domenica 31 gennaio 2016

SCATTO PER LEI

È una gara dura quella di Bellavista , ci sono tante salite e la prima parte si snoda a ritmo più lento .
In tutta onestà sono un po' stanco poiché nonostante il ritmo lento di ieri mi sono comunque sorbito 10 chilometri .
Decido di gestire , resto in controllo finché non arriva il momento del ristoro , mi bevo un bicchiere di thè caldo e scatto .
So benissimo che gli negli ultimi 2000ci sarà solo una salita seppur lunga ma voglio capitalizzare il lavoro svolto con le ripetute .
Sono costantemente sotto i 5 minuti al chilometro , vedo in lontananza un gruppetto lontano con le sembianze di un trenino , sono loro il mio punto di riferimento stavolta .
Si arriva ai piedi dell'ultima salita, vedo che quelli scalano senza correre esclusi 2 i quali stanno affiancati .
Cambio passo , punto a quella coppia , a circa 700 metri dall'arrivo li supero con uno scatto in discesa. Uno dei due però mi riprende poiché la strada sale di nuovo , mi affianca , conosco bene quella persona perché è un amico . Ci guardiamo negli occhi , in quel momento mi si accende una lampadina , piazzo uno scatto micidiale , lascio sul posto l'amico che rimane di sasso .
In quella falcata c'è il frutto del mio lavoro recente , c'è la voglia di curare i particolari anche più insignificanti , c'è il desiderio di togliersi ogni dubbio in merito alla velocità acquisita .
Una volta tolto il pettorale arriva il mio amico , anche lui consegna il cartellino e viene ad abbracciarmi .
" Hai gestito perfettamente ogni cosa , era tanto che non vedevo qualcosa del genere " mi sussurra con sincerità .
Lo ringrazio , gli faccio i miei complimenti perché anche lui ha fatto una bella gara , so che ci vedremo presto , di recente ci siamo scritti messaggi per incontrare di nuovo la "Regina ".
Non voglio pronunciare quel numero per un fatto scaramantico ma ci lavoro come sempre perché quando sono per strada sono felice .

sabato 30 gennaio 2016

ADESSO SONO SORRISI

La nebbia avvolgere lentamente la rifinitura del sabato antecedente alla gara domenicale seppur sia ancora in forse per domani per vari motivi tra i quali una settimana senza soste .
Il silenzio fa da sfondo a 10 chilometri senza alcun obiettivo , il cronometro non conta , sono in compagnia di due amici con i quali ho già corso varie gare e questo è l'aspetto più importante .
Vari impegni non hanno permesso di frequentarci recentemente ma è stata sufficiente una telefonata per riaccendere la voglia di stare insieme .
All'appello però manca un altro amico che si spera di recuperare al più presto poiché infortunato , gli ho spedito vari messaggi in settimana per incoraggiarlo , lui ha sempre risposto scrivendo che non vede l'ora di essere di nuovo in pista per ridere insieme .
Mi sono dimenticato di dargli una notizia , so che legge il blog e ne verrà a conoscenza qui : al termine della seduta ho servito agli altri un vassoio di pasticcini che sono stati spolverati alla velocità della luce .
Quando avremo di nuovo il quarto elemento potrei portare della splendida schiacciata farcita con del prosciutto per festeggiare il suo ritorno .
Grazie alla corsa ho riscoperto tante piccoli momenti che credevo fossero stati accantonati , i silenzi che prima erano ridondanti si sono trasformati .
Adesso sono sorrisi , le bocche non parlano perché sono piene di prelibatezze culinarie e il palato ringrazia .
Ogni tanto servono queste cose , ci danno una dimensione diversa della giornata permettendoci di ripartire verso la routine con un altro spirito , seppur oggi abbiamo incontrato la nebbia è stato bellissimo confrontarci .


