domenica 31 maggio 2015

QUARTI

Ai gol segnati da Onazi e da Klose contro il Napoli ho esultato come un bambino di fronte a un regalo inaspettato , i Viola stavano vincendo l'ultima gara dell'anno e la Lazio al San Paolo di Fuorigrotta dopo un doppio vantaggio al termine dei primi 45' era riuscito a farsi rimontare per poi assestare 2 mazzate tremende alla squadra di Benitez .
La squadra di Pioli si qualifica per la fase preliminare della Champions League e la Fiorentina si classifica al quarto posto il campionato per il terzo anno consecutivo .
Indubbiamente é un ottimo risultato se lo sommiamo alla semifinale di Europa League e di Coppa Italia, ma in questa stagione restano dei rimpianti legati ad un errato atteggiamento nell'affrontare alcune partite .
Ripenso al campionato quando contro Verona Cagliari e Parma siamo usciti sconfitti anche per sbagliato dei calci di rigore che ci erano stati assegnati , inoltre c'è il rimpianto della semifinale di ritorno conto la Juventus in casa quando siamo crollati per 0-3 senza mai dare l'impressione di reagire  di fronte al furore agonistico degli avversari ( ci avevano annullato anche 2 reti di cui una in maniera dubbia ) , infine la partita di Siviglia dove nel primo tempo abbiamo avuto varie occasioni da gol che non si sono concretizzate e poi siamo stati puniti per alcuni svarioni difensivi .
Inoltre c'è la gestione di alcune situazioni che non si spiegano : alla vigilia della trasferta di Parma scoppia il caso del mancato rinnovo di Neto che a fine stagione giocherà altrove , il giocatore viene emarginato per un periodo per poi essere richiamato poiché il sostituito si infortuna , l'assenza prolungata di Rossi che non ha mai visto il campo in questa stagione causa l'ennesimo infortunio male celato , Mario Gomez se si eccettuano alcune partite non incide come dovrebbe e vive una crisi di identità imbarazzante , Ilicic si dimostra irritante per un lungo periodo per poi accendersi improvvisamente nel finale di stagione e diventare il bomber della squadra con 8 reti , lo sloveno aveva rifiutato di trasferirsi al Bologna in serie B a Gennaio e con la sua tecnica è riuscito a tenerci a galla in un periodo di scarsa forma dei compagni di squadra .
Avrei qualcosa da dire anche a Montella il quale a 41 anni ha ancora ampi margini di miglioramento come allenatore ma in alcune situazioni poteva gestire diversamente la barca (le dichiarazioni a caldo dopo la partita di ritorno col Siviglia ce le ricorderemo a lungo ) ma l'ex bomber di Roma e Samp deve essere supportato maggiormente dalla società e gli deve essere consegnato un giocattolo diverso che permetta di fare quel salto di qualità agognato da tutto l'ambiente .
La società deve crescere e mettere da parte una persona in particolare , i giocatori devono stare più a lungo con i tifosi , anche le radio e le TV meriterebbero meno restrizioni , il centro sportivo deve essere aperto perché si possa assistere una volta a settimana agli allenamenti .
Firenze è cresciuta e l'amore per questa squadra trasuda da ogni poro per 365 giorni l'anno .
I risultati ottenuti quest'anno devono essere presi come un trampolino di lancio per apportare delle migliorie, mi auguro che i Della Valle smettano di parlare di FairPlay e si circondino si collaboratori più capaci e non improvvisati che non appartengono al calcio come quella persona che non nomino .
Firenze ha passione e pretende passione , ne ha tutti i diritti .
Non aveva torto il compianto Mario Ciuffi quando parlava della celebre cassaforte di Casette D'Ete , ma oltre che ai giocatori bisogna comperare altro per rimettere in bacheca un trofeo seppur piccolo  , dopo 14 anni sarebbe anche l'ora di poter di nuovo gioire per una città che vive di pallone .

sabato 30 maggio 2015

TRANQUILLO SIAM QUI NOI

Aveva ragione Pieraccioni nel film "I Laureati" , quando affermava che i giorni indimenticabili  nella vita di ciascuno di noi sono 5 o 6 e gli altri fanno volume .
La cena di ieri sera fa parte di quell'elenco , infatti grazie alla perfetta organizzazione di alcuni ragazzi è stato possibile festeggiare i 40 anni della classe 1975 di Colle di Valdelsa .
È stato veramente emozionante rivedere a distanza di tempo molti ragazzi e ragazze che frequentavano le scuole medie e che parteciparono a quella famosa gita in Francia nel 1989 .
In quelle ore si sono intrecciate storie , ricordi , aneddoti , è sembrato che il tempo si fosse fermato improvvisamente , ma il momento più toccante della serata è arrivato quando è stato proiettato un video con le fotografie che erano state pubblicate sulla pagina Facebook del gruppo .
Come sottofondo musicale era stato scelto un celebre brano degli 883 che in una strofa dice " gli anni del tranquillo siam qui noi " e su quelle parole ho avuto un tuffo al cuore .
Mi sono sentito improvvisamente parte di una grande famiglia dove regna il desiderio di trascorrere del tempo insieme .
Ho messo da parte una giornata veramente pesante passata a lavoro , come per incanto è scomparso ogni problema , mi sono sentito protetto  come poche altre volte mi era capitato in passato .
Non so se sia il tempo che trascorre , non so se sia stata quella canzone molto commerciale ma tutti quei sorrisi sono stati contagiosi .
Ci siamo guardati tutti negli occhi come per cercare conferme se fosse vero , ma ogni dubbio è stato cancellato celermente .
Ringrazio coloro che hanno organizzato una serata del genere , personalmente l'ho ritenuta una iniezione di fiducia enorme .

venerdì 29 maggio 2015

NON È IL SUO TUMORE

"Io non sono il mio tumore, resto una persona". E' questo il primo dei sette "alleati" che hanno affiancato Emma Bonino nella sua lotta contro il cancro al polmone. A dichiararlo è la stessa leader radicale in un videomessaggio registrato in occasione dell'incontro "Ieo per le donne", organizzato il 28 maggio presso l'Istituto europeo di oncologia di Milano. Dopo aver visto sparire ogni evidenza di cancro, l'ex vice presidente del Senato consiglia a chi sta passando il suo stesso calvario di "continuare a fare sogni e progetti e a guardare in avanti".
Il tumore, ha detto Bonino, "è una sfida che stiamo affrontando e che sicuramente non volevamo. Mi ha aiutato molto non identificarmi con il cancro: non sono il mio tumore". E ancora: "E' un impedimento che mi trovo ad affrontare, ma sono rimasta una persona con sogni ma anche con progetti".

Alle pazienti dell'oncologo Umberto Veronesi la Bonino ha raccontato: "Mia madre diceva sempre che è importante avere sogni che si realizzano, ma più importante è averli". E in riferimento ai suoi progetti di vita, ha detto di voler pensare "alla mia estate, alle persone con cui voglio passarla e al futuro, compreso di cosa mi vorrò occupare". "Mi ha aiutato moltissimo - prosegue - anche avere fiducia nella mia equipe medica: non sono mai andata su internet a cercare informazioni sulla mia malattia ma il mio oncologo, il mio radioterapista e la mia nutrizionista mi hanno aiutato a reggere meglio anche fisicamente" il percorso di cura.

