lunedì 29 settembre 2014

IL MUTO .

Quando hanno comunicato che a Cagliari sarebbe giunto Zeman per allenare gli isolani ho avuto la convinzione di poter assistere allo spettacolo calcistico puro , ossia solo attacco e difesa praticamente inesistente .
Il Boemo è un allenatore controverso , parla poco ma quando apre bocca è sempre lapidario . Ha una capacità di sintesi che appartiene a pochi .
Ai tempi del Foggia dicevano che allenasse con gli occhi , celeberrime le sue ripetute e la preparazione fisica per tirare fuori la velocità dai suoi calciatori .
L'Inter nel 91 faticò non poco alla prima giornata contro il Foggia di Signori - Baiano - Rambaudi , si salvò con un pari , Zeman faceva usare il pallone come un disco dell'hockey e i suoi ragazzi regalavano spettacolo .
Sono passati 23 anni e nulla sembra cambiato , con una eccezione , il Boemo siede sulla panchina del Cagliari , si presenta a San Siro con una classifica deludente .
I giocatori isolani sembrano ancora non avere ben chiaro quello che il loro allenatore chieda .
Invece non è cosi : i rossoblu terminano il primo tempo in vantaggio per 4-1 con una tripletta di Ekdal .
San Siro è ammutolito , Zeman è sempre lo stesso , mai un passo indietro .
Ibarbo e Sau hanno messo in ginocchio la squadra nerazzurra che ha chiuso la gara in 10 uomini causa espulsione di Nagatomo .
Sull'isola il boemo ha portato giocatori che ben conosce e li ha amalgamati con quelli che già erano in rosa , poi ha lanciato un giovane portiere sconosciuto ma promettente .
Mi domando se anche a Cagliari Zeman userà i gradoni e i sacchi di sabbia per far volare i giocatori .
Sicuramente non li farà allenare nel piazzale antistante allo stadio , a Foggia capitava talvolta così come i giocatori erano soliti ingrassare le scarpe .
Chissà se il Boemo gioca sempre a carte tra nuvole di fumo di sigaretta , così come era solito fare nei ritiri Scopigno .
Abbiamo una certezza : Zeman lancerà i giovani e insegnerà loro a dare spettacolo in campo , se poi arriveranno caterve di gol all'attivo o in passivo non sarà importante , il pallone schizzera come il disco dell'hockey e la gente applaudirà .
Bentornato Muto , come ti chiamava il magazziniere del tuo Foggia .

domenica 28 settembre 2014

GLI ACQUERELLI DELLA CORSA .

Incontrando un amico mi sono messo come al solito a parlare di corsa e di musica .
A un certo punto il ragazzo mi dice " Sono stato poco bene fino a pochi giorni fa e ho ripreso a correre da poco , ho fatto solo 7 km perché mi sentivo ancora un po' chiuso nelle vie respiratorie , però sono soddisfatto , non sono come voi che avete il Garmin e vedete i chilometri percorsi e i dati ".
A quel punto ho controbattuto : " l'importante è correre non ha significato la distanza percorsa , però ti voglio mettere a conoscenza di un segreto : io corro a sensazioni , a orecchio ".
L'amico si è messo a ridere alla mia risposta , ma è la pura verità .
Con il tempo ho imparato tanti piccoli accorgimenti per migliorare la gestione delle risorse prima , durante e dopo la corsa , per il resto non cambierò mai , agisco di impulso .
Così come per la musica : durante il tragitto che percorro mi canticchio vari brani e allo stesso tempo guardo solo il Garmin per controllare quanto manca a finire .
Per il resto è solo una passione meravigliosa che talvolta condivido con altre persone ma che amo coltivare in solitario .
La scena è da cartolina : correre all'alba con sfondo la campagna ha gran fascino , il momento più bello arriva quando il sole fa capolino perché i colori che si sviluppano sembrano acquerelli appena asciutti .
Correre è anche una forma d'arte , un esercizio che raccoglie momenti di vita preziosi .
Gli orologi , le tute , le magliette non hanno importanza , conta il piacere di immergersi in questi luoghi e di visitarne sempre di nuovi .
Se poi ci aggiungi il sottofondo musicale allora il cerchio si chiude .
Io spesso invito la gente a provare a correre per vari motivi non solo di salute ma perché c'è la possibilità di scoprire un mondo diverso dove la gente parla , si confronta e può riscoprire se stessa.
Se poi ci aggiungi che costa poco , in tempi di spending review è un valore aggiunto .

venerdì 26 settembre 2014

IL FOGLIETTO.

"Circa un anno fa ho chiesto parecchie volte a mia figlia, senza successo, di andare a lavarsi i denti. Le ho ricordato che non molto tempo prima lei avrebbe obbedito immediatamente e che avrebbe dovuto capire dal mio tono di voce che stavo parlando seriamente. Lei mi chiese di aspettare un minuto, corse in camera sua e tornò con un foglietto. Era una lista di tutti i momenti che mi ero perso a causa dei miei impegni di lavoro. Erano ben 22 e l'anno scolastico non era ancora finito".

Con queste parole  Mohamed EL Erian  , fino a poco tempo CEO della Pimco , ha voluto sottolineare i motivi per cui avesse preso la decisione di presentare le dimissioni dal ruolo che ricopriva : voleva passare più tempo con la figlia .

È un   gesto nobile , di grande responsabilità , ci regala infatti uno spaccato di vita familiare dove conta il dialogo tra genitori e figli.
Deve essere stato tenero il momento in cui la bambina porgeva il foglietto al padre , un gesto innocente e allo stesso tempo significativo .
Un gesto d'amore profondo che ci riconcilia con le piccole cose di ogni giorno.
Anche una semplice parola pronunciata dai figli può dare una svolta alle nostre giornate ricche di impegni , questo ci permette una riflessione in merito al tempo che passiamo con loro .
Nella vita non esiste solo ed esclusivamente la carriera , i soldi servono ma non sono tutto ,è una frase scontata , pleonastica però terribilmente vera .
Mi viene in mente un gesto bellissimo compiuto dal padre di un ragazzo autistico di cui la stampa ha parlato circa 1 anno fa . 
Quell'uomo infatti anch'esso mollato il lavoro e ha deciso di accompagnare il figlio in giro per il mondo creando poi un libro su questa esperienza .
Conosco persone che a una certa età non mollerebbero mai il loro lavoro purché di continuare a far carriera, ebbene sarei curioso di sapere quante volte si sono seduti con i figli e li hanno ascoltati , sarei curioso di sapere quante volte hanno dato loro il bacio della buonanotte o li hanno accompagnati per una gita in bicicletta .
Se una delle mie figlie un giorno mi scrivesse un foglietto come ha fatto la figlia dell'ex CEO di Pimco capirei di non essere un buon padre e questa sarebbe la sconfitta peggiore della mia vita .

giovedì 25 settembre 2014

AUGURI AL PRESIDENTE PIÙ AMATO DAGLI ITALIANI .

Oggi 25 settembre sarebbe stato il compleanno del "presidente più amato dagli italiani", sto parlando di Sandro Pertini .
La presenza nei momenti cruciali della vita pubblica italiana, nelle situazioni piacevoli come nei momenti difficili, è stata probabilmente uno dei motivi della sua grande popolarità, era concreto e schietto , si imponeva con il suo rigore morale e rifiutava compromessi .
Un esempio per tutti , non viveva nel palazzo del Quirinale e abitava in una mansarda di 35 mq nei pressi della Fontana di Trevi , non aveva scorta ne patente , si muoveva con grande naturalezza tra la gente dispensando sorrisi e affetto soprattutto nei confronti dei bambini .
Ma fu nello sport che il suo suo settennato presidenziale conobbe l'apice : quella celebre estate del 1982 quando l'Italia di Bearzot vinse i mondiali in Spagna , Pertini negli spogliatoi e poi in tribuna fu una piacevole presenza . Celeberrima la lezione su come si fuma la pipa che condivideva come passione proprio con Bearzot prima che iniziasse la finale , poi l'esultanza ai tre gol segnati e infine l'abbraccio ai giocatori durante la premiazione .
Ma di quei giorni indimenticabili l'immagine più bella arrivò dai cieli , durante il viaggio di ritorno Pertini sedette al tavolo con Causio Zoff e Bearzot per giocare a carte con sullo sfondo la coppa del Mondo , addirittura le telecamere ripresero il presidente un po' alterato perché il suo compagno di gara aveva sbagliato mossa .