venerdì 29 gennaio 2016

DOLORE ANESTETIZZATO

Se il venerdì pomeriggio accuso dolori sull'ultima costa sinistra i segnali sono palesi : sarebbe opportuno che dormissi qualche ora in più .
La primissima volta che si presentò questo sintomo fui colto da conati di vomito , l'episodio non fu isolato , purtroppo durò alcuni mesi ogni fine settimana .
Poi si attenuò gradualmente fino a scomparire , ma talvolta fa capolino di nuovo ,la paura mi attanaglia la mente riportandomi a 10 anni fa quando ero in grossa difficoltà con il lavoro .
Dormivo appena 5 ore a notte , talvolta mi svegliavo e osservavo il soffitto .
Poi non so per quale motivo ma ci ho fatto l'abitudine a quel dolore : inizio a respirare diversamente , mi massaggio il fianco e mi rassereno.
Le considero delle " piccole crisi" momentanee , prima o poi passeranno , così come avviene durante una maratona .
In quei 42195 metri non sai mai quando si presenteranno , in quei momenti devi cercare di tenere duro .
Può capitare anche prima della partenza che si verifichi qualcosa di inaspettato , la tensione gioca brutti scherzi , quell'aria che si respira però ti carica come non mai e anestetizza ogni dolore .
In quegli attimi dimentichi la stanchezza , sai che hai messo nel tuo mirino un obiettivo e lo vuoi centrare .
Nelle recenti ferie natalizie sono riuscito a riposare discretamente , ogni tanto mi fa male il basso costato ma passerà perché ora riesco a svolgere azioni che neppure avrei sognato .
Ho smesso di dormire solo 300 minuti , se ho i polpacci marmati sposto il pensiero altrove , pregando trovo altro sollievo con il desiderio di raggiungere altre mete .


mercoledì 27 gennaio 2016

IL DOLCE È SERVITO

Non riesco a fare a meno delle  ripetute e so bene quanto siano utili, ma per digerirle ho scelto un luogo particolare per eseguirle .
Siccome mi alleno spesso al mattino quando il sole non è ancora sorto , è complesso  trovare una motivazione , perciò è necessario appigliarsi a qualcosa che permetta di allietare uno dei sensi .
La scorsa estate mi capitò di cambiare percorso perché avevo bisogno di linearità ma non era semplice da scovare  , una mattina però dopo il riscaldamento di 2 chilometri mi imbatto in un odore meraviglioso che proviene da un vecchio capannone.
Non realizzo che cosa sia , ci sono delle case attigue a quel capannone ma alle 6:30 del mattino mi sembra impossibile che qualcuno si metta a cucinare .
Quell'odore mi da una spinta micidiale , sui 1000 metri di recupero diventa un palliativo alla fatica .
Il feedback è positivo , mi dirigo in quel luogo , eseguo le ripetute e la mente corre velocemente .
Per un bel po' mi resta il dubbio di cosa stiano cucinando ogni mattina , poi una sera l'arcano viene svelato .
Sono in coda in auto , da circa 15 minuti siamo fermi , scoprirò poi che più avanti stanno svolgendo dei lavori al manto stradale .
La noia di un tardo pomeriggio estivo mi schiaccia , mi accorgo che da lì a pochi metri c'è quel luogo dove svolgo le ripetute .
Riconosco il capannone e sopra di esso si erge l'insegna di un forno .
Rimango di sasso , sono sorpreso , faccio una deviazione e mi dirigo su quel tratto .
Scendo dall'auto , nell'aria si percepisce ancora l'odore del pane cotto e non solo , a quell'ora stanno cucinando qualcos'altro sicuramente è qualcosa di dolciastro .
Decido perciò di entrare in quel negozio , chiedo  a chi sta dietro al bancone  cosa contengono i macchinari a quell'ora , mi viene risposto che si tratta di alcuni dolci per una festa .
Nella vetrinetta di fronte a me c'è della crostata , ne compro un pezzo da consumare  a casa .
Da quel giorno ho inziato a frequentare quel negozio , è divenuto uno dei miei portafortuna , ogni volta che acquisto li dei pasticcini c'è un motivo . I titolari hanno capito , sanno  e sorridono , anche loro sono complici di questa passione , grazie ai loro prodotti allieto tutti i sensi , le ripetute sono meno amare all'alba .

