lunedì 28 settembre 2015

NEPPURE UNA CATENA

Alex Zanardi ha chiuso in condizioni eroiche la sua prima Maratona di Berlino: la sua handbike lo ha mollato a 9 Km dal traguardo, non si è arreso ed è arrivato in fondo con la sola determinazione e la forza delle braccia. "Volevo finire la maratona nella città dove sono nato una seconda volta" ha detto l'olimpionico ricordando il legame con la capitale tedesca, il luogo dove è stato soccorso dopo l'incidente del 2001 in Formula Uno.
Si è presentato alla gara non sulla consueta handbike, che lo ha portato ai grandi trionfi internazionali, ma con un nuovo modello mai provato prima in una competizione. A pochi chilometri dal traguardo il salto di catena, che avrebbe indotto chiunque al ritiro, ma non Zanardi, che ha iniziato a spingere le ruote posteriori sino ad arrivare alla fine. 

"Ho iniziato a correre su una handcycle e l'ho finita in carrozzina" ha commentato il campione su Twitter al termine della gara "Quando si è rotta la catena, non mi sono voluto ritirare. È stato un evento fantastico, con tantissime persone che ci incoraggiavano. Non vedo l'ora di tornare l'anno prossimo, quando attaccherò ancora".
Il tempo finale è stato 1h50’32”, ma non conta nulla davanti all'ennesima sfida vinta.

Fonte tgcom24.it 

Quest'uomo non si smentisce mai , regala emozioni gioia e speranza , è un esempio per il mondo dello sport e per chi non vuole mai arrendersi di fronte alle difficoltà .
Per lui la mente è tutto e vive in uno stato di grazia che gli permette di vincere ogni sfida.
Alex scala lentamente , ne è consapevole, sa che terminerà ogni gara dimostrandosi più forte delle avversità . 

domenica 27 settembre 2015

LA SGASSATA

Non so quanto durerà , può darsi che già domenica prossima saremo a leccarci le ferite e a polemizzare su vari aspetti di come è terminata la partita con l'avversario .
Ma questa settimana mi fa tornare in mente la stagione 98-99 quando andammo in testa e ci rimanemmo per un bel pezzo , avevamo Batistuta - Edmundo come coppia d'attacco , in panchina sedeva Trapattoni e ogni lunedì che vincevamo Stadio ci regalava titoli a nove colonne rendendoci fieri della nostra fiorentinità.
Poi arrivò quel maledetto giorno in cui Bati si infortunò , Edmundo fu sciaguratamente accontentato e volò in Brasile per partecipare al carnevale .
Assistemmo poi a una discesa inesorabile ,toccammo il fondo a Venezia in una domenica dove subimmo un 4-1 senza appello e fu un boccone amarissimo da digerire .
Mi chiedevo quando avrei rivisto i colori che più amo in testa alla classifica .
Ebbene il 27 settembre 2015 sono stato accontentato , seppur a pari merito i viola per una settimana saranno la capolista del campionato di Serie A.
5 vittorie su 6 gare giocate 11 gol fatti ma sopratutto dopo tanti anni ho rivisto 23 minuti di calcio come Dio comanda , la Fiorentina ha dato dimostrazione all'Inter di possedere finalmente un gioco , di poter contare su un centravanti vero e la consapevolezza di aver assimilato i concetti di Paulo Sousa .
L'allenatore portoghese è la nota lieta di questa squadra , non possiamo negare che gli siano stati venduti giocatori importanti come Savic , ma ha un tale carisma che può amalgamare bene gli ingredienti per cucinare un ottima omelette .
Quest'uomo è tanto schietto quanto pratico , ha saputo rivitalizzare giocatori che sembravano accantonati , ha dato importanza al lavoro sul campo facendo capire che non esistono prime donne e lo spirito di gruppo conta più delle individualità .
Quando l'Inter ha segnato il gol del 1-3 la squadra si era fermata consapevolmente perché si era resa conto che l'avversario non doveva essere umiliato , poi dopo un lungo possesso palla ha di nuovo dato una sgassata , Ilicic ha tagliato in due la difesa interista permettendo a Kalinic di segnare una tripletta .
In precedenza in centravanti croato si era reso il vero match winner , si era procurato un rigore , aveva segnato un gol di opportunismo e un altro da centravanti vero su una discesa inesorabile di Alonso , il resto lo avevano portato avanti i centrocampisti con Borja Valero superbo , Badelj gran cucitore e l'ottimo Vecino nel ruolo di intenditore .
L'Inter è stata travolta , la faccia di Mancini dice tutto , siamo re per una notte e nonostante i mesi difficili ricchi di polemiche siamo uniti per applaudire una squadra che ci fa battere forte il cuore .

sabato 26 settembre 2015

PRO FAMILIA

La tappa a Philadelphia di Papa Francesco è sintomatica di come quest'uomo ami parlare della famiglia .
Le immagini provenienti dagli Stati Uniti sono eloquenti , la gente che assiste all'ultimo discorso del Santo Padre è veramente tanta e questo dimostra ancora una volta il peso specifico di questa persona .
Di seguito vi riporto le parole pronunciate prima della partenza per Roma perché sono veramente significative , esse portano a una riflessione precisa ed sono il seme per far nascere qualcosa di migliore .
 "Penso a tanti genitori, tante famiglia a cui manca il lavoro, o hanno un lavoro senza diritti che diventa un vero calvario. - ha detto il Santo Padre - Quanto sacrificio per procurarsi il pane quotidiano. Ovviamente, questi genitori, quando tornano a casa non possono dare il meglio di sè ai loro figli per la stanchezza che si portano addosso".

"Penso - ha proseguito - a tante famiglie che non hanno un tetto sotto cui ripararsi, o vivono in situazioni di affollamento; che non possiedono il minimo per poter stabilire legami di intimità, di sicurezza, di protezione di fronte a tanti tipi di avversità". "Penso - ha aggiunto - a tante famiglie che non possono accedere ai servizi sanitari di base. Che davanti a problemi di salute, specialmente dei bambini o degli anziani, dipendono da un sistema che non li tratta con serieà' trascurando il dolore e sottoponendo queste famiglie a grandi sacrifici per poter rispondere ai propri problemi sanitari".