Fonte : tgcom24.it


giovedì 28 maggio 2015

GIUDICE PER UN PRANZO

Lei, la mamma, macrobiotica. Lui, il papà, amante della carne. Al centro dello scontro un ragazzino dodicenne che, dopo il divorzio dei genitori, si è trovato a passare da pasti a base di riso e verdure, ad abbuffate con carne, latticini e dolci. Inutile ogni tentativo di trovare un accordo: la questione è finita in tribunale a Bergamo ed è toccato al giudice pronunciarsi sull'alimentazione del ragazzino.
La donna dal 2006 non mangia la carne e ha adottato un'alimentazione macrobiotica, che ha imposto anche al figlio. Quando il padre lo ha saputo l'ha accusata di non essere stato coinvolto in questa scelta che, a suo avviso, metterebbe a rischio la salute del giovanissimo. Inizialmente ha tentato di risolvere la cosa rimpinzando il figlio nel weekend, con carne e formaggi. O almeno così dice la moglie, lamentando il fatto che il 12enne, dopo ogni weekend passato con il padre, tornava a casa con il mal di pancia. Anche per effetto dei pranzi dalla nonna a base di polenta, gorgonzola e salsiccia.

La decisione del giudice - L'ex marito alla fine si è rivolto al tribunale, per chiedere al giudice di assumere, "in mancanza di accordo fra i genitori, gli opportuni provvedimenti con riguardo al regime alimentare del minore". E il giudice ha stabilito che la madre deve mettere in tavola la carne almeno una volta durante la settimana, mentre il padre non deve proporla al figlio per più di due volte, nel weekend.

Fonte:  tgcom24.it 

Mi sto domandando quale imbarazzo avrà provato il giudice nell'emettere la sentenza , quando sarebbe stato sufficiente un minimo di buon senso per il bene del bambino.
Il rancore è uno cattivo sentimento ma si vede che ultimamente va di moda . 

mercoledì 27 maggio 2015

CALCIO DESTABILIZZATO

Il Dipartimento di giustizia americano accusa di corruzione e associazione a delinquere parte dei vertici della Fifa per la gestione delle gare per aggiudicarsi i mondiali di calcio e per gli accordi su marketing e diritti televisivi degli ultimi 20 anni. Arrestati in Svizzera 7 dirigenti, tra cui due vicepresidenti. Nove le richieste di estradizione. Il ministro della giustizia Usa, Lynch: "Sradicheremo la corruzione dal calcio".
Per anni la Fifa è stata indagata dall'Fbi, ma l'organizzazione ha sempre respinto le accuse, e in particolare quelle di corruzione relative all'assegnazione dei mondiali del 2018 e del 2022 a Russia e Qatar. Il numero uno della Fifa, Sepp Blatter (che guida il calcio mondiale dal 1998 e venerdì dovrebbe essere rieletto per la quinta volta), è indagato dall'Fbi ma non è sotto accusa, come ha confermato la stessa Lynch.

Il blitz durante il meeting della Fifa - La retata in Svizzera, invece, è scattata al Baur au Lac hotel, dove i leader dell'organismo che governa il calcio mondiale erano riuniti per il loro meeting annuale. Dopo essersi fatti consegnare le chiavi, gli agenti sono saliti nelle camere del lussuoso albergo e hanno cominciato ad eseguire gli arresti: i sette funzionari finiti in manette saranno quindi estradati negli Stati Uniti.

Tangenti per oltre 100 milioni di dollari - Le accuse di corruzione mosse dalle autorità americane si riferiscono agli ultimi 20 anni, e riguardano, tra i tanti episodi, le gare per aggiudicarsi i campionati mondiali, così come gli accordi per il marketing e i diritti televisivi. Le indagini riguardano anche tangenti "per un totale di oltre 100 milioni di dollari" legate alle offerte commerciali risalenti a tornei di calcio negli Usa e in America Latina negli anni '90.
Chi sono gli arrestati - A finire in manette i due vicepresidenti Jeffrey Webb (Isole Cayman) ed Eugenio Figueredo (Uruguay). E ancora Eduardo (Costa Rica), Julio Rocha (Nicaragua), Costas Takkas (Gb), Rafael Esquivel (Venezuela) e Jose Maria Marin (Brasile).

"Sradicheremo la corruzione dal calcio" - "Sradicheremo la corruzione dal calcio mondiale". Sono le parole del ministro della giustizia americano, Loretta Lynch, che ha ufficializzato le accuse di corruzione e riciclaggio nei confronti di una parte dei vertici della Fifa. "Hanno corrotto il sistema per arricchire sè stessi", ha aggiunto.

"Tangenti anche per Sudafrica 2010" - Il Dipartimento di giustizia americano accusa, tra gli altri, anche l'ex vicepresidente della Fifa, Jack Warner. Avrebbe chiesto una tangente da 10 milioni di dollari al governo del Sudafrica che ha ospitato i mondiali di calcio del 2010.



L'Fbi: "E' solo l'inizio, cartellino rosso alla Fifa" - "Questa è davvero la Coppa del mondo della corruzione. Oggi è stato mostrato il cartellino rosso alla Fifa". Lo hanno detto il capo dell'Fbi, James Comey e il capo della sezione criminale dell'Irs, l'Agenzia del Fisco americana, Richard Weber. "Vogliamo essere chiari: questo è solo l'inizio, non la fine. Nessuno è al di sopra della legge", hanno aggiunto.

Anche la Svizzera apre un'inchiesta - Anche il pubblico ministero svizzero ha aperto una procedura penale per sospetta gestione sleale e riciclaggio di denaro riguardante l'attribuzione dei Mondiali di calcio 2018 e 2022. Lo comunica in una nota la giustizia elvetica, che ha proceduto a perquisizioni presso la sede della Fifa a Zurigo, impossessandosi di documenti e dati elettronici.

Dura presa di posizione della Russia - "Si tratta di un altro caso di illegale utilizzo 
extraterritoriale della legge statunitense". Così il ministro degli esteri russo commenta gli arresti di dirigenti della Fifa nell'ambito dell'indagine per corruzione e associazione a delinquere condotta dall'Fbi. L'inchiesta riguarda anche i prossimi campionati mondiali di calcio, che saranno ospitati proprio dalla Russia.

Wall Street Journal: spunta nome Nike - Spunta anche il nome della Nike nello scandalo che sta travolgendo la Fifa. A riportarlo il Wall Street Journal e altri media Usa, secondo cui nelle carte del Dipartimento di giustizia americano si parla di una multinazionale dell'abbigliamento sportivo con sede negli Usa e che ha ottenuto la licenza per sponsorizzare la nazionale brasiliana di calcio. Non si cita mai il nome del gruppo, ma è noto che la Nike - che ha assicurato la massima collaborazione con le indagini - raggiunse un accordo con la federazione brasiliana nel 1996 per 160 milioni di dollari.