In una intervista degli anni 70 , a chi lo accusava di essere un po' squilibrato, Pertini rispondeva:
« Non mi meraviglia niente. So che il mio modo di fare può essere irritante. Per esempio, poco tempo fa mi sono rifiutato di firmare il decreto di aumento di indennità ai deputati. Ma come, dico io, in un momento grave come questo, quando il padre di famiglia torna a casa con la paga decurtata dall'inflazione... voi date quest'esempio d'insensibilità? Io deploro l'iniziativa, ho detto. Ma ho subito aggiunto che, entro un'ora, potevano eleggere un altro presidente della Camera. Siete seicentoquaranta. Ne trovate subito seicentocinquanta che accettano di venire al mio posto. Ma io, con queste mani, non firmo."

Questo stralcio ci dimostra di che pasta fosse fatto Sandro Pertini .
Auguri caro Presidente ovunque lei sia e grazie per quell'odore di pulizia che contenevano le sue parole .

mercoledì 24 settembre 2014

PERSONAGGI PENOSI .





Non più operativo, ma trasferito in ufficio. E' grande l'amarezza di Gregorio De Falco, il capitano di fregata divenuto famoso per la telefonata con il comandante Schettino in cui gli intimò di tornare a bordo, che dopo dieci anni termina l'incarico nel settore operativo della Capitaneria di Livorno: a fine settembre infatti sarà trasferito in altri uffici, sempre della Direzione marittima di Livorno. "L'ho saputo solo ora", dice De Falco.
Questo è il riassunto delle dichiarazioni rilasciate a Repubblica : De Falco dice di essere deluso per questa decisione: "Ho avuto notizia dal comandante Faraone che lascio il servizio operazioni e vengo destinato ad un ufficio di carattere amministrativo. Sono abbastanza amareggiato, perché da dieci anni la mia ragione professionale è l’operativa, ma sono un militare".

"Sto riflettendo su molte cose, comprese le stellette che porto addosso" - dice a Repubblica. "Il comandante Faraone mi ha chiamato nel suo ufficio per comunicarmi che devo lasciare il servizio operazioni perché vengo destinato a un ufficio di carattere amministrativo", racconta. "Il 28 settembre mi presenterò al nuovo ufficio che deve ancora probabilmente essere individuato dal comando. Sono molto amareggiato, sto riflettendo su tante cose...". "Se penso che Schettino sale in cattedra.."

Un tipico esempio di come il nostro paese continui a galleggiare su equivoci , un paese dove il merito  continua ad essere un sostantivo sconosciuto e si cerca di mettere in cattiva luce chi svolge il proprio dovere .

E' chiaro che la vicenda di De Falco sia un tipico caso di mobbing , la famosa telefonata con Schettino ha fatto il giro del web e ha scatenato l'invidia di qualcuno ai piani alti .
Conosco alcune persone che sono state vittime di qualcosa del genere , non faccio nomi perché non mi sembra corretto .

Avocare su se stessi troppi poteri significa anche assumersi ulteriori responsabilità .
A un certo punto scattano manie di protagonismo e l'egoismo la fa da padrone .
Sarebbe opportuno rileggersi di Cincinnato e fare un passo indietro quando si capisce che non ci sono più margini per andare avanti .

Invece non è cosi : il potere logora ma l'io ti impone di far valere quello di cui sei in possesso .
A quel punto il sentimento che si prova nei confronti di taluni personaggi è solo la pena .

martedì 23 settembre 2014

VELOCITÀ CANONICA.

L'arcivescovo polacco Jozef Wesołowski, già nella bufera per vicende di pedofilia, è stata arrestato dalla Gendarmeria vaticana per volontà del Papa. Wesolowski, che aveva avuto una condanna canonica di primo grado per abusi sessuali su minori, è ora agli arresti domiciliari in Vaticano. Non andrà in carcere a causa delle sue condizioni di salute. L'inchiesta era partita dalla Repubblica Dominicana dove l'alto prelato era stato nunzio.
"L'iniziativa assunta dagli organi giudiziari della Città del Vaticano è conseguente alla volontà espressa del Papa, affinché un caso così grave e delicato venga affrontato senza ritardi, con il giusto e necessario rigore, con assunzione piena di responsabilità da parte delle istituzioni che fanno capo alla Santa Sede", ha reso noto padre Federico Lombardi. 

"Il Promotore di Giustizia del Tribunale di prima istanza dello Stato della Città del Vaticano ha convocato l'ex nunzio mons. Wesolowski, a carico del quale aveva avviato un'indagine penale", ha spiegato il portavoce della sala stampa vaticana. "Al prelato, già condannato in prima istanza dalla Congregazione della Dottrina della Fede alla riduzione allo stato laicale al termine di un processo amministrativo penale canonico, sono stati notificati i capi di imputazione del procedimento penale avviato a suo carico per gravi fatti di abuso a danni di minori avvenuti nella Repubblica Dominicana".

"La gravità degli addebiti - continua padre Lombardi - ha indotto l'Ufficio inquirente a disporre un provvedimento restrittivo che, alla luce della situazione sanitaria dell'imputato, comprovata dalla documentazione medica, consiste negli arresti domiciliari, con le correlate limitazioni, in locali all'interno dello Stato della Città del Vaticano".

Inchiesta partita dalla Repubblica Dominicana - L'inchiesta per presunti casi di pedofilia a carico dell'ex arcivescovo polacco era partita dalla Repubblica Dominicana dove era stato a lungo Nunzio apostolico. La documentazione era stata trasmessa alla magistratura polacca. Da qui, le richieste della procura di Varsavia al Vaticano. Mons. Wesolowski, 66 anni, polacco, alle spalle una lunga carriera diplomatica, era nunzio a Santo Domingo dal gennaio 2008. Papa Francesco lo aveva richiamato a Roma nell'agosto 2013 in seguito proprio alle accuse di abusi su minori emerse a Santo Domingo. In Vaticano è stato quindi sottoposto prima al giudizio canonico, il cui primo grado si è concluso a giugno di quest'anno con la riduzione allo stato laicale. Contro questa decisione aveva fatto appello, poi è arrivato l'arresto.
( fonte : tgcom24.it)


La politica portata avanti da Papa Francesco inizia a dare i primi frutti e lo spessore di questo pontificato  da forti segnali .
C'è aria di cambiamento e l'articolo apparso qualche giorno fa sul corriere ci fa capire come il Santo Padre stia mostrando i muscoli per porre l'accento su un grave problema che attanaglia il Vaticano da troppo tempo .
Le misure restrittive sono giustamente adottate per gravi responsabilità e stavolta non è stato perso tempo come è accaduto in passato .
Il diritto canonico viene messo in pratica alla luce del sole , senza alcun filtro , la certezza della pena di cui spesso parla il diritto italiano è un dato di fatto oggettivo .
La nostra burocrazia con i suoi lunghi iter subisce ancora una lezione , stavolta arriva da un uomo che mangia nei refettori , che non abita stanze lussuose , che accarezza gli ammalati e che possiede uno spirito di giustizia preciso .
Se ripenso a quei cardinali che ne dicono di cotte e di crude perché non conosce il metodo europeo mi metto a sorridere , questo Santo Padre sta impartendo lezioni veramente importanti e se all'apparenza qualcuno le prende per banalità si sbaglia . 

lunedì 22 settembre 2014

RINCHIUSI IN UN BICCHIERE .