martedì 26 gennaio 2016

OSCILLAZIONI CAMBIATE

Sentite qua : " Clamoroso a Milano: il Piccolo teatro batte San Siro. Per la prima volta nella sua storia lo storico teatro milanese fa registrare un numero di abbonati superiore a quello di Inter e Milan. Da settembre 2015 a gennaio 2016, allo Strehler sono stati venduti oltre 25 mila abbonamenti, mentre le tessere dei supporter del Milan non arrivano a 20 mila e quelle dei tifosi nerazzurri, già scontate per il girone di ritorno, sono circa 23 mila. Un'inversione di tendenza inaspettata e resa ancor più sorprendente da un altro dato: il 35% degli spettatori sono giovani al di sotto dei 26 anni.
Difficile dare la colpa all'impianto che a maggio ospiterà la finale di Champions League, che negli ultimi anni è decisamente migliorato e dove adesso arriva anche la metropolitana, molto più probabilmente lo scarso calore del pubblico del Meazza è dovuto agli incerti risultati delle squadre milanesi, tanto che non ci aspetta il tutto esaurito neanche per il derby di domenica sera.

Dunque in Brera ci si stringe e a San Siro si sta comodi, e la società messa peggio è il Milan, che nelle prime nove gare casalinghe della stagione ha fatto registrare una media di 34mila spettatori, il dato più basso addirittura dal 1995. Il mercato di gennaio non è ancora chiuso, Galliani e Thohir potrebbero decidere di regalare un sogno ai tifosi per riportarli allo stadio, ma occhio al Piccolo: la campagna abbonamenti è ancora aperta..."
Fonte : tgcom24.it 

L'oscillazione del pendolo è cambiata , per riportare gente dentro la pancia del Meazza servirà molto più tempo del previsto . 

lunedì 25 gennaio 2016

IL TRAM DI BEPPE

"Andate in pace e....Forza Napoli!". Sì, succede anche questo. Almeno a Napoli, dove la corsa allo scudetto sta contagiando tutti, anche i preti. Il sacerdote in questione è padre Marco Beltratti, parroco nel quartiere napoletano del Vomero. Con il Napoli che vola in testa al campionato e con la prima fila piena di bambini, don Marco si è evidentemente lasciato un po' andare, e la sua "esplosione di gioia" è stata filmata dal consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli che ha provveduto a pubblicare il video. 

Fonte tgcom24.it

Il pallone ci racconta anche queste storie , in quelle parole c'è la passione per il gioco più bello , c'è il desiderio di festeggiare restando in compagnia e soprattuto c'è spontaneità . Mettiamo da parte ogni polemica , tifiamo come e chi vogliamo , usiamo l'ironia senza scadere nel turpiloquio .
Se venisse riscoperto quest'ultimo ingrediente ci sarebbero meno veleni intorno al calcio.
In fondo basterebbe poco , i calciatori sono uomini e non supereroi , devono vivere in mezzo alla gente accettando anche le critiche .
Non torneranno più i tempi in cui Beppe Viola intervistava Mazzola e Rivera su un tram , ma la vicinanza ai tifosi deve sussistere perché il calcio è gioia .



sabato 23 gennaio 2016

LA RUOTA DEL CRICETO .

La sveglia stavolta non suona , la spengo prima che metta quel fastidioso rumore , le lancette segnano le 5:45 del mattino .
È già tutto pronto dalla sera precedente , c'è solo da miscelare i sali con l'acqua nella solita borraccia .
Alle 8 mi dirigerò nel solito luogo dove mi alleno per i "lunghi" , ma la colazione deve essere consumata alcune ore prima .
Thè con limone , fruttosio , pane e bresaola ormai sono ingredienti ben collaudati , ma mezz'ora prima della partenza mi ingurgito un pezzo di barretta ai cereali onde evitare cali improvvisi .
Ho deciso che sino al km 10 non farò uso di solidi , al chilometro 5 mi berrò un po' di acqua , poi andrò avanti con del thè caldo alternato a sali .
Nello zaino ho portato uvetta e marmellatini .
Il circuito misura 2 km , è in piano e lo percorrerò per 12 volte , fa freddo perciò sono ben coperto .
Si parte lentamente dopo un po' dì stretching e di vascolarizzazione , mi muovo come un "criceto " che gira sulla propria ruota , dopo quasi 1 ora è il momento del primo rifornimento , ingurgito la mezza barretta e bevo .
Ma il solito imprevisto si presenta al chilometro 14 : un po' di dolori di pancia sulla sinistra mi fanno rallentare , cambio assetto e lato per ovviare al problema , mi massaggio l'addome e lentamente riprendo vigore .
La seconda sosta è provvidenziale , mi mangio un marmellatino  e bevo una sorsata di sali .
Mi metto a ragionare seguendo la "teoria dei mini obiettivi " , nel frattempo è uscito il sole e ho indossato gli occhiali a specchio .
Sfoggio tutte le mie armi , mi volto ogni tanto sulla sinistra a metà giro guardando le colline in lontananza .
L'ultimo "ristoro " al km.22 lo anticipo , mi sono portato in tasca una manciata di uvetta  e la consumo  .
Quando mi fermo bevo il thè caldo e scatto per un giro in controllo assoluto .
L'allenamento termina e sono sempre più convinto di quanto ami essere definito "Criceto" , in questo modo riesco a simulare ogni situazione , si alimenta positivamente la noia con la mente che ne trova un giovamento enorme .
Può sembrare un paradosso ma anticipare un lungo può essere molto utile per il futuro , se tra 2 settimane salirò ancora per poi scaricare fino al 28 febbraio ossia il giorno della 32 chilometri di Siena .  A quel punto avrò potrei nuovamente pensare a un "incontro " con la "Regina" .
Non  c'è bisogno di spingersi troppo in avanti , ci si muove con calma , si lubrifica la ruota del criceto sperando di avere quella piacevole sorpresa , io ci credo sempre perché prima o poi dovrà accadere .