Fonte :tgcom24.it


Sono mesi che attendevo queste notizie e speravo in una indagine da parte degli organi competenti , stavolta però non ci troviamo in Italia , si tratta di un qualcosa avente un effetto destabilizzante su tutto il sistema calcio a livello planetario . 
Mai era accaduto qualcosa del genere ,sicuramente usciranno altri retroscena .

lunedì 25 maggio 2015

L'UMILTÀ DI SAMUEL

Ho sempre apprezzato Samuel Eto'o , la sua semplicità è disarmante così come lo è la sua facilità di giocare al pallone .
Però ieri il calciatore della Sampdoria ci ha regalato un gesto che nel calcio moderno sarebbe impensabile : durante la conferenza stampa di fine partita Sarri , l'allenatore dell'Empoli ( la Samp giocava contro la formazione toscana ) , ha dichiarato che è stato avvicinato dal camerunese al triplice fischio finale perché voleva conoscerlo e fargli i complimenti per il gioco espresso dall'Empoli nella stagione in corso .
Sarri è rimasto sorpreso piacevolmente , non si aspettava un atteggiamento del genere da parte di un giocatore che ha vinto praticamente tutto a livello di club .
" È stato di una umiltà unica" queste sono le parole pronunciate dal tecnico toscano con sorriso che si stagliava sul suo volto a 32 denti .
Non credo sia possibile aggiungere altro : un altro calcio è possibile , sarebbe sufficiente ripartire da piccoli gesti e devono essere i calciatori a dare l'esempio .
Oggi il grandissimo Gaetano Scirea avrebbe compiuto 62 anni , non è mai stato espulso nella sua carriera , non aveva bisogno di alzare la voce per farsi capire dagli altri , era un angelo piombato per caso nel dorato mondo del calcio , le vacanze estive amava passarle in Liguria a Ceriale con la moglie e il figlio , ma la sua qualità migliore era l'umiltà e non l'arroganza , preferiva l'educazione alla prepotenza . Era un uomo pulito così come lo è l'attaccante della Sampdoria .

sabato 23 maggio 2015

LA LUCE DI JUNG

È il secondo sabato che corro sia al mattino che al pomeriggio , se la scorsa settimana mi ero proposto di non esagerare stavolta ho rotto ogni indugio .
Non ho passato una bella nottata , ma alle 8 dopo una colazione leggera inizio la seduta che prevede 13 chilometri .
Mi scaldo per i primi 3000 metri poi aumento l'andatura , le gambe girano che è una meraviglia, ho cambiato respirazione e ho svolto le ripetute nei giorni precedenti .
Sto bene fisicamente e mentalmente sono carico , i primi 10 km li chiudo con un tempo che mai mi sarei aspettato , a quel punto decido di rallentare , i restanti 3 chilometri li controllo poiché voglio risparmiare energie per il pomeriggio .
Il cielo non promette niente di buono , ci sono delle grandi nubi grigie , mi rassegno pensando ad una gara bagnata seppur breve .
Il pranzo è leggero , cucino della semplice pasta al pomodoro bevo acqua e infine un caffè .
Alle 18 mi presento sul luogo della gara che si svolgerà su un circuito di circa 7 chilometri .
Il tempo sembra reggere , ma indosso la bandana in testa . Mentre mi sto scaldando incrocio un amico che corre le ultramaratone , mi saluta cordialmente e mi dice di togliermi proprio la bandana che mi copre la testa . " è caldo umido , non coprirti così tanto " sono le parole che pronuncia .
Per la prima volta corro a testa scoperta , la gara parte alle 18:30 puntuali e siccome mi sento veramente bene decido di partire fortissimo , infatti con uno scatto felino lascio gli altri concorrenti a bocca aperta e per i primi 1000 metri sono in testa . Ovviamente sono consapevole di essere un fuoco di paglia , infatti vengo ripreso e superato .
Le fatiche della mattina iniziano a farsi sentire , al chilometro 4 tiro i remi in barca , mi godo il paesaggio della francigena e la parte finale del percorso .
Chiudo la gara con un tempo che mai avrei pensato , vado a prendere la bottiglia di vino che consegnano a ogni partecipante e mi dirigo verso l'auto per poi lavarmi .
Mentre sto guidando ,  penso a quel breve tratto che ho preso la testa della corsa , è stato veramente emozionante e non so quando mi ricapiterà , son consapevole di non avere gambe velocissime però con le ripetute qualche risultato sta arrivando .
Sto scoprendo altre sfaccettature del mondo della corsa , ma non dimentico da dove sono partito , mi sono posto degli obiettivi nella vita e li voglio raggiungere .
Ho imparato molto dalle sconfitte subite  e mi riecheggia nella mente una frase di Jung : l'unico scopo dell'esistenza umana è di accendere una luce nell'oscurità del mero essere .

CI SANNO FARE

L'anno scorso, dopo una delle estati più piovose degli ultimi anni, aveva proposto di "allungare" l'estate fino a ottobre. Nel 2015 il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, gioca d'anticipo e assicura: "Estate soleggiata o paghiamo il soggiorno". Se a luglio e agosto pioverà per tre giorni di fila, il comune si propone di regalare un weekend di soggiorno come risarcimento del danno.
"Dalla prossima estate dobbiamo diventare la prima città in Italia dove il sole è assicurato". Lo aveva promesso il sindaco di Pesaro Matteo Ricci agli stati generali del turismo a Villa Caprile in ottobre e così è stato. "Saremo la prima città che farà un'assicurazione convenzionata - ha spiegato -, a cui i bagnini, gli albergatori e i ristoratori potranno collegarsi. Così chi viene a Pesaro saprà che il sole è assicurato. Se sarà cattivo tempo, l'assicurazione rimborserà la vacanza".

Il sindaco, che in agosto, dopo un'estate flagellata dal maltempo, aveva lanciato l'idea di una stagione "lunga" fino al 30 settembre pensa di coinvolgere "l'Osservatorio Valerio, un istituto riconosciuto per lo studio del meteo, per costruire un meccanismo per cui la città che ha lanciato l'idea dell'estate lunga diventa la prima dove il sole è assicurato".

Ricci è favorevole anche a "permettere ai bagnini di fare anche le cose che oggi non fanno, come la ristorazione". Ma "chi lo fa - osserva -, magari, deve anche dare qualcosa al pubblico per il ripascimento o gli investimenti sui marciapiedi o i posteggi per le bici. Dobbiamo muoverci da subito con la Regione contro l'erosione e programmare gli investimenti su scogliere e ripascimento contro l'erosione". Però - sottolinea - "i bagnini devono fare i bagnini fino al 30 settembre, non i ristoratori durante l'inverno".

Fonte tgcom24.it

giovedì 21 maggio 2015

SCOMMESSE E PIANTE DA ANNAFFIARE

50 persone tra calciatori , dirigenti e intermediari sono stati arrestati da parte della DDA di Catanzaro con l'accusa di aver truccato il risultato di 28 incontri almeno tra lega pro e serie d .
Se poi ci aggiungiamo la sfiducia del consiglio della LND all'unanimità al presidente Belloli  dopo le frasi a dir poco ingiuriose pronunciate nei confronti delle calciatrici ( non riporto quei termini per un fatto di pudore ) , poi appare l'inchiesta su INFRONT infine avviene un blitz della guardia di finanza negli uffici di Sky e Mediaset , il quadro sarebbe veramente completo per chi segue il gioco del calcio e potrebbe anche presentarsi l'occasione di chiudere definitivamente i ponti con un mondo a dir poco surreale .
A nulla è servito cosa accadde 35 anni fa quando i carabinieri entrarono negli stadi per compiere arresti , a nulla è servito alcuni anni dopo una nuovo filone sul calcioscommesse , a nulla è servito lo scandalo del 2006 , resteremo per sempre un paese corrotto e senza una dignità morale .
Ci sono pochissimi esempi virtuosi nel mondo della provincia del pallone italiano , lo dimostrano le promozioni in serie A di Carpi e Frosinone , luoghi nel cui hinterland si è sviluppata una rete imprenditoriale lodevole ed efficiente  .
Addirittura il premier Renzi sarebbe intenzionato a intervenire per ripulire il mondo del calcio però esclude la nomina di un ministro ad hoc per seguire la questione .
Le frasi fatte non fanno più testo, servirebbe invece agire ma quando ci sono nel mezzo personaggi come Lotito e Tavecchio è tutto inutile .
Tra qualche mese ci dimenticheremo di tutto ciò , le vacanze estive si avvicinano , ci godremo il meritato riposo e il menefreghismo continuerà la sua corsa inarrestabile .
È giusto così : il giardinetto va curato altrimenti le pianticelle si seccano .