Come non parlare della «Nek nomination». Va di «moda» su Facebook. Bevi il più possibile. Intanto qualcuno ti filma con il telefonino. Così puoi pubblicare il video sul tuo profilo. Un’emergenza sociale, insomma. Anche se i giovani italiani restano sotto la media europea. L’Est e la Scandinavia sono lontani. Però, spiega il ministero della Salute, da noi «si consolidano i nuovi comportamenti di consumo più vicini alle culture prevalenti nel Nord Europa». Che vuol dire sempre meno vino - «tipico della nostra tradizione» - e sempre più bevande ad altissima gradazione, sempre più fuori dai pasti e sempre più concentrati nel tempo.
Ci sono alcuni elementi confortanti nell’ultima relazione sull’uso di alcol emanata dal Ministero della Salute. Il più sensibile è che l’Italia è capofila nella percezione del problema: i nostri giovani hanno, rispetto ai coetanei europei tra i 15 e i 24 anni, un’ottima consapevolezza del rischio legato all’uso occasionale di alcol. Il 41% lo considera un pericolo medio-alto, mentre la media continentale si ferma al 26. Un primato da non sottovalutare. Insomma, le buone intenzioni ci sono, ma come si sa di buone intenzioni le vie dell’inferno sono ampiamente lastricate. E infatti, pur rimanendo (ma non di molto) sotto il livello europeo anche nei fatti, il problema purtroppo esiste, se è vero che il 9% degli italiani sotto i trent’anni sono utenti dei servizi per l’alcoldipendenza. Uno su dieci. Mica poco.
Il fatto è che la bevuta nelle sue varie forme, lieve sbornia o sballo da ubriacatura, alcolismo regolare o occasionale (fino al cosiddetto binge drinking), viene avvertita dai più (genitori compresi) come un’infrazione meno allarmante di altre: droghe di vario genere, per esempio. Mentre già per lo spinello le soglie di attenzione sociale e familiare sono altissime, si è disposti a chiudere un occhio per il classico bicchiere in più, quasi si trattasse di un peccato veniale (certo, può esserlo), di una trasgressione che non comporta assuefazione e dipendenza. Uscendo dai confronti con gli altri Paesi e quindi dai dati relativi, sapere che un ragazzo su cinque nell’ultimo mese ha alzato il gomito (tecnicamente binge drinking significa aver consumato in brevissimo tempo almeno sei «porzioni» alcoliche o superalcoliche) è in sé spaventoso.
In una metropoli di 5 milioni di abitanti, compresi hinterland e litorale, ci sono emergenze uniche: il Concertone del Primo maggio, le feste di Capodanno («Le chiamate passano dalle quotidiane 3mila a quasi 9mila, e sono quasi tutte per alcol», rivela De Angelis), appuntamenti musicali che richiamano gente da tutta Italia. Ma è nel weekend che la radio delle ambulanze gracchia di continuo: per il ragazzino svenuto davanti agli amici fuori dalla discoteca, per l’adolescente che vomita e non si riprende. «Volevo far colpo su un’amica di mia sorella», ammette un diciassettenne pallido come un cencio, seduto sulla panca della sala d’attesa. Dopo un paio d’ore di flebo per il ricambio dei liquidi è pronto per essere riportato a casa dai genitori. Quando si presentano, lo rimproverano. «Senti che dice il medico? Lo senti? Piantala di fare il cretino e smetti di bere», gli grida la madre. «Il problema è che spesso a casa nessuno controlla questi ragazzi. E lo stesso succede con le ragazze - ammonisce Franceschi -, se non altro perché reggono meno l’alcol per questioni genetiche». Ai più bastano poche ore per riprendersi. «Noi spesso preferiamo non appesantire gli ospedali e li assistiamo sul posto», ricorda il capo del 118. E la notte successiva ricomincia tutto come prima.

( fonte : corriere .it))
Forse una breve riflessione sarebbe opportuna per non vivere solo di silenzi e apparenze . Dialogate dialogare dialogate . 






domenica 21 settembre 2014

BEFFA DISARMANTE.

Se ieri sono riuscito a correre 25 grazie anche all'aiuto di amici veramente speciali , il mio pensiero ancora va a quanto accaduto venerdi .
In mattinata ero dalle parti di Cerreto Guidi e il tempo non prometteva niente di buono .
Verso le 12 per compiere l'ultima visita prima della pausa pranzo mi spostavo verso Empoli quando assisto a una parte dell'apocalisse .
Un acquazzone clamoroso di pochissimi minuti si abbate nella zona e ovviamente essendo sprovvisto di ombrello mi bagno come un pulcino .
Non avendo ricambi mi reco nell'unico negozio di zona aperto alle 12:50 per comprare qualcosa di asciutto e li scopro cosa è realmente accaduto con il commesso in stato di agitazione profonda .
 Il territorio dell’empolese-valdelsa è stato devastato da una tromba d’aria violentissima. 
Ecco alcune delle testimonianze ( fonte : corrierefiorentino.corriere.it ):«Le tegole sono diventate proiettili» dicono sbigottiti nella frazione di Stabbia, dove la situazione è drammatica. Ieri si camminava sulle tegole, le strade erano diventate rosse, non c’era più un cartello dritto. Alla scuola materna comunale è stato il panico. «Quei tre minuti sono sembrati 20 – racconta Elena, una delle insegnanti – siamo rimaste bloccate nella scuola con 15 bambini che urlavano e piangevano, eravamo 6 maestre e 2 bidelle. Poi abbiamo fatto entrare i nonni di un bambino. Quando gli ho aperto la porta non li riconoscevo, erano una maschera di sangue». Il vento ha sfondato il lucernario della scuola, «una forza fuori dal normale, non c’è più una porta integra – racconta Elena - Abbiamo cercato l’unico punto in cui non pioveva, e abbiamo aspettato. Intanto i vetri e detriti hanno riempito la scuola». Anche una baby sitter è stata poi accolta all’interno del plesso. «Non potevamo lasciarla fuori, anche se aprire la porta era diventato un problema, per la grandine e perché uno dei cassonetti della differenziata c’era volato proprio davanti».
Ho molti clienti nell'empolese , è una zona bellissima e con un paesaggio che toglie il fiato . Non oso immaginare sarebbe accaduto se avessi deciso di recarmi al di là della collina di Cerreto Guidi , il 19 settembre sarei stato investito anche io da questa tragedia .Me la sono cavata con una doccia fredda e le faccia sbigottita di un commesso .
I danni sono ingenti e ci vorrà molto tempo prima che quel territorio riacquisti normalità .
Ho visto  le immagini via web che arrivavano da Firenze dove una grandinata biblica ha sommerso la città in riva all'Arno , anche li situazione complessa , ma è preoccupante la condizione delle campagne dove la vendemmia sarà rovinata così come la successiva raccolta delle olive .
È una beffa atroce a cui assistiamo disarmati. 



venerdì 19 settembre 2014

L'ARTE PEDATORIA INDIANA DI DEL PIERO .

In un freddo dicembre di quasi 20 anni fa mi imbattei in una delle domeniche più difficili della mia vita da tifoso .
Come al solito mi ero recato nel solito posto con gli amici per vedere la partita della Fiorentina in bassa frequenza in un circolo della zona .
Purtroppo però l'impianto in dotazione faceva le bizze e quasi la totalità del primo tempo ascoltammo la radio , ma eravamo felici lo stesso , poiché la squadra allenata da Ranieri si era portata in vantaggio per 2-0 al Delle Alpi contro la Juve .
Ingenuamente pregustavamo tutti in sala la vittoria che mancava a Torino da un bel pezzo , non sapevamo cosa stesse per accadere .
Nel frattempo era ritornato il segnale e dopo pochi minuti del secondo tempo vedemmo le immagini .
Ormai mancavano 20 minuti alla fine , in cuor mio mi immaginavo gli sfottò verso i tifosi gobbi il lunedì a scuola , quando la Juve riuscì in pochi minuti a pareggiare il doppio svantaggio .
2-2 , non mi capacitavo dell'accaduto , ero in stato catatonico poi il boccone più amaro da ingerire arrivò , ci fu un lancio in avanti di Tacchinardi , la palla arrivò a Del Piero che di esterno al volo di destro infilzò Toldo .
Sconfitti 3-2 da un capolavoro balistico .
Quante prese per il naso mi arrivarono il lunedì , a scuola gli amici tifosi della Juve arrivarono con la sciarpa bianconera al collo e io ingoiavo fiele disgustoso .
C'era una cosa però che realizzai : mi ero trovato di fronte a un grosso campione della pedata , Del Piero mi aveva conquistato con la sua tecnica sopraffina .