"Quanti problemi si risolveranno - ha quindi sottolineato - se le nostre societa' proteggeranno il nucleo familiare e assicureranno che esso, in particolare quello dei giovani sposi, abbia la possibilità di un lavoro dignitoso, un'abitazione sicura, un servizio sanitario che accompagni la crescita della famiglia in tutte le fasi della vita". Bergoglio ha esortato "a lavorare, ad impegnarci in favore di una società 'pro familia'. Una società dove 'il pane, frutto della terra e del lavoro dell'uomo' continui ad essere offerto in ogni casa alimentando la speranza dei suoi figli".
Buon rientro a Roma Santo Padre , che Dio la benedica. Sempre .

venerdì 25 settembre 2015

AMA ASCOLTARE

La giornata di venerdì volge al termine , finalmente mi attende un fine settimana senza gare e solo il sabato mattina mi diletterò in una seduta breve senza grandi pretese , voglio preservarmi per l'ultimo lunghissimo quando testerò ogni particolare per Lucca .
All'ora di pranzo mi leggo un quotidiano e seguo con interesse la visita del Santo Padre negli Stati Uniti dopo che ha passato alcuni giorni a Cuba .
Le parole che Papa Bergoglio ha pronunciato al Congresso hanno l'odore della pulizia seppur una buona parte degli astanti si disinteressi alle sue parole e sia in contrasto ben marcato viste le dichiarazioni rilasciate da alcuni repubblicani , la visita poi all'ONU è ancora più esplicativa perché nel suo discorso chiede ai governanti di mettere a disposizione ogni mezzo affinché ciascuno possa avere una dignità per formare e mantenere una famiglia .
Il Papa parla di soluzioni urgenti ed efficaci per la tutela dell'ambiente chiedendo poi un rispetto per la vita .
A differenza del congresso  arriva una standing ovation finale da brividi , ma il dolce deve ancora arrivare.
Se dopo le parole pronunciate ieri si era fermato alla parrocchia di San Patrick a per pranzare con i senza tetto , stavolta si dirige in una scuola di Harlem e i bambini per accoglierlo intonano un canto .
Il Santo Padre oltre che a complimentarsi con i bimbi e a regalare carezze compie un gesto a me molto caro : si porta una mano all'orecchio e mima il gesto di alzare la voce durante il canto , si ascoltano le risate in sottofondo per un fuoriprogramma delizioso
Non appena ho visto le immagini ho avuto i brividi , quella faccia piena di gioia di Papa Bergoglio la dice lunga su come ami stare in mezzo alla gente , si concede sempre volentieri alle persone come se le inducesse a avvicinarsi senza alcun timore .
La sua non è esuberanza ma è voglia di normalità come quando parla della propria sciatica in un libro uscito di recente oppure della sua visita in un negozio di ottica a Roma per un problema agli occhiali .
Lei caro Santo Padre parla al cuore della gente e questo è veramente qualcosa di commovente .


mercoledì 23 settembre 2015

LA DOSE

Sono ben 5 partite che Alonso gioca a un livello diverso rispetto al passato e non è un caso , il ragazzo è assai cresciuto dopo l'arrivo a Firenze , adesso sembra sia in possesso di altri mezzi e non si risparmia mai , lavora molto sui suoi lati deboli , conosce perfettamente quando è il momento di pressare e se c'è da sfruttare lo spazio usa la sua arma migliore ossia la velocità .
Nella partita contro il Bologna ha messo a soqquadro la difesa avversaria con un primo tempo di gran sostanza , ha sfiorato il gol nuovamente stavolta con una punizione uscita di poco.
Nella ripresa invece ha innestato un'altra marcia , la sua intesa con Badelj si fa sentire e può scendere con più facilità perché alle sue spalle agisce un mediano .
La squadra di Rossi non è stata all'altezza , si è fatta schiacciare dal centrocampo di Sousa dove Borja Valero è il padrone incontrastato , Vecino si dimostra degno di una maglia da titolare per i tanti palloni che arpiona , ma è sul lato sinistro che i viola dimostrano di avere trovato i giusti equilibri , Rebic ha mostrato grande fisicità , dal lato destro invece qualche piccola incertezza si pone poiché Roncaglia tende alla difesa , Kuba dopo un primo tempo incolore ha segnato il gol del vantaggio e ha messo sul campo tutta la sua tecnica .
Infine c'è Kalinic che oggi ha marcato per la prima volta in serie A. Il croato è troppo utile nello scacchiere di Sousa perché come ho già spiegato è in possesso di ottimi mezzi atletici , ha tecnica e senso della posizione , la sua rete l'ha segnata da centravanti puro.
Siamo secondi in classifica dopo 5 giornate ma dobbiamo evitare voli pindarici perché anni fa la trasferta a Milano ci costò carissima ( la famosa entrataccia di West su Kanchelskis ) , di una cosa sono certo in questo dopo partita : Sousa sta lavorando con molta pazienza e con tanta psicologia nei confronti dei giocatori , ha lo stesso atteggiamento di quando possedeva le chiavi del centrocampo della Juve di Lippi , dosa bene ogni ingrediente con la speranza che la cena non si bruci .
Il gruppo è ben strutturato , sano , non esistono prime donne ma ragazzi con la testa sulle spalle e con idee precise .
San Siro sarà un banco di prova importante e anche se andrà male di sicuro usciremo dal terreno di gioco stanchi , consapevoli di avere speso ogni goccia di sudore , proprio come vuole Sousa .

lunedì 21 settembre 2015

LA NUOVA STAGIONE

Rientro a casa tardi , mancano ormai pochi minuti all'ora di cena , sono partito alle prime luci del giorno , squilla il telefono , è un cliente che ha avuto un problema , siccome mi trovo in un luogo dove il segnale va a strappi decido di allungare il tragitto , nel frattempo scorgo varie persone in canotta , calzoncini e scarpe , stanno correndo , si muovono a gruppetti di 2-3 persone , incrocio anche 2 soggetti che corrono soli , non so cosa passi nella loro testa , non so quanti chilometri faranno ,non so il loro tempo a disposizione per scendere in strada , ma provo una sensazione familiare come , che mi appartiene .
Mi piace terribilmente vedere come si impegna la gente per raggiungere un proprio obiettivo , qualunque esso sia , è uno stimolo fondamentale per cercare di alzare l'asticella .
Da un lato so che mi attende un piatto caldo di minestra seppur sia settembre , dall'altro penso a quando mi coricherò puntando la sveglia all'ora giusta per scendere in strada .
Questa settimana non parteciperò a nessuna gara , mi dedicherò allo scarico perché il fisico me lo richiede , chiuderò il settembre con un lunghissimo di 32 km , una mezza e due gare non facilissime ma indubbiamente allenanti visti i percorsi effettuati .
Mi sono tolto altre soddisfazioni e questo giova al morale , ma bisogna avere sempre uno sguardo sul futuro .
È stata una estate ricca , con poche pause, ho messo un bel po' di fieno in cascina , ho provveduto a raccogliere solo una parte perché mi piacerebbe arrivare in un certo modo a quei giorni sia fisicamente che mentalmente ,
Mi manca qualcosa ma non ho voglia di parlarne , ormai ci ho fatto l'abitudine, mi giro dall'altra parte , smetto di pensarci , prego per aver salute e mi sento protetto da Gesù .
Siamo in autunno , altri colori inonderanno le mie giornate , chilometri inclusi , a breve si inizierà a indossare qualcosa di più pesante al posto delle mezze maniche .