mercoledì 20 maggio 2015

I RICORDI SONO ALTRI

Spesso ti imbatti in quelle storie che ti riportano indietro nel tempo e allora capisci veramente il senso di alcune parole pronunciate da chi ha speso ogni energia per darsi una dignità e a un certo punto della propria vita raccoglie i frutti di un duro lavoro .
Irina Shayk , nota fotomodella , ex fidanzata del pallone d'oro Cristiano Ronaldo ha raccontato la sua infanzia in un paesino sperduto sugli Urali .
Dietro quella bellezza attuale si cela un periodo di povertà che lascia senza parole , infatti veniamo a conoscenza della perdita del padre durante l'adolescenza della stessa a causa di una malattia polmonare ( l'uomo lavorava come minatore ) , la donna poi racconta di come si svolgesse la vita nel dopo scuola quando , insieme alla madre e alla sorella , si adoperavano nella coltivazione di pomodori , cocomeri e patate non per divertimento ma per puro spirito di sopravvivenza .
In quella indigenza si stagliava una figura molto cara a Irina , la nonna Galina , la quale si era trovata a combattere tra le bombe dei nazisti durante la seconda guerra mondiale .
Per la fotomodella avere avuto accanto una persona del genere è stato un arricchimento prezioso e mi ha ricordato alcuni flash della mia infanzia quando abitavo in campagna con la mia famiglia .
Mio nonno e mia nonna avevano un orto con un piccolo capanno dove custodivano polli e conigli , spesso mi portavano con se nei pomeriggi estivi a bagnare la verdura perché crescesse , talvolta li aiutavo a raccogliere le patate nei secchi per poi portarle a casa e cucinarle .
La disappetenza che avevo da piccolo veniva lenita dal sapore proprio delle patate che mia nonna durante l'estate mi cucinava in ogni modo all'ora di pranzo ed io ero felice .
Addiritura capitavano dei giorni in cui anche a cena la nonna servisse le patate solo per me , a patto che finissi i compiti che mi erano stati assegnati .
Era il premio di quelle lunghe giornate passate a giocare a pallone con gli amici .
Mia nonna sapeva come convincermi e io mi lasciavo accalappiare da quell'odore che proveniva dal cucinotto .
Non avevamo molto ma c'era felicità nei piccoli gesti quotidiani , ci volevamo bene ed eravamo molto uniti  .
Mi mancano quei periodi e non si tratta di spensieratezza , vorrei solo rivedere quelle persone che mi hanno insegnato così tanto , vorrei abbracciarle e ascoltare di nuovo la loro voce , vorrei che sapessero che dono tutto me stesso per realizzarmi  seguendo il loro esempio .
Aveva ragione il grande Bearzot : "E’ vero che i ricordi più belli ti accarezzano, ma quelli che ti segnano di più, sono gli altri, quelli che ti danno la netta sensazione quasi corporea di che fatica hai fatto per arrivare fino a lì”.

martedì 19 maggio 2015

ACCENTRATORE

Il Parma ormai è alle spalle e i viola guardano alle ultime due gare con relativo ottimismo ma c'è qualcosa di irrimediabilmente insanabile tra la tifoseria e la società .
Indubbiamente le parole di Montella ascoltate dopo la semifinale di Europa League sono un messaggio preciso alla proprietà .
Così come lo è il comunicato firmato dalla Curva Fiesole , c'è un indiziato ben noto in quelle parole ma possiamo starne certi , quel tizio non verrà mai rimosso dalla carica di presidente esecutivo .
L'articolo apparso su calciomercato.com scritto da Pippo Russo ci da la dimensione di come veleggi la barca dei Della Valle in Serie A. Vi riporto il link relativo , vi consiglio una attenta lettura perché in esso sono contenuti tanti aspetti a tratti picareschi della gestione sportiva della società di Viale Fanti .

http://www.calciomercato.com/news/pippo-russo-viola-scurissimo-puntata-n-1-una-crisi-annunciata-148376

lunedì 18 maggio 2015

3 VITE IN UN GIORNO

Il 18 maggio è una data che si presenta significativa nella mia vita .
Tre persone , tre storie diverse , un minimo comune denominatore : mi hanno segnato nel bene e nel male . Non c'è un ordine di preferenza , uno mi influenzato musicalmente , il secondo amava il diritto e mi ha avvicinato agli studi di legge con il suo esempio , l'ultimo invece l'ho sognato alcune notti fa e come sempre mi ha sorriso con la sua dolcezza unica .
Se un minimo di serenità l'ho ritrovato molti meriti appartengono a queste persone .
Ricordarle senza utilizzare nomi è sintomo di rispetto , è un diritto che ho deciso di esercitare .
Il resto lo lascio immaginare a chi mi legge e chi mi conosce .

sabato 16 maggio 2015

AIN'T NO SUNSHINE

Potrò migliorare i tempi in gara allenandomi con un ulteriore meticolosità , però l'ultimo chilometro resta sempre il momento in cui inizia a ronzarmi in testa la musica .
Era caldo oggi a Poggibonsi alla stratoscanina , avevo indovinato ancora una volta il giusto assetto di gara con 1 bandana al collo e una in testa , poi sull'ultima discesa mi sono lasciato andare , dopo un lungo tratto ombroso e rinfrescante , il sole ha fatto di nuovo capolino e allora ho scovato nei cassetti della mia testa un pezzo che definire straordinario è poco .
Un capolavoro degli anni 70 che più di 140 artisti ne hanno fatto oggetto di cover , ma l'originale ti mette i brividi quando ascolti l'attacco .
Non è solo struggente perché parla di amore , ti trasmette un tale senso di pace che ti senti molto fortunato perché ti ci sei imbattuto .
È noto che questo brano sia stato il lato b di un 45 giri , ma se vuoi tremare va ascoltato in silenzio .
Questo è AIN'T NO SUSHINE , lo interpreta Bill Withers e quando ho tagliato il traguardo me lo sono canticchiato .