A distanza di 20 anni il giocatore di San Vendemiano gioca ancora ma non più con la maglia a strisce, prossimamente si cimenterà nella lega indiana nata da poco nella squadra dei Delhi Dynamos .
Su questa sua ulteriore scelta , dopo aver trascorso un biennio in Australia nel Sydney , Del Piero ha dichiarato:
"Questa per me è una nuova entusiasmante avventura che si inserisce perfettamente nel percorso intrapreso tre estati fa, da quando ho lasciato la Juve. Non sono mai voluto tornare su strade già battute, per cercare di rivivere emozioni che sono e resteranno irripetibili. Ho cercato, allora come adesso, qualcosa di diverso. Mi sento un viaggiatore sulle strade del calcio. Il campo non è la sola cosa che conti. Conta anche quello che c'è fuori. E, soprattutto, la possibilità di abbinare l'aspetto agonistico al ruolo di ambasciatore del calcio, con l'orgoglio di rappresentare nel mondo il mio meraviglioso sport, che è una parte fondamentale della mia vita fin da quando sono nato".
Intanto qua da noi imperversa la figura dell'onnipresente LOTITO e di un presidente che corrisponde al nome di TAVECCHIO sulle cui dichiarazioni stenderei un velo pietoso .
Il carisma e la personalità di un campione del mondo ,quale è Alessandro Del Piero,  sono lontane anni luce dai giochetti portati avanti dalla coppia descritta sopra .
Il pallone italiano è ormai sgonfio , chissà quanto si divertiranno gli indiani ad applaudire L'ex numero 10 della Juve , sicuramente non faranno polemiche ne aizzeranno commenti improbabili sul web .
Ammireranno l'arte allo stato puro del gioco del calcio .
Noi qua invece viviamo di contraddizioni , di ipocrisie e ci siamo dimenticati i settori giovanilli.
Contano i soldi delle tv , ormai è calcio wrestling .


giovedì 18 settembre 2014

IL MANTRA DEL TENNIS.

É più forte di me , é un fuoco che ogni tanto si riaccende e mi scompiglia la giornata.
Altro che pallone, altro che correre , la vera musica per me sarà sempre la palla colpita da una racchetta da tennis, dove non saprai mai quando finirà la partita .
Non esistono segreti particolari ma solo una tale visceralitá che supera ogni filosofia.
Recitare il sacro mantra della racchetta ti fa provare un tale brivido che non potrai piu fare a meno.
Se poi ci aggiungi un minimo di preparazione atletica,  la miscela é pari alla formula della dinamite.
Anche se sei scarso tecnicamente , nel momento in cui ti troverai di fronte alla rete e scruterai negli occhi l'avversario, scatterà la fame di vincere.
La vita come una partita a tennis dove esulterai ogni volta che la palla rimbalzerá 2 volte  consecutivamente nel campo opposto e il tuo avversario non la colpirà oppure lo costringerai all'errore.
Una partita a scacchi dove il sudore e la mente avranno il loro ruolo, soltanto per colpa di sciocchezze forse riuscirai a smettere di giocare, la passione peró non se ne andrà.
Altri che pasti succulenti e bevute stordenti,  il tennis é un paesaggio meraviglioso da gustare lentamente.

mercoledì 17 settembre 2014

APPARENZE ERRATE .

 Provo orrore e un senso di vuoto di fronte alla tragedia accaduta a Milano dove l'omicidio sucidio del giovane italo-brasiliano ha avuto dei retroscena da brividi.
Il 20enne che martedì si è buttato dal settimo piano di un palazzo, spingendo giù con sé anche la ex fidanzata,è stato il frutto di un piano premeditato. E' quanto rivela una lettera lasciata dal giovane ai genitori. "Voglio che provi terrore prima di dire addio a tutto", si legge infatti nelle tre pagine scritte dal ragazzo il giorno prima della tragedia.
 "Scrivo queste parole non per essere ricordato, soprattutto perché dopo questa sera i ricordi sarebbero tutti negativi credo...". Inizia così la lettera scritta dal giovane e lasciata ai suoi cari.

Il movente della tragedia si trova nella terza pagina, dopo i saluti alla sorella, alla nonna, al padre e alla madre: a scatenare l'odio del 20enne il dolore per essere stato lasciato. "Un odio così forte da essere felice di sacrificare la propria vita per far provare all'altro la vera tristezza", scrive il ragazzo e immaginando che tutto sia già avvenuto spiega: "Non mi sono lanciato con lei subito ma anzi le ho prima fatto provare il terrore di perdere tutto amici, famiglia e futuro". "Se la rincontrassi dall'altra parte la odierei ancora? No, il mio sfogo è finito nel momento in cui ho saltato".

"Lascio un piccolo consiglio finale, si lo so che fa impressione, ma pensò sara utile sia alle future vittime che ai forse futuri carnefici, dubitate di quelli che ridono sempre a volte non possono semplicemente fare altrimenti e nel frattempo, perderanno l'anima". 


A dir poco inquietante la testimonianza di una persona che ha assistito alla scena .Infatti circa un anno fa, il 20enne morto, aveva provato a uccidersi lanciandosi nel vuoto dal balcone della propria abitazione. Come raccontato da un  residente nella zona: "Era rimasto lì in piedi per un'ora, poi un vigile lo aveva distratto e un altro lo era riuscito ad afferrarlo con coraggio. Era stato adottato, sembrava un così bravo ragazzo. La sua famiglia è agiata, non avevano problemi di soldi. Lo vedevo sempre in giro in zona".

Non ho riportato il nome del ragazzo e della ragazza per un fatto solo di pudore , sono incredulo di fronte a un fatto del genere .
Con quale diritto e a quale titolo  l'omicida -suicida ha privato del bene più prezioso a quella ragazza innocente ?

La parola ODIO  scritta nella lettera a 20 anni non dovrebbe essere neppure conosciuta dai ragazzi, invece il malessere si annida in menti che avrebbero bisogno di cure ,di ascolto .
Invece tutto passa in secondo piano , si va avanti per apparenze sottovalutando la situazione .


lunedì 15 settembre 2014

COMPLICI DI DOPING .

Se un giorno mi deciderò a correre una maratona e fregiarmi definitivamente di quel sostantivo che mi piace , lo farò in maniera pulita , senza sotterfugi e non mi interesserà in quanto avrò chiuso quei 42195 metri di passione pura .
Non avrò mai sponsor a cui rendere conto , non avrò mai allenatori che mi impongono quando allenarmi , non frequenterò mai medici corrotti e senza scrupolo perché amo la vita , provo ribrezzo e sdegno di fronte alle indagini in corso sulla vicenda dell'ex marciatore Schwazer.

"Il ghiaccio sotto i piedi di Carolina Kostner rischia di sciogliersi per amore. La storia (ormai terminata) tra la campionessa azzurra del pattinaggio e il marciatore Alex Schwazer, squalificato per Epo alla vigilia delle Olimpiadi di Londra 2012 (fino a gennaio 2016), rischia infatti di macchiare anche la carriera dell’atleta altoatesina, che venerdì alle 13 dovrà presentarsi alla procura antidoping del Coni per rispondere di due pesanti addebiti: la violazione degli articoli 2.8 e 3.3 delle NSA (Norme Sportive Antidoping), cioè l’essere stata complice del proprio ex e l’aver omesso di denunciarlo alle autorità competenti. 
Violazione che, per il primo articolo, prevede un minimo di 4 anni, mentre, per il secondo, una sanzione che va dalla nota di biasimo a sei mesi di squalifica.  

Nello specifico, in caso di ammissione e condanna, la Kostner rischierebbe complessivamente 3 anni e mezzo di stop (come recentemente successo alla fidanzata-complice di Devis Licciardi, il siepista scoperto all’antidoping con un pene finto): un’inibizione (e non squalifica, dato che l’atleta si sarebbe ritirata dall’attività agonistica) che potrebbe impedirle di esibirsi anche negli show sul ghiaccio in cui già si cimenta. 