sabato 19 settembre 2015

DUE MANCIATE

Ho sempre preferito il Pandoro al panettone per vari motivi : amavo cospargerlo di zucchero a velo, se lo scaldavi nel fornetto diventava una colazione buonissima , tagliandone una fetta più spessa e poi dividendola in due spalmandoci all'interno la Nutella ne veniva fuori una merenda pantagruelica .
Il panettone invece lo scansavo sempre a causa del suo contenuto di canditi e uvetta , quel l'impatto non lo gradivo probabilmente perché amo i dolci più lisci possibile .
A distanza di anni però le abitudini cambiano e la gara di Bagnaia ne è la dimostrazione. 
La partenza avviene da Piazza del Campo a Siena , poi il circuito si snoda nelle campagne attigue e con varie salite presenti nella prima parte , il resto è quasi tutto in piano eccetto una porzione del tratto finale dove c'è di nuovo da salire .
C'è molta umidità nell'aria , il cielo è coperto , come al solito mi porto un gel nel caso in cui abbia un calo , decido di tenere un ritmo subito alto ma le salite si fanno sentire , a un ristoro bevo un po' meno del solito , quando si entra nella seconda parte di gara l'idratazione non è come vorrei .
Se di recente la pioggia mi aveva aiutato stavolta i meriti vanno a coloro che al penultimo ristoro hanno servito sul tavolo anche una grande vaschetta di uvetta sultanina .
Questo alimento contine potassio ed è una ottima fonte di energia , l'ho imparato a mie spese quando venni assalito dai crampi violentemente , stavolta è la manna che scende da cielo , ne prendo due belle manciate , ci bevo sopra,  si riparte con un ritmo tutto diverso , le gambe girano meravigliosamente e il cambio di passo è palese . C'è un gruppetto davanti a me , li raggiungo , li supero , è l'ennesima dimostrazione di come il lavoro d'estate sia stato metabolizzato , quando scorgo l'entrata del viale che conduce all'arrivo mi sembra di essere in paradiso perché il paesaggio è mozzafiato , guardando il tempo effettuato mi rendo conto di rientrare nei margini che mi ero prefissato .
Mi mancano ancora delle tessere per completare il mosaico , ma non ho fretta , nel frattempo curo i particolari , tra cui l'alimentazione prima e durante la gara . 
Ho bisogno del carburante più opportuno e credo proprio di averlo trovato , o meglio già lo conoscevo però quando sei ragazzo non ti rendi conto delle sottigliezze , le capisci mettendo a fuoco gli obiettivi . 

venerdì 18 settembre 2015

NON È ACCETTABILE

Andrea Natali, 26 anni, si è tolto la vita impiccandosi e, stando ai suoi genitori, il motivo sarebbe da ricondurre agli atti di bullismo di cui era vittima sul posto di lavoro. Scherzi sempre più pesanti, come chiuderlo in un bidone dell'immondizia, fotografarlo e pubblicare l'immagine su Facebook. Era stata presentata una denuncia, ma la forte depressione in cui era caduto lo ha portato all'estremo gesto. La Procura ha aperto una nuova inchiesta.
A raccontare le violenze era stato lo stesso Andrea Natali, della provincia di Vercelli, alla polizia postale, che aveva chiuso la pagina del social network con le sue foto e trasmesso poi gli atti alla procura. In seguito di quelle vicenda, però, il ragazzo sarebbe caduto in depressione: da più di un anno usciva di casa solo se accompagnato, fino alla drammatica decisione di togliersi la vita: si è impiccato nella camera al secondo piano della casa dove abitava con i genitori.

Ora mamma e papà chiedono giustizia. "Sappiamo che nessuno potrà restituirci nostro figlio - dicono i genitori - ma vogliamo capire cosa è veramente accaduto". La psicologa che aveva iniziato a seguire Andrea lo aveva convinto a denunciare tutto. Foto e video di scherzi molto pesanti. Una volta era anche stato gettato in un bidone dell'immondizia. La polizia postale ha fatto rimuovere tutto dai social network ma Andrea era già finito nel tunnel della depressione.

Appassionato di motori ma con un carattere molto introverso aveva trovato lavoro in una carrozzeria di Borgo d'Ale. Prima scherzi innocenti, racconta al Corriere della Sera il padre Federico Natali, poi il dramma. "Ricordo bene il giorno in cui iniziò tutto era il 22 ottobre del 2013, Andrea torna a casa sconvolto, non riesce a parlare ma solo a urlare: da quel giorno non è più uscito di casa".

La psicologa da cui va in cura riesce a conquistare la fiducia di Andrea ed è lei che fa partire l'indagine giudiziaria: Andrea e il padre vanno alla polizia postale e denunciano quanto accaduto. E si arriva ad indagare un ex collega di Andrea. Ma il processo non era ancora partito. Andrea cercava di risollevarsi, voleva tornare al lavoro per dare una mano alla famiglia, al fratello disoccupato. Invece non ce l'ha fatta e si è tolto la vita. Il padre non cerca vendetta ma giustizia: "Non voglio nessuno in galera, Andrea avrebbe anche perdonato chi lo aveva trattato in quel modo. Ora devono pagare con quello che hanno e i soldi andranno in beneficenza".