venerdì 15 maggio 2015

ANCHE SE PERDE LA AMO

Ormai la partita contro il Siviglia è stata archiviata e alla Fiorentina non resta che pensare alla terzultima giornata di campionato , serve una vittoria contro il retrocesso Parma per mantenere il quinto posto , che permetterebbe l'accesso anche per la prossima stagione alla Europa League .
Il giovedì di coppa ha lanciato dei segnali che non sono di buon auspicio per la compagine viola .
La squadra è svuotata , stanca , dalla semifinale di coppa Italia perduta contro la Juventus in maniera catastrofica c'è stata una inversione di tendenza preoccupante .
Inoltre si presentano come al solito dei segnali non piacevoli nella gestione di alcuni tematiche societarie a partire dalla rescissione anticipata del contratto di Macia , senza dimenticare cosa è accaduto a Gennaio con il caso Neto .
Poi giovedì Montella ha gettato benzina sul fuoco polemizzando con i tifosi pesantemente a causa dei fischi ricevuti durante la partita .
Su quest'ultimo punto c'è da ricordare che erano presenti a Campo di Marte circa 33000 persone i quali ,nonostante fossero consapevoli della uscita dalla coppa , hanno mostrato ancora una volta attaccamento a questi colori visceralmente .
Come viene ripetuto spesso servirebbe una maggiore apertura da parte della società nei confronti della tifoseria e dei media , non servono silenzi scoraggianti ma dialogo e collaborazione , non c'è bisogno di arroganza ma di sobrietà nei rapporti .
Vorrei che si riavvolgesse il nastro dimenticando questi ultimi 50 giorni , due semifinali in 2 competizioni sono un buon traguardo intermedio ma per vincere qualcosa serve qualcos'altro , la società se vuole crescere deve cambiare strategia non solo commerciale .
La squadra dovrà subire dei cambiamenti , Montella lo aveva detto alcuni mesi fa ma anche lui sembra sia al capolinea con i Della Valle .
Si preannuncia una calda estate nelle stanze di viale  Manfredo Fanti , ma ormai ci abbiamo fatto l'abitudine a Firenze perché siamo terribilmente passionali , nel caso in cui poi vincessimo un piccolo trofeo in un lontano futuro io andrò in città e festeggerò a dovere con la mia gente .
Passeranno i giocatori e i dirigenti ma quel colore me lo sono tatuato nel cuore e nella mente .

mercoledì 13 maggio 2015

GIGLIOLA HA DEI NUMERI

Non saremo mai un paese dove vige la meritocrazia , resteremo per sempre ancorati ai soliti luoghi comuni e coltiveremo con arroganza il nostro piccolo orticello senza curarci di cosa ci sia al di là della siepe , invece di complimentarci con chi raggiunge obiettivi importanti schiumeremo di rabbia per i successi altrui senza mai domandarci quali sacrifici ci siano alla base .
La storia di Gigliola Staffilani è emblematica , ma allo stesso tenera , è una storia di coraggio e di voglia di scoprire sempre qualcosa di nuovo .
Dovremmo essere grati al professore che negli anni del liceo dette la spinta decisiva a questa donna per continuare gli studi nonostante il parere discordante della madre vedova la quale aveva altre ambizioni per la figlia .
La Staffilani è docente di matematica al MIT di Boston , ha sposato un americano ( anch'esso docente di matematica nel Massachusetts) , ha 2 figli ed è una donna felice nonostante nel 1998 le abbiano impedito di tornare in Italia cestinando la sua richiesta per un concorso nazionale come professore associato .
La casta però non aveva fatto bene i conti : con gli stessi titoli la Staffilani era stata selezionata a Princeton e Stanford .
Il cappuccino che Gigliola beve da Starbucks non avrà lo stesso sapore di quello che viene servito nei bar italiani , ma poco importa perché ogni giorno si confronta con le novità e non con l'immobilismo mentale di chi ha smesso di avere fame .

martedì 12 maggio 2015

AI PIEDI DI OSVALDO

Il 12 maggio 1985 la provincia italiana conobbe l'apice della gloria nel mondo del calcio .
Il Verona allenato da Osvaldo Bagnoli conquistò il suo primo scudetto dominando il campionato dalla prima giornata .
Quella squadra fu veramente un capolavoro sotto ogni punto di vista , possedeva personalità , carisma , fantasia e mise d'accordo i tifosi di ogni bandiera .
Quello che doveva essere il campionato di Maradona e Socrates , all'epoca esordienti in serie A con le maglie rispettivamente del Napoli e della Fiorentina , si trasformò in una favola a lieto fine invece di un gruppo saldo guidato da Briegel , Elkjiaer , Fanna , Galderisi e Di Gennaro .
Sono da imparare a memoria  le dichiarazioni che rilasciò Osvaldo Bagnoli a fine gara , perché rispecchiano il calcio di un tempo molto lontano dove il business era lontano , dove esistevano altri valori (il campionato 1984/85 fu l'ultimo in cui venne utilizzato il sorteggio integrale arbitrale ), da li a pochi anni sarebbe arrivato un ciclone che avrebbe cambiato le regole del gioco .
Vi riporto fedelmente le parole del tecnico lombardo : «Quando abbiamo subìto il gol non ho avuto il minimo timore di perdere lo scudetto. Innanzitutto perché mancavano ancora parecchi minuti dalla fine e la squadra era determinata e bene messa in campo e poi perché c'era comunque un'altra partita per rifarci e c'erano sempre i risultati dagli altri campi che ci potevano laureare campioni».«Quello che mi preoccupava di più era il dopo-partita, il fatto di dover affrontare mille interviste, esaltazioni, festeggiamenti e chiacchiere. Direi che la cosa più bella è stato il ritorno a casa. A differenza di tanti altri non c'è stato bisogno di baci, abbracci e pianti. Quando sono ritornato a casa e mia moglie mi ha aperto la porta ci siamo solamente guardati, senza dirci nulla e ci siamo capiti».

Aveva ragione Bagnoli : serviva poco per essere felici .

lunedì 11 maggio 2015

PAGINE DI INTEGRAZIONE

Una scelta che segna una svolta storica. Se il 1993 verrà infatti per sempre ricordato come l'anno di Nelson Mandela e quello della fine dell'apartheid, ventidue anni dopo il Sudafrica si trova a scrivere un'altra importante pagina del suo processo d'integrazione. Mmusi Maimane, 43 anni, nero nato nella provincia di Gauteng, è il nuovo leader di Alleanza Democratica, da sempre noto come il "partito dei bianchi".
Sarà lui a sfidare il presidente Zuma e l'African national congress che fu di Mandela e che è ininterrottamente alla guida del Paese da quando si mise fine alla segregazione razziale. La scelta di Alleanza Democratica è arrivata un mese dopo le dimissioni dell'ex leader Helen Zille, convinta che per vincere il partito avesse bisogno di un leader nero.

Studioso di Psicologia, dopo una prima laurea a Pretoria ha frequentato un master in Teologia all'Università del Galles. Nel 2010 l'ingresso in politica, con la scelta di correre nelle file di Alleanza Democratica per un posto nel consiglio comunale di Johannesburg, città della quale è stato anche candidato sindaco.