La 27enne dovrà confermare agli inquirenti del Coni quanto avrebbe già ammesso ai magistrati della procura di Bolzano che, partendo dal caso Schwazer, hanno scoperto una fitta rete di complici nell’ambiente dell’atletica. In particolare, la Kostner dovrà fornire chiarimenti sulla presenza in casa di un macchinario bianco, collegato con un tubo a una maschera, con cui l’ex fidanzato dormiva durante la notte, rumoroso al punto da costringerla a mettere dei tappi alle orecchie. Il sospetto è che il marciatore abbia fatto uso di sistemi poco leciti (una tenda ipossica) fin dal 2008, quando a Pechino conquistò lo storico oro nella 50 km. Ma la Kostner dovrà motivare anche la presunta frequentazione della coppia con il dottore inibito a vita, Michele Ferrari e spiegare il perché avrebbe mentito agli ispettori antidoping che, il 29 luglio 2012, bussarono alla porta della sua casa di Oberstdorf, paesino bavarese di montagna, coprendo la presenza di Schwazer e raccontando loro che si trovava a Racines, sede della reperibilità dell’ex azzurro. 

Tanti interrogativi a cui venerdì la Kostner dovrà dare risposta per evitare una dolorosa scivolata al termine di una carriera in cui ha primeggiato in Italia e nel mondo (tra i suoi successi un oro mondiale, cinque titoli europei e numerosi piazzamenti)".( fonte : lastampa.it).

Chissà se l'ex coppia di atleti ha mai letto di Icaro e Dedalo, eppure questa vicenda ci insegna qualcosa di simile.

domenica 14 settembre 2014

IL TACCO GENIALE .

Il Papa, dopo aver celebrato battesimi, comunioni e cresime, dopo aver confessato e presieduto ordinazioni sacerdotali, ora ha unito davanti all'altare venti coppie della 'sua' diocesi. La più giovane ha 25 anni, il più anziano 56. E a sfilare lunga la navata della basilica di San Pietro anche coppie che già convivono. Alcuni sono stati accompagnati dai figli. Sono coppie con storie di fidanzamenti più o meno lunghi; c'è chi è già convivente, chi ha figli, chi si è conosciuto in parrocchia. Non sono tutti originari della capitale ma tutti risiedono nella diocesi di Roma. 
Ecco alcuni stralci dell'omelia pronunciata da Papa Francesco :"Il matrimonio è simbolo della vita, della vita reale, non è una fiction! "E' incalcolabile la forza, la carica di umanità contenuta in una famiglia: l'aiuto reciproco, l'accompagnamento educativo, le relazioni che crescono con il crescere delle persone, la condivisione delle gioie e delle difficoltà  . Le famiglie sono il primo luogo in cui noi ci formiamo come persone e nello stesso tempo sono i 'mattoni' per la costruzione della società". "E' la reciprocità delle differenze - ha aggiunto - Non è un cammino liscio, senza conflitti, no, non sarebbe umano. E' un viaggio impegnativo, a volte difficile a volte anche conflittuale, ma questa è la vita! L'amore di Gesù, che ha benedetto e consacrato l'unione degli sposi, è in grado di mantenere il loro amore e di rinnovarlo quando umanamente si perde, si lacera, si esaurisce - ha proseguito il Papa - L'amore di Cristo può restituire agli sposi la gioia di camminare insieme, perché questo è il matrimonio: il cammino insieme di un uomo e di una donna, in cui l'uomo ha il compito di aiutare la moglie ad essere più donna, e la donna ha il compito di aiutare il marito ad essere più uomo". 

Poi alle "coppie in cammino" Papa Francesco ha dato "un piccolo consiglio": "E' normale che gli sposi litighino - ha detto - è normale, sempre si fa. Ma vi consiglio: mai finire la giornata senza fare la pace. E' sufficiente un piccolo gesto, e così si continua a camminare".

Gesti semplici e sobrietà , il pontificato di Bergoglio ha radici bene salde e allo stesso tempo non manca di sorprese .
Non so se il Papa abbia visto la rocambolesca partita tra il Parma e il Milan , ma quando Menez ha segnato di tacco sono sicuro che avrebbe apprezzato la genialità poiché gran tifoso di calcio .
Bergoglio quando parla dosa sempre bene le parole , ma quando va a braccio cambia marcia e ci lascia senza fiato .
Merita il nobel e lo dico da tanto tempo ,già immagino la scena in Santa Marta se ricevesse l'annuncio , sorprenderebbe di nuovo tutti . Un colpo di tacco ricco di fantasia .


sabato 13 settembre 2014

OROLOGI DI MARKETING.

<Il ceo della Mela Tim Cook ha annunciato al termine dell’evento di presentazione dei due iPhone 6 e dello smartwatch Watch che chiunque sia in possesso di un account iTunes o lo apra nelle prossime 5 settimane troverà gratuitamente nella sua libreria l’ultima fatica della band irlandese. La scelta è particolare e sicuramente di impatto: invece di distribuire codici regalo da inserire per attivare il download gratuito, Apple ha fatto tutto da sé recapitando direttamente ai dispositivi il pacco dono. Le reazioni sono state svariate. Da chi, completamente all’oscuro dell’iniziativa, ha denunciato un hackeraggio del suo account su Twitter a chi si lamenta per la forzatura non essendo interessato all’album passando, ovviamente, per i fan della band che si sono fregati le mani. “C’è qualche problema tecnico?”, ha twittato una ragazza allegando una foto con l’album pronto per essere scaricato sullo smartphone selezionando la nuvoletta, il cloud appunto, vicino al titolo dell’intera lista o di ogni singola canzone. Apple, infatti, non ha ovviamente facoltà di piazzare file sui nostri computer o telefonini ma può, e lo ha appena fatto, infilarli nella libreria virtuale al quale i nostri account vanno ad attingere automaticamente se l’impostazione è ‘Mostra acquisti nella nuvola’ è attivata (la trovate nelle preferenze di iTunes). Possiamo decidere se scaricarlo o meno, ma ce lo troviamo lì, come se qualcuno avesse fatto metà della scelta per noi. Ed è questo aspetto ad aver irritato qualcuno. “Perché Apple dà per scontato che vogliamo ascoltare tutti le stesse cose?”, si chiede su Re/Code Peter Kafka. A voler essere ancora più tignosi, perché Apple deve imporci un’operazione commerciale da cui sia la Mela sia gli U2 hanno tratto vantaggio nel momento della loro stretta di mano? E, ancora, torna a sottolineare Kafka, “se stai cercando di convincermi che archiviare i miei file sulla nuvola non comporta problemi di sicurezza forse entrarci senza permesso non è la mossa migliore”. Vista l’ancora scarsa cultura in materia questo è forse il punto più importante. La prima obiezione è legittima, ma va archiviata nella consapevolezza che ormai i dispositivi sono i cavalli di Troia delle aziende: il business di Amazon si basa interamente su questo principio: ti vendo dispositivi a basso costo per proporti più facilmente contenuti, oggetti, servizi o abbonamenti. O, nel caso di Apple (e senza il basso costo), portare la tua attenzione su iniziative di marketing>.( fonte : corriere.it del 12/914).

Ecco quanto sta accadendo dopo la presentazione dei nuovi Iphone da parte della Apple.
Ci troviamo di fronte a una politica di marketing molto aggressivo e mi piace pensare ad una imposizione di quello che dovremmo comprare .
Certamente la promozione del nuovo album della band Irlandese può essere un ottimo veicolo di traino ma restano molti dubbi in tema di tutela legale dei propri dati personali quando si utilizza iCloud .
Sul web purtroppo vige una legislazione farraginosa e di difficile interpretazione, un terreno minato sotto molti punti di vista .
Ma questo non interessa a chi vende questi dispositivi , l'importante è conquistare il cliente con ogni mezzo seppur in maniera poco limpida .
Mi piacciono i prodotti Apple e non nego di possedere un iPad , però l'orologio l'utilizzo non certo per navigare sul web .
La tecnologia è importante ma non possiede un fattore essenziale per una persona .
La fantasia e l'imprevedibilità sono doti importanti , molto più persuasive di una politica di marketing aggressiva .

giovedì 11 settembre 2014

PIÙ EDUCATI E MENO PRESUNTUOSI.