venerdì 22 gennaio 2016

INVOLUZIONE TENNISTICA

Non si placa lo scandalo scommesse nel Tennis , anche l'ex campionessa Martina Navratilova ha voluto dire la sua in merito con un tweet netto , duro , scrivendo  sul suo account : " Fatti , non supposizioni !".
Lo stesso Hewitt ,dopo la sconfitta agli Australian Open a Melbourne per mano di Ferrer,  si è scagliato contro chi ha insinuato una sua comparsa nella lista dei "corrotti" del tennis .
I sospetti si sono ormai materializzati in uno sport che ha perso quello straordinario fascino posseduto a lungo .
Si parla sempre meno di palline colpite, secondo Bbc e Buzzfeed le combine dei matches viaggiano con messaggi civetta contenuti nei social network e si materializzano poi in minacce ad alcuni giocatori .
La situazione sembra fuori controllo , in molti si vedono costretti a chiudere i loro account Facebook e Twitter, un tennista argentino ha parlato di un episodio accaduto durante il torneo di Mosca .
Dopo la sua uscita dal tabellone venne avvicinato da un tizio con parole molto risolute , ha denunciato l'accaduto alla Tennis Integrity Unit che lo ha raccomandato di chiudere le varie pagine sui social .
L'attenzione di chi sta investigando si rivolge a coloro che giocano le qualificazioni ai tornei e ai primi turni del tabellone principale , il senso di precarietà che vede protagonisti questi professionisti ne fa la preda ideale degli scommettitori .
Nicola Pietrangeli di recente ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito chiedendo di fare chiarezza sull'argomento senza spendere parole con inutili illazioni , inoltre ha parlato di quanto fosse complesso ai suoi tempi trovare qualcosa da mangiare durante i tornei poiché di soldi ne giravano pochi .
Oggi invece il circuito Atp è un carrozzone enorme dove scorre denaro a fiumi e fa gola a molti .
Ci dobbiamo rassegnare all'evidenza : per i nostalgici dei gesti bianchi non esiste più quel bellissimo gioco, se navighi su YouTube però ti puoi sempre rivedere McEnroe oppure Edberg , sono sprazzi di un epoca meravigliosa , quella era poesia pura .
Il tennis attuale si è notevolmente evoluto ma in peggio sotto ogni punto di vista .