domenica 10 maggio 2015

IMBIANCHINI DI NUOVA GENERAZIONE

Oggi vi raccontiamo della inossidabile coppia Mulfari: padre e figlio. Il primo, Felice, brianzolo doc, classe 1956, è un imbianchino di vecchio stampo: 40 anni nel campo dell'edilizia e tanta esperienza da mettere in cantiere. Il secondo, Diego, 30enne di Milano è web marketing specialist da circa quattro anni: è specializzato in lead building, e cioè crea potenziali clienti attraverso la Rete con tecniche che derivano dalla SEO. Ebbene, insieme hanno deciso di unire le forze per risollevare l'azienda di famiglia.
Il picco nel 2011: con la crisi economica tutto il settore edilizio ha subito un violento crollo e la Mulfari Imbiancature è arrivata a un pelo dalla chiusura dell'attività. Poi a Diego si accende la lampadina: aprire un blog per pubblicizzare l'attività del papà e cercare di compensare la perdita di clienti. Dopo le prime resistenze (più concettuali che pratiche) Felice cede e diventa così imbianchino digitale. Risultato: il blog mulfarimbianchino oggi conta circa 100 visite giornaliere e Felice, a 59 anni, continua a fare il mestiere di una vita. Diego, il Mulfari "junior", ci spiega com'è andata.
La crisi nel 2011, un passo dalla chiusura, e poi? 
"Ormai la vecchia clientela di mio padre era scomparsa e non ne subentrava di nuova con i vecchi sistemi di passaparola e pubblicità offline. Così mi è venuta l'idea di digitalizzare l'attività perché ho scoperto che tutti i giorni qualcuno cercava un imbianchino sul Web: il mio compito era quello di farmi trovare. Mi sono servito del tool "Keyword Planner" di Google AdWords per sondare il mercato e le keyword strategiche su cui andare a indicizzarmi come ad esempio "imbianchino milano" o "quanto costa tinteggiare casa""
Quando è nato il blog?"Il primo post l’ho scritto nel Gennaio 2012. Titolo: “Cameretta Giallo e Arancio per un Bimbo che Nascerà Domani”".
Che impatto ha avuto sull’attività di tuo padre? 
"Piano piano ha generato brand awarness e quindi credibilità, i clienti erano molto soddisfatti e rilasciavano recensioni positive commentando sia ai post (con relative foto) che li riguardavano, sia attraverso la nostra pagina facebook portando altri clienti in un circolo virtuoso".
Gli effetti della digitalizzazione si sono visti subito?
"Diciamo che l’iscrizione a portali di generazione preventivi ha creato da subito una massa di potenziali clienti lavorabile. L’incremento vero e proprio è stato però progressivo e parallelo alla credibilità costruita in Rete (ricordo che nel 2011 avevamo solo un sito Web, scarsamente indicizzato e senza recensioni sulla nostra attività di imbiancature). Ci siamo costruiti dunque la nostra identità digitale ex novo e i risultati piano piano sono arrivati".
Che significa essere “imbianchino digitale”? 
"Un imbianchino digitale è un artigiano che sfrutta il pc e Internet per acquisire nuovi clienti attraverso un buon posizionamento sui motori di ricerca, un’ottima presenza sui social network, un sito istituzionale e un blog aziendale".
Tuo padre, 59 anni, lavoratore "vecchio stampo". Come ha preso il suo cambio d’immagine? 
"Mio padre mi ha sempre spinto a non avere paura di esporlo, perché crede che metterci la faccia sia sinonimo di affidabilità e credibilità per un professionista come lui. E ha avuto ragione".
Il futuro degli artigiani è in crisi? "Credo che sia cambiato il paradigma: il problema grosso è il digital divide e la difficoltà per molti artigiani a digitalizzarsi: mancano loro gli strumenti e fanno fatica a pensare ad un budget pubblicitario destinato alla pubblicità su Internet, magari affidandosi a freelance o proprio ai loro figli (i costi in entrata sono davvero bassi ma c’è da fare un lavoro di sensibilizzazione verso questi temi). In molti sono radicati al passato e al vecchio passaparola e purtoppo non assecondano il passaggio al digitale".
Il web può aiutarli?
"La nostra storia dice molto più di mille parole. Per noi attualmente Internet è vitale per mantenere aperta l’attività e intercettare nuovi clienti. Sono sicuro possa essere altrettanto essenziale per molte altre attività la fuori.
Ha dei costi aprire un blog o un sito per farsi conoscere? "Per quanto riguarda il blog, è assolutamente gratuito se implementato self-made (se si vuole si può acquistare il dominio e un hosting con pochi euro all’anno). Il sito ha un costo maggiore (ma stiamo parlando comunque di poche centinaia di euro). Ma sarebbe preferibile affidarsi all'inizio a un professionista, per poi continuare da soli. Mio padre poteva contare su di me".
Un consiglio a tutti gli artigiani che vogliono diventare digitali?"Raccontate la vostra attività professionale quotidiana, attraverso testi, foto e video. Utilizzate il famoso storytelling per farvi conoscere. Non abbiate paura di metterci la faccia: bisogna crearsi credibilità in un mondo immateriale come quello del Web e tutti gli strumenti che servono a tale scopo sono leciti. E poi una buona dose di creatività, che agli italiani proprio non manca".

Fonte : tgcom24.it

venerdì 8 maggio 2015

CARTA CANTA

Sarà sembrato impossibile a chi ha ricevuto la posta alla scuola parrocchiale nell'hinterland milanese: quella busta proveniva proprio dalla Santa Sede. Semplice, come uno scambio epistolare qualsiasi quello tra il Papa e i bambini di Buccinasco: gli descrivono la loro quotidianità tra preghiera mattutina, lezioni e merenda e fanno domande semplici. Complici le maestre Greta e Simona e Monsignor Wells. 
Il Papa dei gesti semplici - Gli esperti di comunicazione definiscono le trovate del Pontefice dei veri e propri colpi da maestro. Però Francesco non fa proprio nulla per essere speciale. E nella sua vita 'normale' se riceve una lettera risponde con piacere, anche se questa proviene dai bambini di una scuola di provincia. Forse nemmeno le maestre di Buccinasco si aspettavano una replica così veloce, quando hanno aiutato i loro allievi a porre le loro domande: "Come si svolge la giornata del Papa? Quanto prega?", senza richieste particolari, ma assecondando l'ingenuità dei piccoli.
Pregate per me - "Il gesto d'affetto è stato molto apprezzato da Sua Santità" ha detto Monsignor Peter Wells, assessore della segreteria di Stato del Vaticano ed è per questo che non è caduto nel vuoto. Così riferisce il quotidiano Il Giorno, che ha raccontato la bella storia. Bergoglio ha preso carta e penna e ha mandato ai bambini la sua benedizione. Poi la raccomandazione di vivere secondo il Vangelo e, come spesso fa alla fine delle sue omelie dalla finestra di Piazza San Pietro, ha chiesto: "Pregate per me". Ora i piccoli si aspettano una visita, magari a sorpresa, chissà che Francesco non li stupisca di nuovo.
Fonte : tgcom24.it

L'intimità di una lettera ci fa riscoprire qualcosa che purtroppo dimentichiamo a causa della tecnologia , oggi purtroppo si vive troppo di istantanee e non abbiamo la pazienza di attendere , trituriamo ogni cosa solo per il gusto della immediatezza .
L'odore della carta non si può descrivere , si usa l'olfatto ed entri in una dimensione meravigliosa , la carta è imperfetta ma non fredda , non è anonima , ha una sua personalità .
Gli smartphones con il loro fascino futuristico non la sostituiranno mai . 