Se nel mondo del calcio italiano esistessero molte persone della statura di Mino Favini allora sarebbe come lavare perfettamente i panni sporchi in lavatrice , poi stenderli al sole con un inconfondibile odore di pulizia , stirarli con la giusta piega e infine indossarli come nuovi , senza una macchia .
L'intervista che potete vedere nel link qui sotto risale al 2006 , ma è di una attualità favolosa .
Le parole che ha pronunciato Favini sono la fotocopia dei principi non solo calcistici che ha sempre posto in essere un altro celebre allenatore dei settori giovanili .
Mi riferisco a Sergio Vatta , colui che ha sfornato fior di giocatori al vecchio stadio Filadelfia di Torino .
Il calcio deve necessariamente ripartire dai giovani , il campo di gioco deve anche essere una scuola di vita e non solo il luogo dove ci si allena .
Purtroppo intorno a quel rettangolo ruotano personaggi discutibili che hanno in mente solo gli affari.

http://www.bergamopost.it/wp-content/uploads/2014/09/BG0406_CIT7.pdf

martedì 9 settembre 2014

I FIGLI DI SCOZIA .

"Nei giorni scorsi David Cameron si era vestito di rosso, di bianco e di blu, e metaforicamente avvolto nell'Union Jack era partito alla conquista della Scozia. Impossibile scorribanda nel cuore di una nazione che regala a Westminster un solo deputato Tory, avendo delegato se stessa ai deputati Labour e nazionalisti. Ieri il premier ha trovato il sostegno del resto del Parlamento nelle vesti non solo del suo Cancelliere George Osborne, ma di quello ombra, il laburista Ed Balls e dell'omologo liberaldemocratico Danny Alexander. Tutti insieme appassionatamente per abbassare il bastone là dove Cameron aveva teso la carota.
Quello pronunciato una settimana fa dal premier era stato un discorso volutamente enfatico, in bilico fra riferimenti storici e acuti nazionalistici, per denunciare un Regno condannato a farsi minore, se il distacco si consumerà davvero il 18 settembre quando gli scozzesi andranno al voto per decidere la secessione. «Voglio che il messaggio echeggi chiaro da Manchester a Motherwell, fino alla gente di Scozia: restate con noi». 
L'appello di David Cameron seguito dal warning di George Osborne e dei suoi omologhi, segna il cambio di strategia. Il terrore lascia spazio alla moral suasion condita con dosi di realismo, a nome del parlamento e non più del governo. I toni minacciosi fatti di prospettive economiche miserrime hanno, fino ad ora, provocato l'effetto opposto a quello desiderato. L'ultimo opinion poll firmato da ICM fa segnare, infatti, un balzo di cinque punti per i nazionalisti, giunti oltre il 37%, mentre il fronte unionista è calato dal 49 al 44 per cento. La causa va ricercata in un'offensiva a tutto campo sulle conseguenze dell'addio dal Regno. In pochi giorni Edimburgo s'è sentita dire che: l'adesione alla Ue in caso di vittoria degli indipendentisti non è affatto scontata; che sulle riserve petrolifere del Mare del Nord ci sarà molto da discutere; che molte imprese muoveranno verso i lidi del Sud britannico. Risuona da giorni anche la voce, scozzesissima, di Alistair Darling, ex Cancelliere dello Scacchiere laburista nel governo di Gordon Brown. «In una Scozia indipendente, Royal Bank of Scotland - non si stanca di ripetere - avrebbe portato alla bancarotta l'intero Paese»."
Questo è uno stralcio ripreso dal sito del SOLE 24 ORE ,in merito ad una questione che turba e non poco il Regno Unito .
Il 18 settembre con un referendum storico verrà deciso se la Scozia dopo qualche secolo diventerà indipendente dalla Corona Inglese .
Chiunque ha in mente il celebre film con Mel Gibson "Braveheart",dove William Wallace combatteva per la libertà del proprio popolo .
I tempi sono certamente cambiati ,l'Inghilterra vive questa attesa diversamente . Può essere una buona occasione per una nuova fase economica e per sua Altezza può essere la riprova di come il mondo non viva più di tradizioni .
La Scozia può essere un ottimo ausilio per l'Europa , viste le risorse naturali che possiede .
Una ricerca dell'istituto nazionale della ricerca economica e sociale inglese calcola che alla Scozia indipendente spetterebbe il 91% dei ricavi legati all'oro nero.



lunedì 8 settembre 2014

VANGELO DOMENICALE .

Mi irrigidisco se vedo qualcosa di spiacevole , è più forte di me , in particolare se ha a che fare con i bambini .
Chiunque durante la propria infanzia e la propria adolescenza ha combinato qualche problema e si è beccato la ramanzina da parte dei propri genitori .
In fondo fa parte del gioco : compiendo degli errori si dovrebbe imparare a non ripeterli .
Quando non si trae giovamento dai propri sbagli significa che qualcosa in noi non va , il processo di autocritica dovrebbe essere un buon palliativo invece si tende a metterlo in disparte .
Ecco il limite : prendere coscienza di non essere infallibili .
Se poi non si cura neppure la parte del dialogo nel giro di poco tempo i margini per rimediare saranno sempre nulli .
Ognuno è dotato del proprio carattere e su quello non ci si può far niente , ma sul resto si deve pur smussare qualche angolo per migliorarci .
Ripenso al Vangelo di Matteo letto ieri e questo mi da forza per distanziare i problemi .
Ecco il passo e lascio agli altri le conclusioni in merito : "In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. 
In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.
In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro".
Molto meglio stare vicini perché un giorno ci pentiremo degli errori e ci renderemo conto del tempo perduto andando dietro il proprio orgoglio o la testardaggine .
In passato ho citato pure una canzone dei Pink Floyd sul tema dell'unità di intenti. Se qualcuno non conoscesse "Hey you " vi consiglio di ascoltarla . 

domenica 7 settembre 2014

IL SALE DA AGGIUNGERE .

Leggete bene queste parole di Marchionne : "Io e Luca siamo grandissimi amici,ma quando ho letto le dichiarazioni, ho pensato che sono cose che non avrei mai detto su me stesso. Mi considero essenziale, ma sono comunque al servizio dell’azienda. Crearsi una posizione o farsi delle illusioni al di fuori delle regole della dipendenza che esiste tra azienda e management è una cavolata che non esiste. Montezemolo ha fatto un grandissimo lavoro sui risultati economici della Ferrari. Poi c’è il tema dei risultati sportivi: sono tifoso da anni e vedere la Ferrari in queste condizioni pur avendo i migliori piloti del mondo, box efficienti, ingegneri veramente bravi e non vincere niente dal 2008... C’è un problema da risolvere, va bene vendere macchine, ma bisogna vedere anche la Ferrari vincente in Formula Uno. Non voglio più vedere le nostre macchine in settima o dodicesima posizione, mi dà un fastidio enorme".
Sono ormai alcuni anni che il team del Cavallino Rampante non vince il titolo mondiale in F1 e anche questa stagione si concluderà in maniera fallimentare .
A Monza nel GP d'Italia partito settimo sulla griglia di partenza e mai in lotta per le prime posizioni,Fernando Alonso è stato costretto al ritiro al 29° giro per un guasto tecnico alla sua monoposto, probabilmente al cambio, quando era decimo. Solo nono Kimi Raikkonen che approfitta di una penalità di cinque secondi inflitta alla McLaren di Magnussen, retrocessa al decimo posto. 
Si tratta della fine di un'epoca , il probabile siluramento di Montezemolo ci fa capire quanta confusione regni a Maranello , la squadra corse è lontana parente sotto ogni punto di vista da quella che vinceva sotto la gestione di Todt .
Serve una rinfondazione profonda poiché ogni gran premio è uno strazio , già la F1 non ci regala emozioni come tanti anni fa , se poi la Ferrari arranca tutto peggiora .
Necessità di idee e di uomini , di progetti e di duro lavoro sono i punti cardine per rendere di nuovo competitivo il team di Maranello .
Dagli errori si può imparare ma non si deve perseverare perché sarebbe deleterio .
DIMENTICARE IL PASSATO , ECCO IL SALE DA AGGIUNEGERE ALLA RICETTA .

sabato 6 settembre 2014

I 20 CHILOMETRI.