Ora la Procura di Vercelli ha aperto un nuovo fascicolo di atti relativi, senza indagati e ipotesi di reato: si aggiunge al fascicolo aperto da oltre un anno per il bullismo.
(Fonte: tgcom24.it)

Iniziano a essere troppe le storie legate al cyberbullismo , la sensibilità delle persone colpite spesso non viene assolutamente presa in considerazione .
Il solo scrivere oppure pubblicare video che ritraggono scherzi pesanti è il sintomo di un branco fuori controllo e che deve essere fermato .
Servono misure cautelative precise accompagnate da leggi ad hoc in materia , lo stesso identico iter che si dovrebbe percorrere per l'omicidio stradale .
C'è troppa tensione oggi nei rapporti interpersonali e molte volte la situazione degenera come nel caso del ventiseienne che si è suicidato .
Spero che i responsabili vengano inchiodati alle loro responsabilità e paghino senza un indulto , si tratta di gravissimo danneggiamento alla libertà personale e non è accettabile .

giovedì 17 settembre 2015

PALLA A NIC DOPO IL 66

Credo che sia palese ora come la coperta difensiva viola sia corta , se poi ci si mette una entrata scriteriata senza alcun senso di Gonzalo con relativa esplusione e la botta presa in testa da Astori che è stato costretto ad uscire anzi tempo costringendo a un finale di partita con una coppia inedita di centrali , allora vuol dire che la partita prenderà una brutta piega .
Col Basilea è terminata con una sconfitta , ma quello di cui sono realmente preoccupato è l'assenza in cabina di regia di un giocatore con caratteristiche ben precise .
Borja Valero si adatta ma non ha i tempi di Pizarro , purtroppo il secondo tempo è lo specchio di come questa squadra stia viaggiando , infatti con lo scorrere dei minuti perdiamo lucidità e lentamente gli avversari ci schiacciano nei nostri 20 metri .
Allo stesso modo possiamo dire che non si diventa taglialegna dopo essere stati giocatori tecnici perché ognuno ha le proprie caratteristiche .
Pizarro non fa più parte della nostra rosa , non dobbiamo aggrapparci a scusanti di chissà quale tipo ma serve una sana autocritica perché in ben 2 occasioni passato il minuto 66 sembra che la spia rossa della benzina si accenda .
Tocca a Sousa risolvere questo problema , quando giocava il portoghese sapeva ordire e tramare sul terreno , possedeva quei tempi opportuni per far ripartire la squadra e per gestirla .
Un punto fisso però tra le fila viola esiste , il nostro centravanti Kalinic si dimostra ben calato nella parte ,  a tratti mi ricorda Graziani perché non si isola mai e vuole essere sempre nel vivo del gioco .
Ripartiamo da lui perché può aiutarci a salire , la palla lunga al centravanti è un vecchio modo per avanzare ma è utile se siamo schiacciati , se Kuba e Rossi poi avessero un minimo in più di condizione dopo i loro infortuni molti problemi li avremmo risolti .

ARRIVERANNO

Per la prima volta al mondo sono stati ottenuti spermatozi umani  in vitro, a partire dal tessuto prelevato dai testicoli di un uomo sterile. Lo rivela la Kallistem, start up del Centro nazionale ricerche francese. La tecnica potrebbe servire a preservare la fertilità di bambini che si devono sottoporre a terapie pericolose come la chemio, oltre che a trattare  che non si possono risolvere in altro modo.
"Entro cinque anni - afferma Isabelle Cuoc, presidente della compagnia - speriamo di aprire i primi centri in grado di mettere a disposizione la tecnica". La tecnica potrebbe venire in soccorso di almeno 120mila uomini in tutto il mondo che soffrono di sterilità che al momento non hanno cura.

Un risultato inedito quello ottenuto in Francia, che, se sarà confermato da pubblicazioni scientifiche, l'ottenimento del primo spermatozoo in provetta sarà "un successo straordinario". Ad affermarlo è Carlo Foresta, docente di Endocrinologia e Andrologia dell'Università di Padova. "E' la prima volta che accade - spiega l'esperto - nelle sperimentazioni riportate fino ad oggi in vitro per quanto riguarda i gameti si era arrivati soltanto allo spermatide, cioè il passaggio prima che la cellula diventi spermatozoo".

Tuttavia "manca la documentazione di cosa ha significato dal punto di vista genetico questa trasformazione", sottolinea Foresta. "Lo spermatozoo modifica profondamente il suo dna durante i vari passaggi, i risultati ottenuti vanno quindi analizzati da questo punto di vista". Se confermati i risultati potrebbero però "risolvere" quei casi in cui a livello del tubulo seminifero nei testicoli si trovano solo poche cellule ancora indifferenziate, "che potrebbero quindi essere prelevate e trasformate in spermatozoi".

Fonte:  tgcom24.it

martedì 15 settembre 2015

HANNO FAME E MENTALITÀ

Se qualcuno pensasse a un mio atto per accaparrarsi le simpatie altrui si sbaglia di grosso , non sono il tipo perché mi rendo conto di saper riconoscere quando i meriti sono legati alla mentalità che viene inculcata .
Mi accorsi di come la Juvenus non ha la mentalità di chi soccombe nel 1994 quando ci inflisse una lezione in un 3-2 rocambolesco condito con il gol vittoria di Del Piero entrato poi nell'immaginario di tutto il calcio italiano , i viola rimasero letteralmente paralizzati di fronte a quella dimostrazione di perseveranza e di voglia di vincere , negli ultimi 20 minuti di quella partita non ci fecero uscire dalla nostra metà campo nella fase finale .
La vittoria di Manchester contro il City è la riprova del mio ragionamento , se in campionato stanno stentando e subiscono fischi ( ingiusti ) nonostante ben 4 scudetti consecutivi , in Coppa si riscattano grazie a una prestazione superba con un Buffon ancora sugli scudi e con un Morata sempre più padrone dell'attacco , il gol segnato dallo spagnolo è una miscela di tecnica, di forza .
Ma è tutta la squadra che conosce i movimenti da svolgere e mentalmente sanno di non poter sbagliare una gara del genere .
L'emblema di tutto questo è Allegri che scuote Cuadrado caricandolo a mille , è un sintomo di sicurezza , di desiderio di appropriarsi di un qualcosa che ti spetta.
Chi possiede tutto ciò non pone mai dei limiti ai propri desideri , ebbene quella società ha una mentalità vincente nonostante le varie vicende note .
Il City si dimostra ancora una volta una squadra che sa solo vincere in Inghilterra e nella competizione continentale ha dei limiti di tenuta mentale evidenti , seppur abbia in squadra tanti giocatori di livello si è squagliata come un gelato al sole .
Il collettivo ha sempre un valore aggiunto sui singoli , io mi ricordo solo una squadra che aveva un equilibrio del genere e lo dimostrò nel 1970 vincendo la Coppa Rimet definitivamente , schierava ben 5 numeri 10 ,negli ultimi 16 metri cambiava passo e metteva tutti in condizione di segnare .
Il Manchester City ha tanta strada da fare per vincere qualcosa a livello continentale nonostante abbia una proprietà molto danarosa, a Torino invece sulla sponda zebrata la possiedono dal 1897 .