giovedì 7 maggio 2015

50 ANNI DI RIFF

Cinquant'anni fa spaccati, 7 maggio 1965, e un mezzogiorno assolato in Florida. Mezzogiorno, va beh, ora più, ora meno. Sicuri invece la località, Clearwater, l'hotel stile Holiday Inn dotato di piscina. Sul bordo di quella, un gruppo di giovani piuttosto arruffati, non propriamente in perfetto stile Wasp. Uno ha in mano una chitarra e sta ripetendo in continuazione un giro insistito di tre accordi su cui smozzica una altrettanto insistita frase. Il coetaneo davanti a lui se ne sta lì, ascolta. Interessato, ma non rapito. Gli piacciono tuttavia, ancora più che la musica, le parole che il suo amico ripete sul suo tappeto chitarristico, "I can't get no satisfaction", non posso avere soddisfazione. Il giovane con la sei corde, Keith Richards, l'ha abbozzata la notte precedente, in camera, da solo, dopo un concerto del gruppo suo e del suo coetaneo Mick Jagger, i Rolling Stones. Notte sicuramente non interpretata da educande: tant'è vero che dopo poco aver iniziato a suonare, crolla in un sonno profondo. Storie da doposbronza, all'apparenza. Ma Keith aveva la buona abitudine di attaccare sempre un mangianastri in modalità "record" ogni volta che provava a mettere in musica qualcosa che gli frullava in testa. "La mattina seguente mi rialzai e riascoltai il nastro - ha raccontato molti anni e milioni di dischi dopo - si sentono circa due minuti di questo riff molto grezzo. Poi si sente che mollo tutto, e i restanti quaranta minuti sono io che russo". 
E nel momento stesso in cui, riapparendo alla luce del giorno, Richards ha proposto il suo embrione di canzone, ha inconsapevolmente schiacciato l'interruttore di una luce fortissima, abbacinante. Quella dei Rolling Stones. Ma ancora di più quella del rock, inteso ancor prima che come genere musicale, come cultura, messaggio sociale e generazionale. Da quell'abbozzo in stile quasi folk, acustico, nasce qualcosa che rispetto all'idea originale quasi si spoglia, si scarnifica, mette al centro innanzitutto una chitarra distorta che ripete quasi ottusamente quelle tre note, che sono poi quelle del blues, accompagnate da un ritmo altrettanto insistito, quattro quarti e tamburello, tum-tum-tumtumtum. E poi dal testo. Da quelle parole che Mick Jagger ha messo insieme intorno al ritornello base: e in cui si canta - o meglio, si grida, si lamenta, si sputa rabbia - l'impossibilità di essere soddisfatti per un giovane dell'epoca, specie per un giovane americano. Una insoddisfazione sociale, un senso costante di inquietudine che sfocia nella ribellione di un ragazzo che non si vuole fare chiudere nel recinto delle pecore, nel gregge consumista, fesso e contento del quale fanno parte per primi i suoi genitori, che come tutti gli altri ascoltano "quel tipo alla radio che mi dice cose inutili, e pensa di impressionarmi" e che si precipitano al mall perché quell'altro alla tv gli ha detto "quanto bianche possono essere le mie magliette". E pure una insoddisfazione sessuale, con quel tentativo di "farsi qualche ragazza" frustrato dal diniego sotto forma di rinvio, "torna più avanti in settimana, sono in una striscia perdente". Che, per chi non capisse, è un'allusione alle mestruazioni. E il tutto legato da quel mantra sempre più urlato, "perché ci provo, ci provo, ma non riesco ad avere soddisfazione".


Musica, più arrangiamento, più testo, più significato, più interpretazione. Quando a inizio giugno "(I can't get no) Satisfaction" cala sul mondo del 1965, ha la potenza di una bomba atomica, che scavalca le colonne d'Ercole della nuova cultura giovanile europea e americana appena spostate oltre dai Beatles e dalla Beatlemania. Il riff distorto di Richards esce da tutte le macchine, dai mangiadischi, dalle antenne delle radio pirata che si beffano delle censure della Bbc. È provato che Satisfaction sia il primo pezzo di musica leggera di cui la gente, prima del ritornello o di una strofa, canticchia la frase musicale, "ta-tta.. tananaaa, tanatanatanannaaaa". Ma c'è poco da fischiettare allegramente, perché l'effetto reale è che Satisfaction, per magica ma consapevole alchimia, va a toccare in pieno il nervo scoperto dei ragazzi, è davvero simile alla martellatina che, scoccata nel punto giusto, fa saltar via il ginocchio. Gli Stones, idolatrati in avvio dalle ragazzine, vengono allora sposati in tutto e per tutto dal giovane pubblico maschile, che identifica in loro il simbolo della ribellione, 
dell'anticonformismo, del distacco dagli schemi vecchi per non dire putridi delle generazioni precedenti.  Per capire davvero quanto sia stato epocale questo impatto, basti vedere le immagini di un concerto della band nel periodo tra il 1965 e il 1967: violenza inaudita, sedie, locali, palchi distrutti, botte con la polizia, la band spesso costretta alla fuga per sfuggire all'abbraccio mortale degli adepti impazziti. Il punk è stato acqua di rubinetto, a confronto, davvero. Perché "(I can't get no) Satisfaction", con quella doppia negazione, grammaticalmente e soprattutto politicamente scorretta, è diventato una soundtrack della condizione psicosociale di milioni di giovani, per più di un sociologo é una delle prime scintille che poi, fatta fuori la breve estate hippie, ha portato all'incendio del 1968. 

Mezzo secolo dopo, il rock non è morto, anche se non sta benissimo, e incredibilmente manco i Rolling Stones, sopravvissuti - tranne Brian Jones - lungo i decenni in barba a qualsiasi elementare principio medico sul rapporto tra eccessi e longevità. Satisfaction, dal canto suo, è evoluta in mille forme, mille canzoni, mille artisti che hanno rielaborato il suo messaggio e hanno portato a vette altissime l'hard rock, il metal, il citato punk, il grunge, l'indie di vario genere e tipo. Persino il rap, che se ci si pensa bene - nell'enorme differenza musicale - esprime la stessa rabbia, la stessa insoddisfazione che sfocia nella sfida allo status quo e nell'invito alla ribellione. La ricetta originale di quei "bolliti" di Mick Jagger e Keith Richards. E che però, quando da un palco nel mondo attaccano ancora quella canzone del bordo piscina, provocano nei primi secondi ancora la stessa, identica, fortissima vibrazione di allora in un pubblico che non è più certo composto in maggioranza di teen-ager. Perché quelle tre note suonate così e cantate così toccano in qualsiasi stagione la rete interiore, i nervi, l'anima, gli angoli in fondo mai domati del cervello. E questa è la ragione per cui fino a che ci sarà vita, ci sarà 
Satisfaction. Anzi, pardon, non ce ne sarà proprio. No-no, no!


mercoledì 6 maggio 2015

MATRIMONI CORAGGIOSI

Papa Francesco, durante il suo consueto giro in jeep prima dell’udienza generale del mercoledì, si è fermato a salutare un gruppo di ragazzi cinesi presenti sul sagrato di piazza San Pietro. Ha fermato la papa-mobile ed è sceso a stringere le mani. Durante l’udienza il Pontefice si è soffermato sul significato del matrimonio per i fedeli: «Non è solo una cerimonia in chiesa con fiori, abito, foto... è un sacramento - ha detto Francesco - Oggi ci vuole coraggio per sposarsi, per questo i novelli sposi li chiamo `i coraggiosi´».
Il matrimonio cristiano «non è semplicemente una cerimonia in Chiesa, con fiori, abito, le foto, è un sacramento che avviene nella chiesa e che anche fa la Chiesa dando inizio ad una nuova comunità familiare». Lo ha detto il Papa, spiegando che l’amore tra i coniugi, che san Paolo descrive sulla immagine dell’amore di Cristo per la Chiesa, ha «una dignità impensabile, ma in realtà iscritta nel disegno di Dio e con la grazia, e innumerevoli coppie cristiane pur con i loro limiti e peccati l’hanno realizzata».
«Ci vuole coraggio per amarsi come Cristo ama la Chiesa. Gli sposi debbono essere coraggiosi abbastanza per portare questo mistero in `vasi di creta´», ha spiegato citando l’immagine usata da San Paolo nella seconda lettera ai Corinzia. «Per questo - ha spiegato Bergoglio - gli sposi coraggiosi sono una risorsa essenziale per la Chiesa: Dio li benedica mille volte per questo».
«Ma voi mariti qui presenti capite questo? Capite cosa vuol dire amare la propria moglie come Cristo ama la Chiesa, questi non sono scherzi, è serio» aggiunge il Pontefice spiegando che la «analogia» che san Paolo stabilisce tra l’amore di Cristo per la Chiesa e l’amore che le coppie e i cristiani si devono gli uni gli altri, è «imperfetta», ha un «senso altissimo e rivoluzionario e allo stesso tempo semplice e alla portata di ogni uomo e donna che si affidano alla grazia di Dio». «L’effetto» del «radicalismo» della predicazione di Cristo sulla «dedizione» tra uomo e donna il riconoscimento della «dignità della donna, sull’esempio di Cristo, deve esser stato enorme nella stessa comunità cristiana; questo seme che ristabilisce l’originaria reciprocità della dedizione e del rispetto è maturato lentamente nella storia, ma alla fine ha prevalso».