Quando stamane ho visto che mancavano 150 metri ai 20 km , una serie di pensieri mi sono frullati per la testa , ero in piena trance agonistica e non mi capacitavo di quello che stavo ponendo in essere .
Ho corso per 20 km , non è possibile , eppure è tutto vero .
Una esperienza mistica o quasi , una sonda che mi è penetrata nel cervello e mi ha reso così invulnerabile da capire quali sacrifici ho compiuto per giungere fino a questo punto .
Ho pregato alzando le braccia al cielo e ringraziando Dio perché ho avuto la salute per raggiungere questo obiettivo .
Una volta suonato l'orologio del ventesimo chilometro mi è passato in mente un brano sconosciuto ma di una delicatezza incredibile . Ve lo riporto tradotto . È del 1995 e qualcuno che sa può capirmi.
Come si fa a raffreddare le labbra
Dopo il bacio di un estate
Come si fa a liberare il sudore
Dopo la beatitudine del corpo
Come si fa a trasformare i vostri occhi
Dal bagliore romantico
Come si fa a bloccare il suono
Di una voce che ci si conosce da nessuna parte

Oh, ho davvero dovuto saperlo
Con il tempo mi casa avete guidato
Con la vaghezza nei tuoi occhi
Casual addio
Con il gelo nel tuo abbraccio
L'espressione sul viso
Che mi ha detto
Si potrebbe avere qualche consiglio da dare
Su come essere
Insensibile

Come si fa a intorpidire la pelle
Dopo il tocco più caldo
Come si fa a rallentare il sangue
Dopo la corsa il corpo
Come si fa a liberare la tua anima
Dopo aver trovato un amico
Come si insegna il tuo cuore
E 'un crimine di innamorarsi di nuovo

Oh, probabilmente non mi ricordo
E 'probabilmente la storia antica
Sono uno dei pochi eletti
Chi è andato avanti ed è caduto per voi
Sono fuori moda, sono fuori dal mondo
Sono caduto troppo in fretta, mi sento troppo
Ho pensato che si potrebbe avere
Qualche consiglio da dare su come essere

Insensibile .

giovedì 4 settembre 2014

IL CALCIO È DEI TIFOSI .

Oggi ospito su questo mio umile blog una lettera indirizzata al direttore di calciomercato.com ,Xavier Jacobelli , di una tifosa laziale che spiega cosa sta accadendo sulla sponda bianco azzurra .
Leggetela bene e traete le conclusioni opportune , vedendo la foto di LOTITO con la tuta della nazionale mi è venuto il mal di pancia .

Ecco il testo della lettera :
Caro Direttore,
quello che è successo fino a questo momento nella Capitale può sembrare strano agli occhi di molti tifosi e/o normalissimi appassionati di calcio di tutta Italia, ma di strano e anomalo non c’è proprio niente. 
Da dieci anni a questa parte, la Società Sportiva Lazio è nelle mani di una dirigenza per niente chiara, e non penso assolutamente sia esagerato affermare che si diverte e specula alle spalle dei propri tifosi tutti i giorni. Ma il Laziale, sempre presente. 
Dal marzo scorso gli spalti dello stadio Olimpico di Roma sono stati lasciati vuoti. Poi sono stati riempiti. Poi di nuovo vuoti. La società, capitanata dal signor Claudio Lotito, ha additato i tifosi come male della Lazio, anziché chiedersi perché (ma questo non è mai successo).
La protesta, sempre pacifica e mai pericolosa, è andata avanti ed entrare all’Olimpico di Roma voleva dire essere sottoposti a diversi gradi di controllo, per essere sicuri che nessun tifoso portasse all’interno dello stadio nulla che andasse contro la dirigenza. Tipo striscioni, stendardi o i normalissimi fogli A3 con la scritta “LIBERALALAZIO”.
Quando in tutta Italia si chiedevano perché, quando da tutta Italia si provava a buttare un occhio su ciò che stava succedendo, dalla Capitale arrivavano chiari messaggi di amore idilliaco e quelle promesse di costruire una squadra esemplare capace di competere con chiunque. Ma la realtà è un’altra. 
La realtà è che per Amore verso la propria maglia e i propri colori, i Laziali hanno deciso di rinunciare a quello che è più naturale e normale per un tifoso: andare allo stadio.
Si è stabilito di attendere la fine della sessione di calciomercato per sottoscrivere il più grande atto di fede, cioè l’abbonamento.
Ora che sappiamo tutti com’è andata, ora che abbiamo visto tutti com’è finita la prima di campionato conto il Milan, la solfa è un’altra.
I Laziali torneranno allo stadio, ma senza sottoscrivere l’abbonamento.
Ci ritroveremo senza la nostra amata tesserina in tasca forse per la prima volta nella nostra vita.
Perché la cosa più importante per una squadra sono i propri tifosi e parlo di squadra, non di società. Perché la società quando si è accorta che senza tifoso si muore, era già troppo tardi. Hanno preferito agire tramite comunicati, al solito spocchiosi e arroganti, per dire che il tifoso è piccolo e la dirigenza è grande.
In questi giorni mi sono chiesta se la decisione di tornare allo stadio fosse un passo indietro per il modo in cui la protesta era partita. La risposta è NO.
Qualcuno può dire: ma così la società incasserà più soldi nel corso della stagione. Vero, in parte. Parlate parlate e  poi tutti allo stadio. Falso.  Qui chi parla parla e poi come si dice a Roma “magna magna” è qualcun altro. Ma sappiate che la quota abbonati attualmente oscilla attorno alle 9 mila presenze e quasi 4 mila sono Cuccioloni cioè ragazzi nati dopo i 1° gennaio 2000. Poi c’è una buona parte di abbonamenti regalati dalla presidenza e che, molto probabilmente, non vedranno mai tifosi occupare un seggiolino dello stadio Olimpico o verranno prestati al figlio dell’amico del cugino del lontano parente di nonna (che magari tifa Palermo e si trova in gita nella Capitale). Ma risultano come abbonamenti acquistati e, quindi, sono numeri in più per le presenze. 
Quel che rimane sono gli appassionati di calcio, che nel bene o nel male, sono sempre contenti.
Che con Messi o Novaretti sono sempre li a dire “e vabbé su, stavamo fallendo”. 
Per quanto mi riguarda, non possedere l’abbonamento in tasca, e sono sicura di parlare per tutti gli altri Laziali (e non per i laziali o i “tifosi da divano”) è cosa dolorosa e fastidiosa.  Mettersi in fila come tutti gli occasionali da partite di cartello non è ciò che ci compete. Non lo è mai stato.
Ma lo farò e, ne sono sicura, lo faremo, tutti insieme. Come tutti insieme abbiamo urlato più volte il nostro dissenso. Come quando tutte le volte siamo stati violentati nel nostro amore ed eravamo lì a difenderlo. Come quando abbiamo marciato dietro alla scritta “O lui o Noi”.
Lo faremo Noi, che eravamo sempre presenti anche quando c’era chi affermava:  “Fino a che Lotito starà alla Lazio, non andrò allo stadio”. Come nelle belle domeniche di sole, durante le partite più insignificanti si preferiva andare a pranzo al mare, noi c’eravamo.
Il comunicato della Curva Nord è stato chiaro: “Non siamo di certo Noi a dover farci da parte perché siamo consapevoli che senza i Laziali non potrà esserci un futuro” e ancora “da adesso ognuno torni al suo posto”.
Non si poteva lasciare lo stadio agli occasionali della mitica frase “scusa, questo è il mio posto”, ai Lotitiani (ahimè ancora esistono) che non hanno perso l’attimo per abbonarsi. Tantomeno ai più gagliardi: “Io sono della Lazio, amen il resto vado per tifare”…e poi stanno seduti, popcorn e birra, non tifano e poi “scusa, e sposta la bandiera non vedo”.
Noi torniamo al nostro posto, io tornerò al mio posto, tutti gli altri miei fratelli Laziali torneranno al loro posto. Agli altri lasciamo il brivido di fare i galletti con gli amici e i colleghi il lunedì mattina dicendo: “Sì, sì, ma io ieri ero allo stadio, ho fatto anche l’abbonamento”.
La Lazio siamo Noi, i giocatori vanno e vengono, Noi no. Noi non passeremo mai di moda. Noi saremo sempre al fianco della nostra squadra, nel bene e nel male, la prenderemo sotto braccio come sempre. Aiutandola su ogni pallone, spingendola con la voce e con il cuore per ogni centimetro di quel rettangolo verde che ha visto una Lazio gloriosa, che ha visto Campioni vestire i nostri colori e che speriamo i nostri figli potranno vedere un giorno.
Signor Lotito e tutta la sua allegra corte dei miracoli,  lei 70 mila persone allo stadio, come il 12 maggio per Di Padre in Figlio, non le vedrà mai per mano sua.
E il mio augurio è che lei lasci la Lazio al più presto.
“Ogni maledetta domenica io lo so perché non resto a casa” e questo è il momento di serrare i ranghi, continuare a difendere la nostra fede e la nostra Amata da chi ne abusa da anni.
Ci vediamo a Lazio-Cesena, perché la Lazio è dei Laziali e “un passo indietro io mai lo farò”.
LIBERALALAZIO.