domenica 13 settembre 2015

GIÀ SAI

Se i 32 km di sabato scorso sono stati un tassello importante nella strada che porta a Lucca , la Poggi Ten è stata un brivido perché l'ho corsa in controllo a distanza di poche ore dal lunghissimo , la mezza di Decathlon è la conferma di tanti passi avanti compiuti nell'ultimo anno . Ero stranamente rilassato e sono partito di buona lena , avevo diviso la gara in 3 settori considerate le salite da affrontare a marce ridotte .
Il primo tratto l'ho percorso in maniera rapida senza strappi , poi è iniziato il momento della verità perché era necessario mantenere il controllo e non forzare , ho bevuto ai ristori un po' più del solito mangiando un biscotto per evitare un calo improvviso .
A quel punto era necessario guadare per la prima volta l'orologio , alzare gli occhi al cielo e sperare che Giove Pluvio si decidesse a spedire acqua .
Sono stato accontentato : la pioggia è arrivata sulle ultime salite prima del tratto in discesa .
Credevo di usare le marce ridotte invece avevo una tale quantità di benzina che ho alzato il ritmo , gli ultimi 3 km sono stati la riprova di come le ripetute siano state opportune in questa infernale estate .
Ho iniziato a mulinare senza alcun patimento , le gambe fasciate dai Booster erano due pistoni e allora ho capito che si poteva veramente puntare a un tempo da vera impresa .
La pioggia aumenta ,  l'ultimo chilometro è la prova di come di come la costanza sia un punto di forza nella preparazione , vedo la finish line e la varco , a quel punto guardo il tempo , ho un sussulto perché sto sotto le 2 ore per la prima volta nella mezza maratona .
Ho un sussulto musicale mentre vado a recuperare il pacco gara , mi siedo su una panca attendendo il mio turno e me lo canto mentre le lacrime scendono copiose sulle mie guance . Mi sono divertito anche stavolta e ho pregato come sempre in questi momenti affinché la salute mi assistesse.
Ho aiutato anche un ragazzo che per la prima volta si voleva cimentare su questa distanza , mantengo u na vecchia promessa . Ora manca solo un lunghissimo perché a Lucca sarò solo per quasi 5 ore consapevole di come ho lavorato sodo per la distanza che amo di più .
Vorrei dire due parole su i palloncini che mi hanno accompagnato oggi ma li ho personalmente ringraziati con un abbraccio , anche loro saranno con me a Lucca e già sanno.

sabato 12 settembre 2015

IL BRIVIDO DEL BACK

La TV la trasmette anche in chiaro , molti di noi appassionati dello sport della racchetta ci rendiamo conto che trattasi di storia , vogliamo assistere alla prima finale tutta tricolore in una prova del Grande Slam .
Provo un certo orgoglio quando vedo spuntare dalla pancia del centrale di Flushing Meadows Flavia Pennetta e Roberta Vinci , mi passano davanti le tante partite a cui ho assistito da ragazzino quando pure me le registravo purché di cogliere qualche segreto nella mia scalcinata carriera di tennista da club non classificato .
In cuor mio nonostante avessi i miei tennisti preferiti , speravo sempre in un italiano che li mettesse tutti in riga con il suo gioco , invece puntualmente le mie aspettative venivano sedate . Ho assistito a delle vere e proprie batoste dei nostri portacolori sopratutto in Coppa Davis , poi la ruota ha inziato a girare diversamente , è cresciuta una generazione di tenniste veramente eccezionale che ha vinto ben 4 Confederation Cup di cui una con un finale thrilling .
Di quella squadra capitanata da Corrado Barazzutti ben 4 sono giunte in finale in una prova dello Slam dimostrando che il nostro tennis sa sfornare talenti di successo .
Tornando alla finale di New York praticamente si è giocato per un solo set , Flavia Pennetta ha dominato poi è andata avanti  4-0 all'inizio del secondo e Roberta Vinci non ne aveva più dopo la fantastica vittoria contro la Williams alla quale ha tolto per il 2015 ogni speranza di concludere il Grande Slam .
Flavia ha concluso la partita con un dritto vincente , cioè col suo colpo più debole ma che con gli anni è sensibilmente migliorato .
Da lì in poi la scena è da libro cuore perché le due ragazze che si conoscono dalla tenera età di 9 anni si abbracciano , scende qualche lacrima , arriva il momento di alzare la coppa e Flavia annuncia al pubblico che a fine 2015 si ritirerà .
La brindisina ha deciso di lasciare a 33 anni con la vittoria più importante della sua carriera , è un gesto apprezzabile che fa capire bene una lezione metabolizzata .
Nel frattempo Roberta Vinci visibilmente emozionata ride nascondendo l'assegno vinto da Flavia , c'è sobrietà e simpatia in questo siparietto .
Finalmente ho assistito dopo lunghi anni a qualcosa di veramente indimenticabile , l'arroganza è stata neppure presente , solo sorrisi e non di circostanza .
Questo è il lato dello sport che amo .
Aveva ragione un mio amico quando mi disse tanti anni fa che il rovescio in back è un brivido e per eseguirlo serve tanto equilibrio .