Fonte : corriere.it

martedì 5 maggio 2015

WADA COLABRODO

Il team di ricerca si chiama “Athletes for Transparency”, otto atleti di alto livello che si sono fatti dopare appositamente dalle agenzie che combattono questa truffa sportiva e non per testare i protocolli utilizzati. Il tutto davanti alle telecamere di “Stade 2″, della televisione pubblica francese che ha ripreso il tutto.
Prima hanno chiesto tutte le autorizzazoni necessarie alle federazioni di riferimento e agli enti governativi, ottenendo dopo ben nove mesi il sì da parte di tutti gli attori coinvolti a patto che per due mesi non prendessero parte a nessuna competizione sportiva. Gli atleti si sono sottoposti a un’assunzione di microdosi di EPO, ma prese in maniera continua, assidua e alla fine si è scoperto che il passaporto biologico può essere facilmente aggirato.

La notizia la si trova sul Corriere della Sera: “Epo Theta iniettata in quantità dieci volte inferiore a quella standard, mini sacche di sangue da 200 mi invece di 450, ormone della crescita e ancora ferro e vitamina B per preservare l’organismo. Il tutto con effetti collaterali pesanti: un atleta è collassato durante la reinfusione del sangue, quattro hanno sviluppato (effetto del-l’Epo) un’aggressività incontrollabile. Micro le dosi, macro i risultati: dopo appena 29 giorni la potenza del ciclista-cavia è passata da 420 a 445 watt, quanto basta per balzare dal 250 al terzo posto in una cronometro mondiale. Migliorando di 22″ il tempo sui 3 mila metri, il mezzofondista ha scalato (virtualmente) trenta posizioni nel ranking intemazionale. Per tutti la sgradevole sensazione di «indossare un corpo diverso dal proprio». E i passaporti biologici? Immacolati”.
Il passaporto biologico, richiesto a gran voce anche in Italia, di fronte a microdosi di EPO non funziona. 
Fonte : onrugby.it


domenica 3 maggio 2015

ARRIVA IL CALDO

Correre con una cappa di caldo alle 8:30 del mattino ti induce a risparmiare ogni energia perché prima o poi la crisi si presenterà soprattutto in un lungo .
La colazione è leggera , qualche biscotto e un bicchiere di tea caldo , poi si parte .
Scelgo un tratto che alterna sole a ombra , ho un gel , i sali miscelati nella borraccia piena di acqua e una barretta al limone .
La prima metà scorre discretamente seppur le gambe siano ancora sotto l'effetto della gara di giovedì, ma la seconda è micidiale . Incontro una persona che conosco da tanti anni , eravamo bambini insieme e lui è sempre stato un grande atleta .
Viaggia piano , lo raggiungo e lo saluto , gli dico che se vuole lo posso tirare per un tratto, lui accetta , mi spiega che è un po' bloccato , così lo incito ricordandogli quanti dribbling mi avesse fatto quando giocavamo insieme , il ragazzo ride ma tiene benissimo il passo , percorriamo insieme circa 2 km poi ci separiamo salutandoci cordialmente . Mancano 3 km alla fine e ovviamente la crisi arriva , la sete è terribile , gli zuccheri saltano , ricorro al gel e bevo , in breve tempo sono di nuovo in controllo e chiudo con un leggero crescendo .
Grazie a quel vecchio amico ho viaggiato con un po' più di velocità , è stata un sensazione piacevole , sto lentamente alzando il ritmo e sto curando altri aspetti .
Non sarò mai un fulmine , però credo di avere una base solida su cui migliorarmi , ho l'obiettivo di stare bene e di mettere da parte in quelle ore i vari problemi del quotidiano .
Il vero successo è proprio questo .  

sabato 2 maggio 2015

LUCIDITÀ ZERO

"Chiedo scusa di tutto. Ho detto le parole sbagliate e adesso aiuterò a ripulire la città". Lo studente che ieri alle telecamere di Tgcom24 giustificava gli scontri dicendo che "è giusto spaccare tutto", adesso a "Repubblica Tv" si pente e assicura: "Io non sono uno violento".
E spiega: "Ho espresso un concetto in maniera sbagliata e nella circostanza sbagliata però io in quel momento mi sono lasciato prendere da qualcosa di più grande e mi sono lasciato andare. Io però non ho fatto nulla. Non ho imbrattato, non ho sporcato, non ho bruciato le macchine di nessuno. Non farei mai tutto questo".

E continua: "Io dico solo che sono un cittadino normale e mi sono sentito vicino a questa protesta. Dove, tra l'altro, sono arrivato per caso. Ma non spaevo di macchine incendiate. Vedevo gente che urlava, che protestava, e mi sono lasciato prendere".

Ma adesso chiede scusa a tutti: "Ho usato un linguaggio sbagliato per spiegare l'emozione che provavo in quel momento. I miei genitori si sono arrabbiati di brutto. Io so che è scattato un segnale sbagliato. Ho istigato alla violenza quando io non sono un violento. Nella mia vita faccio volontariato e non ho mai fatto del male a nessuno".

"L'Expo? Io non sono contro" - Sull'Expo dice: "Io non ho nulla contro l'Expo. Lo andrò a vedere con la mia scuola. Io non sono un No Expo, non sono dentro questa protesta, sono stato coinvolto dalle circostanze. Ma adesso andrò a dare una mano a pulire, anche se non ho sporcato nulla, perché voglio dimostrare che sono consapevole di aver sbagliato".

( fonte : tgcom24.it)

Ma prima di aprire bocca non si collega il cervello ? 

venerdì 1 maggio 2015

MACABRO NARCISISMO

Una foto e una intervista scioccanti a tergo di una giornata di follia pura riassumono la confusione che regna nel nostro paese .
La violenza dei Black Block si è materializzata , il bilancio degli scontri parla di 11 feriti tra le forze dell'ordine e 10 negli antagonisti accompagnati poi in questura .
Ore di follia hanno fatto da cornice alla giornata di apertura dell'Expo 2015 , ore in cui Milano è stata ferita , imbrattata , incendiata da una orda barbarica .
I danni alle vetrine non si contano , per molti commercianti si profilano momenti ancora più difficili .
Ma la foto di quella ragazza appoggiata a una automobile capovolta è il simbolo di un narcisismo imperante ma allo stesso tempo macabro .
L'intervista a quel ragazzo che ha preso parte agli scontri è un altro segnale di instabilità e di confusione regnante nelle menti di coloro che hanno preso parte agli scontri .
Sono chiari sintomi di un qualcosa di veramente grave , è l'ennesima dimostrazione del punto di non ritorno .