Aurora Silvestroni







 

mercoledì 3 settembre 2014

AMAVA LA NORMALITÀ.

quando sul calendario appare la data del 3 settembre faccio fatica a dimenticare cosa accadde quel giorno nel 1989 .
Come tutti gli appassionati ero sintonizzato su Rai 1 e stavo guardando "La Domenica Sportiva ", a un certo punto la trasmissione venne interrotta da Sandro Ciotti che con tanta commozione trovò le giuste parole per annunciare agli spettatori una notizia terribile : era deceduto in un incidente durante una trasferta in Polonia Gaetano Scirea .Aveva visionato il Gornik Zabrze modesta squadra polacca che avrebbe affrontato la Juve in Coppa UEFA , dopo il suo ritiro Scirea era divenuto il secondo di Dino Zoff che all'epoca era stato chiamato a sedere sulla panchina dei bianconeri .
Mi affido alle parole pronuciate dal suo amico Marco Tardelli per descrivere chi fosse Scirea :
"Era uno dei giocatori più forti del mondo, ma era troppo umile per dirlo od anche solo per pensarlo. Il suo essere silenzioso e riservato forse gli toglieva qualcosa in termini di visibilità, ma certamente gli faceva guadagnare la stima, il rispetto e l’amicizia di tutti, juventini e non. Questo non significa che fosse un debole o che non avesse niente da dire: al contrario, era dotato di una grande forza interiore e sapeva parlare anche con i suoi silenzi. Io e lui avevamo caratteri completamente opposti, ma stavamo bene insieme. Una volta venne a trovarmi al mare e giocammo insieme a nascondino. Una cosa strana per dei professionisti di serie A, invece faceva parte del nostro modo di stare insieme e di divertirci in maniera semplice. Nel calcio d’aggi credo che si sarebbe trovato un po’ spaesato, ma solo a livello personale. Calcisticamente era uno molto competente ed avrebbe saputo rendersi anche autorevole. Diciamo che personaggi con il suo carattere, al giorno d’oggi, nel mondo del calcio non ce ne sono più".
Concludo riportando un aneddoto della signora Mariella , moglie di Scirea raccontato in una intervista risalente ad alcuni anni fa :
"Quante volte Gai, dopo l’allenamento, mi piombava a casa all’ora di pranzo con quattro sconosciuti. Diceva: “Mariella, questi signori hanno fatto centinaia di chilometri per venire a vedere la Juve e ho pensato che dovevano pur mangiare qualcosa”. Ecco, questo era Gaetano Scirea fuori dal campo". 
Ci manchi caro Gaetano , terribilmente . 

martedì 2 settembre 2014

CORSA A VELA.

1,8 , 5 , 10 , 12 , 14 , 15.
Non sono i numeri della combinazione di una cassaforte e neppure i versetti di un capitolo della Bibbia, rappresentano la progressione che ho ottenuto negli ultimi 5 anni di corsa
L'ultima cifra è relativa a lunedì quando in meno di 90' ho coperto la distanza che ho scritto all'inizio di questo post .
Ma non è tutto : già sabato avevo testato i 15000 metri e mi sono molto sorpreso per la facilità con usavo gli appoggi giusti .
I meriti però li voglio condividere con una persona che ho conosciuto di recente , un uomo che corre le maratone in una maniera così metodica e maniacale come se recitasse una litania .
Ci siamo conosciuti su fb tramite altri amici , poi sabato ci siamo incontrati di persona dopo esserci scritti molte volte sulla passione che ci accomuna : la corsa .
Le parole che scriveva questo signore erano consigli preziosi e nei giorni precedenti alla uscita li ho seguiti alla lettera.
Costui aveva programmato 26 chilometri con altri amici che abbiamo in comune , ma io non me la sentivo , gli avevo scritto di optare per una distanza più breve , cioè un 15 .
Ma quando ci siamo trovati tutti li sulla pista stavo quasi per cambiare idea , poi ci ho riflettuto e ho preferito  restare sui miei livelli .
Durante quei 90' ho appreso altri piccoli segreti sempre grazie a questa persona e lunedì a 48 ore ho di nuovo percorso i 15 km ma il luogo era diverso .
Ora mi sento pronto : voglio affrontare i 20 km , voglio alzare l'asticella , voglio correre per 2 ore e provare il brivido di aggiungere altri 5 km al mio cronometro.
Questa settimana sfiorerò i 50000 metri corsi , cifra che mai neppure avrei creduto di percorrere .
Meriti ( e colpe ...) di un nuovo amico che con i suoi preziosi consigli mi sta istruendo su come raggiungere quella celebre quota .
Per correre serve un criterio e forse lo sto imparando , continuo a considerarmi un istintivo e canticchio british pop , ma non appena trovo i giusti appoggi percepisco di aver trovato il giusto vento come in un match race di vela dove ogni cosa deve funzionare a dovere per tagliare la linea del traguardo dopo il lato di poppa .

lunedì 1 settembre 2014

GINOCCHIA DI SETA .

Il paragone con Baggio è calzante , Rossi ha talento , non appena entra in possesso palla fa entrare gli spettatori in un mondo incantato .
Non so però quando potremo vederlo di nuovo calpestare l'erba dei campi di calcio .
Questo il comunicato diramato dalla Fiorentina nel pomeriggio :
"ACF Fiorentina comunica che l'atleta Giuseppe Rossi è stato visitato dal Dr. Andrew Williams in Londra. Dal consulto è emersa la necessità di intervento di artroscopia diagnostica al fine di risolvere gli attuali problemi di sovraccarico al ginocchio destro. L'intervento sarà eseguito nel corso di questa settimana, a seguito di un ulteriore consulenza richiesta dallo stesso atleta con il Dr. Steven Singleton, assistente del Prof. Richard Steadman in Veil (Colorado)".
I tifosi fiorentini come me dovranno farci sempre più l'abitudine ma qui c'è in gioco la carriera di questo splendido atleta che negli ultimi anni ha visitato più cliniche che terreni di gioco .
Rispetto a Baggio però la sua situazione pare peggiore e mi ricorda quanto accadde 20 anni fa a Marco Van Basten , il celeberrimo attaccante del Milan che si ritirò a neppure 30 anni a causa delle caviglie martoriate dagli infortuni .
Molti si erano scagliati contro Cesare Prandelli perché non aveva convocato Rossi per i mondiali in Brasile , credo che l'attuale tecnico del Galatasaray meriti delle scuse per quanto era accaduto . Fu una vicenda a dir poco grottesca e mal gestita .
E se Rossi si fosse infortunato in Brasile ? Mi immagino le reazioni soprattutto sul web.
Pepito ( come lo aveva chiamato Bearzot) è un patrimonio del calcio italiano , è il ragazzo che tutti le madri vorrebbero poiché ha la faccia pulita , raramente va sopra le righe ( eccetto i tweet dopo la non convocazione di Prandelli per Brasile 14), fa innamorare ogni bambino con le proprie giocate e nelle sue vene scorre la gioia per il pallone .
Purtroppo il destino ha scelto per lui ginocchia di seta .