venerdì 11 settembre 2015

LA RICETTA DEL DIVERTIMENTO

Il passaggio a vuoto di cui parlavo nei giorni scorsi è puntualmente arrivato e Serena Williams non andrà in finale allo Us Open per conquistare il Grande Slam .
Se andiamo a scavare più in basso troviamo le cause di questo crollo psicologico nella sua avversaria e nel pronunciarne il nome riempie di orgoglio chi il tennis lo segue da innamorato cronico .
Colei che ha sbriciolato contro ogni pronostico le intenzioni della americana è una ragazza italiana di 32 anni che gioca alla vecchia maniera , ha il rovescio in back a una mano e ricama traiettorie sottorete di altri tempi .
Nella sua intervista del post match ha dichiarato che era entrata in campo consapevole dei mezzi della avversaria , ma stava bene fisicamente e mentalmente , aveva voglia di correre e si voleva divertire .
Ecco che cosa può comportare uno stato di grazia nello sport , diventi invulnerabile mentalmente e anche l'avversario più forte si vede costretto ad abdicare perché surclassato .
Come in ogni sport individuale ti trovi a cercare le soluzioni in piena autonomia e devi essere lucido ,in caso contrario  decade ogni possibilità di vittoria .
La consapevolezza dei propri mezzi ti induce a ripetere autonomamente certi gesti che hai provato più volte in allenamento , poi quando arriva il confronto vero se i nervi sono saldi le possibilità di ottenere quando prefissato aumentano vertiginosamente , se poi ci aggiungi un minimo di fantasia al momento giusto sai benissimo che ti impossessarai del premio prefissato .
La ricetta del divertimento aiuta a guardarsi addosso con uno spirito diverso e sopratutto vincente .
Colei che ha sconfitto Serena Williams nella semifinale di Flushing Meadows ha giocato la partita perfetta e ci ha riportato indietro nel tempo quando il tennis non era potenza ma delicatezza .
Il nome di quella donna è Roberta Vinci e in finale affronterà la sua amica Flavia Pennetta la quale ha schiantato i propositi della numero 2 del seeding Simona Halep in un match dominato in  2 sets.
Per la prima volta una finale di Slam vedrà come protagoniste due italiane , mai era accaduto qualcosa di simile nella storia di tutto il tennis italiano .
Questa generazione di ragazze ha regalato tante vittorie in pochi anni , ma per la prima volta non sarà la terra rossa la superficie su cui conquisteremo un titolo così importante .
Non faccio pronostici ma di sicuro conterà l'approccio mentale alla partita , in bocca al lupo a Roberta e Flavia , il tennis italiano merita questo successo .


mercoledì 9 settembre 2015

COPPIA DA SEMIFINALE

Flavia Pennetta e Roberta Vinci hanno scritto una pagina importante della storia tennistica , la semifinale raggiunta in contemporanea agli US Open ci riporta indietro nel tempo di almeno 50 anni quando calcavano i campi campioni del calibro di Nicola Pietrangeli .
La squadra che ha vinto ripetutamente la Confedration Cup capitanata da Corrado Barazzutti dimostra ancora una volta di quanto talento fosse in possesso e di come meritasse di puntare in alto .
La generazione successiva alla Cecchini e alla Reggi ha compiuto il sorpasso nei confronti dei maschietti e ha dimostrato come la programmazione abbia un ruolo fondamentale nel tennis .
Entrambe possiedono un gioco di attacco e questa è la vera variante del tennis , ossia andare a rete , dopo lo scioglimento della coppia Errani/Vinci vincitrice in doppio di tutte le prove dello slam seppur non consecutivamente , la Pennetta ha preso il posto proprio della Vinci accanto alla emiliana e questo le ha ulteriormente allungato la carriera facendola migliorare nei colpi al volo .
L'allieva di Francesco Cinà affronterà in semifinale Serena Williams che è in lizza per conquistare il Grande Slam ( ultima tennista a completare il poker fu la Graf nel lontano 1988) , un compito assai arduo vista la completezza della americana di Compton .
Ma quando sei in stato di grazia nel tennis tutto può accadere , è sufficiente approfittare di qualche passaggio a vuoto dell'avversario per imporre il proprio gioco , Roberta Vinci possiede la volee e questo è sicuramente un punto a suo favore .
Flavia invece baserà la sua semifinale sulle variazioni di ritmo .
Sarà un piacere vederle sul centrale di Flushing , la cattedrale del cemento per qualche ora parlerà italiano .

martedì 8 settembre 2015

SCONTA E INSEGNA

Giovanni Scattone che insieme a Salvatore Ferraro è stato condannato per l'omicidio di Marta Russo, insegneràpsicologia agli studenti dell'istituto Luigi Einaudi di Roma. Anche lui, infatti, è uno dei docenti precari diventati di ruolo grazie alle assunzioni della Buona Scuola. Scattone nel 2012 superò il concorso, classificandosi decimo nell'Ufficio Scolastico del Lazio. La madre di Marta Russo: "E' assurdo che continui ad insegnare".
Con l'immissione in ruolo arrivano anche le prime polemiche. Già nel 2011 si era tornati a parlare di Scattone Infatti dopo gli attacchi per la supplenza in Storia e filosofia al Liceo Cavour di Roma, lo stesso dove aveva studiato Marta Russo, il 47enne aveva rifiutato l'incarico. Scattone ha poi continuato a insegnare in diverse scuole fino all'immissione in ruolo.

Il dolore della madre di Marta Russo - "Non è la prima volta - ha detto Aureliana Russo, la madre di Marta - ed ancora restiamo sconvolti. Non si può pensare che una persona del genere, che non ha neanche mai chiesto perdono, possa fare l'educatore. Tra l'altro con un posto fisso".

Le polemiche - "Che io, a più di 50 anni, debba ogni mattina andare fuori Roma per insegnare perché sorpassata da Giovanni Scattone lo trovo un paradosso", afferma C.I. al Corriere della Sera. "Ciò stride con l'idea della buona scuola che ci era stata promessa e con la mia identità di cittadina da sempre obbediente alle leggi". "Per me - conclude la professoressa - ha il sapore di una beffa sapere che sarà proprio lui, condannato per l'omicidio colposo di una ragazza, a insegnare ai ragazzi la psicologia, cioè il meccanismo delle emozioni e dell'emotività".

Fonte : tgcom24.it

lunedì 7 settembre 2015

DISCRIMINAZIONE SCOLASTICA

Troppo povera per garantirsi un futuro. Mariam Malak, 17enne di Minya, ha sempre studiato e brillato per i suoi voti: promossa i primi due anni della scuola superiore con 96 e 98 su 100, poi la sopresa agli esami dell'ultimo anno, quelli dai quale dipendeva il suo futuro. Zero su cento, in tutte le prove. Per questo ha deciso di raccontare al mondo intero la sua disavventura e denunciare così la corruzione del sistema di istruzione egiziano.
Gli esami della scuola secondaria sono fondamentali per accedere ai posti limitati decisi ogni anno dal consiglio superiore delle Università, indipendentemente dal numeri dei diplomati. Accessi blndati che garantiscono, a chi entra, la possibilità di un futuro, o almeno il sogno di farcela. Per questo non è una novità che i genitori spendano una fortuna per la preparazione dei loro figli, spesso assumento per le lezioni private gli insegnati delle scuole pubbliche. Ma non è il caso di Mariam: è sempre stata una brillante studentessa, conosciuita da tutti per la sua preparazione, con il sogno di fare medicina. Quando ha scoperto di avre preso zero in tutte le prove ha chiesto di poter verificare di persona i risultati delle sue prove, ma tutti i suoi ricorsi sono stati respinti.
Da quel momento, lei e la sua famiglia hanno iniziato una battaglia legale che ha coinvolto l'opinione pubblica: non solo denunciano la corruzione del stistema di istruzione egiziano, ma anche la discrimininazione religiosa. Mariam è una cristiana copta: questo potrebbe essere stato un "aggravante" in un sistema dove la tacite discriminazioni nei decenni passati hanno sempre condizionato il funzionamento delle istituzioni pubbliche. Mariam è stata ricevuta con molto affetto dal primo ministro Mahlab, e il premier egiziano ha promesso la riapertura del caso per verificare se e come i diritti della “studentessa zero” siano stati effettivamente violati.
Fonte: tgcom24.it

domenica 6 settembre 2015

CONSAPEVOLE

Il primo lungo in preparazione alla maratona di Lucca è scorso senza particolari problemi , era prevista pioggia , ma nonostante il grigiore il tempo atmosferico ha retto seppur l'umidità fosse alta .
La sorte poi ci ha messo lo zampino facendomi scorprire una fontanella lungo il percorso , perciò è stato possibile simulare addirittura lo spugnaggio sulla lunga distanza .
32 km sono andati in archivio , poi è arrivato l'ennesimo esperimento di questo periodo , ossia scaricare la fatica accumulata .
A Poggibonsi si svolge la seconda edizione cittadina di una corsa non competitiva la prima domenica del mese di settembre , il percorso si snoda per 5 o 10 chilometri , la scelta deve essere fatta dopo 2500 metri dalla partenza .
Sono determinato e decido di partecipare , in un primo momento mi balza l'idea in testa di correre solo 5 chilometri ma la tentazione è troppo forte , al mattino mia moglie mentre facciamo colazione mi sussurra : " Ale cosa vuoi che siano 10 chilometri per te" .
La molla scatta repentinamente , mi infilo per sicurezza le calze a compressione e mi dirigo verso la linea di partenza .
In quell'ora di gara mi balenano per la testa tanti pensieri , un anno fa ero arrivato a correre 20000 metri ma compivo errori così marchiani che c'era solo da vergognarsi , tra cui l'alimentazione che mi procurava spesso il mal di pancia .
Quando scorgo il cartello dell'ultimo chilometro sto percorrendo una lunga salita , a distanza di poche ore ho compiuto un nuovo passo avanti , è la dimostrazione di come l'abnegazione e la costanza paghino , mi autoincito dicendo dentro me stesso :"Run!", i polpacci mi dolgono ma ormai è fatta , vedo la porta dietro la quale c'è la finish line , la varco ,poi mi metto in disparte ,prima di rifocillarmi mi tolgo gli occhiali , nascondo la faccia tra le mani , le lacrime escono inesorabili , sono felice e ringrazio Dio per ciò che mi ha concesso .
42 chilometri in due giorni sono la presa di consapevolezza dei propri mezzi.

venerdì 4 settembre 2015

VISSUTO DA SVEGLIO

Un uomo di 38 anni, affetto da sindrome di Alport, è stato sottoposto a un trapianto di rene da sveglio per la prima volta in Italia. L'intervento, effettuato presso l'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino ,è durato circa quattro ore. Il ricevente, a causa di una grave insufficienza respiratoria, non avrebbe retto un'anestesia generale. Per questo motivo è stata utilizzata la tecnica dell'anestesia combinata peridurale e spinale. 
Il donatore è un uomo di 41 anni, deceduto a Novara per un grave trauma cervicale con conseguente arresto cardiocircolatorio. Oltre ai reni, ha donato anche cuore e fegato.

Durante il trapianto il paziente, originario di Napoli, ha potuto chiacchierare amabilmente con gli operatori, soprattutto di calcio. L'uomo aveva già subito un intervento per un sarcoma all'emitorace destro che gli aveva compromesso la capacità respiratoria. La sindrome di Alport gli aveva poi provocato una grave nefrite. "Le sue condizioni - spiega il dottor Fabio Gobbi, anestesista - non avrebbero permesso un'anestesia totale".

"Ero tranquillo", racconta il paziente dal suo letto d'ospedale dal quiale sarà dimesso all'inizio della prossima settimana. "Sapevo di essere in mani sicure, di medici eccezionali. Abbiamo chiacchierato di tutto, anche della mia vita personale, del lavoro, dello sport". "Ha seguito in diretta il trapianto - ha aggiunto Gobbi - e voleva sapere che cosa stavano facendo i chirurghi, le varie fasi dell'operazione. E tutto questo nella massima sicurezza e senza che sentisse alcun male".
Fonte tgcom24.it

giovedì 3 settembre 2015

PENDOLO IN RECUPERO

Dall'inizio della crisi le famiglie italiane hanno perso 2.600 euro di reddito disponibile, ma quest'anno ne hanno recuperati 220 con una crescita del potere di acquisto dell'1,5%. Lo afferma il rapporto Coop 2015 "Consumi e distribuzione", redatto in collaborazione con Ref Ricerche e Nielsen. Buone notizie anche per il tasso di risparmio, risalito al 9,2% rispetto all'8,6% del 2014, anche se rimane molto lontano dall'11,9% del 2007.
Il potere d'acquisto perso dagli italiani tra il 2008 e il 2015 è pari a 122 miliardi, 75 dei quali in riduzioni dei consumi e 47 in taglio dei risparmi. Ad aiutare la ripresa del potere d'acquisto è soprattutto la deflazione: tra il 2011 e quest'anno, in termini nominali, le retribuzioni in Italia sono cresciute dell'1% annuo, ma sono scese dello 0,5% al netto dell'inflazione.

Vegetariano uno su dieci e più voglia di viaggiare - Il rapporto fa i conti ,scoprendo che uno su dieci non tocca carne e uno su 50 addirittura vegano: elimina quindi ogni cibo che derivi in qualche modo dallo sfruttamento degli animali, comprese uova e latte. Inoltre, i numeri dicono che gli italiani hanno ripreso a viaggiare  dopo un periodo di rallentamento del settore.
Fonte : tgcom24.it


YOGURT ACIDO

L'invasione di calciatori stranieri non sembra più fermarsi , guardando i nomi dei giocatori schierati in campo durante la seconda giornata di serie A si capisce come le regole poste in atto dalla federazione non stiano sortendo effetti e la Nazionale di Antonio Conte ne risente terribilmente .
Infatti, per le partite di qualificazione al prossimo europeo in programma nel giugno del 2016 in Francia , sono stati convocati vari "oriundi" che giocano nel nostro campionato .
Ma quello che sorprende è la presenza di Graziano Pellè che in Italia non ha mai entusiasmato ,infatti  gioca all'estero dal 2007, ha segnati valanghe di reti per le maglie che ha indossato con la nota dolente è che ha già 29 anni .
Sono ormai passati troppi anni da quando i nostri vivai non sfornano giocatori indigeni , le rose nella maggior parte dei casi sono composte da giocatori provenienti da altri paesi .
La regola prevede che nel caso in cui una società italiana acquista un calciatore nostrano debba presentare delle garanzie con le fideiussioni , invece concludendo affari con l'estero viene abbattuto quest'ultimo passaggio .
È veramente un paradosso che sia stata posta in essere una castroneria del genere poiché si voleva limitare l'acquisto presunto di "bidoni " , ma non è così poiché la sentenza Bosman prima e poi Schnegen hanno contribuito ad alzare il tiro .
In questo modo si è data la possibilità ai procuratori di avere sempre un peso maggiore , poi sono intervenuti i fondi di investimento e la finanza si è presa un'altra grossa fetta .
La vicenda Milinkovic - Savic è un fulgido esempio di come un privato possa gestire un calciatore spostando l'ago della bilancia pro domo sua.
Non ci saranno mai le condizioni per fare qualche passo indietro e dovremo abituarci a questa povertà calcistica nostrana .
Non saremo mai più il " campionato più bello del mondo" , ci sono delle variabili che potrebbero farci risalire la china ma non vogliono che siano poste in atto , in fondo è così bello poter gestire il proprio giardinetto una volta che è stato possibile comperarlo non rispettando regole elementari .
Altrove funziona diversamente invece ai tifosi italiani hanno voluto affibbiare uno yogurt scaduto vendendolo come un piatto di alta cucina .

martedì 1 settembre 2015

A TELEFONI SPENTI

Nel tempo in cui si va globalizzando tutto, compresa la disperazione dei migranti che ci parlano attraverso il loro corpo, la loro allarmante invadenza fisica, il re della più grande rivoluzione immateriale e antisociale, Mark Zuckerberg, festeggia con un miliardo di persone connesse in un solo giorno, il rumore di fondo che ci avvolge (ci scalda, ci illude) e che noi chiamiamo comunicazione interattiva, equivocandone il suo sostanziale silenzio passivo. Perché credendo di parlare agli altri, stiamo in realtà parlando con noi stessi. In una collettiva regressione infantile, verso quei giochi che giocavamo da soli, ma facendo le voci di tutti i personaggi in campo.
Facebook è un kinderheim planetario. Dentro al quale la benestante moltitudine del pianeta – quella che in questo momento non sta morendo di fame, di sete, di aids, non sta per annegare su un barcone, non si sta scannando nella macelleria di una qualche lurida guerra santa – non ha assolutamente nulla da dire, ma lo dice almeno una dozzina di volte al giorno.
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Lo fa postando nella propria pagina il piatto di patatineche sta per mangiare. La bevanda colorata che ha di fronte. Il bel tramonto ad ampio schermo e il brufolo stretto nel dettaglio. Lo fa scrivendo resoconti non richiesti di vacanze andate in malora e di diete da ultimare. Di amori finiti male. Di un film da vedere, di un ristorante vegano da evitare. Di un video imperdibile dove un tizio da qualche parte in America ha appena sterminato la famiglia e ora finalmente sta per suicidarsi, appena dopo la pubblicità.
La forma che in Facebook diventa sostanza, illude chi digita i messaggi che stia per davvero comunicando qualcosa a qualcuno, ma non è quasi mai vero. Il più delle volte sta solo facendo a se stesso il resoconto millimetrico della propria solitudine. E sta usando gli altri come pretesto. Sta semplicemente dicendo allo specchio “Io sono qui”. E dicendolo dieci volte al giorno, vuole convincersi di esistere per davvero almeno in quello specchio, grazie a quella scia digitale che lo avvolge di luce. Per poi cercare il coraggio di farsi la seconda domanda, quella cruciale: “C’è qualcuno in ascolto?”
Domanda che non ha quasi mai una vera risposta, anche quando ne raccoglie cento oppure mille. Perché se chi manda una voce in rete la manda a se stesso, altrettanto fa chi risponde, quasi sempre parlando d’altro, accontentandosi di cogliere uno spunto per imprimere una nuova direzione al discorso, la sua.
Un tempo mi impressionavano i primi viaggiatori di treni e metropolitane che non alzavano mai lo sguardo verso il vicino, ma concentravano tutta la loro attenzione sulla superficie dei cellulari e dei computer che li rifornivano di immagini, suoni e compagnia. Erano sparpagliati qui e là nei vagoni, in mezzo a qualche giovane donna che inspiegabilmente leggeva ancora un libro di carta e a qualche filippino che parlava (in diretta, live) con la persona in carne e ossa che gli stava accanto. Oggi il paesaggio è uniforme, quelle giovani donne con i libri sono scomparse, i filippini sono anche loro connessi, intorno solo teste reclinate in sequenza sui bagliori dello schermo degli smartphone, nessuno che si azzardi ad alzarla.
Lo stesso accade sempre più spesso – fateci caso – al ristorante, al semaforo, dove coppie di amici o fidanzati navigano ognuno per contro proprio, insieme solo nella forma, ma separati nella sostanza. Ognuno dentro un mondo lontanissimo, il proprio.
Ma l’immaterialità che ci avvolge non è e non sarà senza conseguenze. Ci sta rendendo sempre più fragili – più stupidi e specialmente più spaesati – come lo sono quei turisti d’agenzia o da crociera che credendo di viaggiare per il mondo stanno fermi in un simulacro del mondo, protetti dall’aria climatizzata, lavati e nutriti, difesi da ogni interferenza della vita reale, fossero anche il caldo e gli insetti.
La nostra crociera dentro il mondo che non esiste, finirà prima o poi per fare naufragio contro gli scogli di quello vero. La crisi economicae i tagliatori di teste non spariranno in un clic. E nemmeno le ondate dei migranti che con i loro corpi e le loro morti atroci sono un principio di realtà che ci sorprende così tanto da credere alla scorciatoia politica dei muri e delle ruspe. E se quel giorno – mentre postiamo una ricetta o un insulto su Facebook – ci verrà addosso il mondo, toccherà affrontarlo con gli occhi di nuovo aperti e il telefonino spento. Se ne saremo ancora capaci.
Fonte : ilfattoquotidiano.it