mercoledì 20 gennaio 2016

TEATRINO SQUALLIDO

Nel calcio degli anni 80 la prima volta che Giovanni Trapattoni affrontò la Juventus da avversario si verificò un episodio simpatico .
Nel sottopassaggio dell'allora Comunale di Torino Platini pronuciò  questa frase toccandogli il posteriore :" Lei ha vinto tutto grazie a questo" , il Trap quando si diresse in campo sbagliò a prendere posto in pachina , infatti si sedette su quella riservata ai padroni di casa , una volta che si era accorto dello sbaglio cambiò lato.
Il mondo del pallone aveva una connotazione diversa sotto ogni punto di vista , poi la situazione è notevolmente peggiorata ,ieri abbiamo assistito all'ennesimo episodio increscioso e di cattivo esempio per chi decidesse di avvicinarsi a questo gioco .
Al termine di Napoli - Inter di Coppa Italia , Mancini, l'allenatore dei nerazzurri , si è scagliato contro  il tecnico degli azzurri Sarri perché reo di averlo apostrofato pesantemente all'uscita dal campo .
A quel punto si è scatenato un terremoto mediatico pazzesco che si protrarrà per un bel pezzo , sicuramente Sarri subirà una squalifica da parte del giudice sportivo ma neppure Mancini può definirsi un "Santo" .
È noto come il tecnico interista abbia iniziato ad allenare nel 2001 la Fiorentina con una strana "Deroga" che è stata dimenticata , inoltre si ricordano le parole pronunciate dallo stesso dopo un Lazio- Arsenal a difesa del compagno di squadra Mihajlovic il quale aveva apostrofato pesantemente Vieira con parole da censura, nel 2007 infine si schierò a difesa di uno striscione interista contro il Napoli definendolo "uno sfottò, ma non si tratta di qualcosa di così grave ".
(Su quello striscione esposto dai tifosi interisti c'era scritto "Napoli fogna d'Italia " ). 
Neppure Sarri è nuovo a parole pesanti viste le dichiarazioni rilasciate nel 2014 dopo una partita giocata dal suo Empoli col Varese .
Mi piacerebbe leggere sui media di partite al cardiopalma , invece lo squallore si è preso il palcoscenico , mi piacerebbe che si ironizzasse più spesso , invece viene gettata benzina sul fuoco .
È normale che poi la gente si allontani dai campi verdi e cerchi qualcosa di meglio a cui affezionarsi .
Qualcuno definisce i tifosi "clienti " , sarebbe più corretto definirli "appassionati di pallone" ma il romaticismo è morto da tempo . 



martedì 19 gennaio 2016

QUANDO NON TE LO ASPETTI

" Stamani con -5 gradi sono sceso in pista per correre 10 km , non so cosa mi spinga ad alzarmi alle 6". " Ti capisco se ti vedo allenare alle 6:30 del mattino , anche io la sera quando rientro da lavoro metto il faro alla bicicletta e percorro alcuni chilometri per tenermi in forma ."
" Ale domani vorrei allenarmi nel pomeriggio ? Vieni con me perché non so se ci riesco ad andare da solo , altrimenti vediamoci domenica in gara o facciamoci compagnia per un medio di 20 chilometri poiché vorrei fare la Terre di Siena".
Ecco il riassunto di cosa mi accade da quando sono entrato a far parte del mondo dei runners.
Mai mi sarei aspettato qualcosa del genere , poiché l'argomento corsa è divenuto lentamente la chiave di volta di una giornata e farne a meno è complesso  .
Credevo che con il tempo si attenuasse ,invece torna prepotentemente come un riff d'annata , sembra una cartolina desiderosa di non invecchiare .
Quando meno te lo aspetti appare , come ieri sera quando mi sono fermato in un bar di amici per bere qualcosa di caldo .
Il titolare ha accennato l'argomento chiedendomi di come riuscissi a resistere a lungo su strada , accanto a me c'era un avventore che stava gustando una cioccolata calda , silenziosamente ascoltava le mie parole e al momento di pagare ha pronunciato queste parole : " Ho corso più di 15 maratone ,3 volte invece mi sono iscritto al Passatore concludendolo solo in una occasione , ho inziato tardi con la corsa perché fumavo molto ,non riuscivo a dimagrire , ora mi sento molto meglio e mi piace ascoltare chi parla di tutto ciò ".
Sono storie autentiche quelli dei runners , in esse c'è il desiderio di scoprire se stessi andando incontro a tanta sofferenza , c'è il gusto di vivere all'aria aperta , ma soprattuto c'è la voglia di cambiare divertendosi .
Leggo del nuovo scandalo scommesse che ha investito il tennis , ormai quel gioco non è più lo stesso, quel fascino che suscitava nei miei confronti c'è sempre ma si è notevolmente attenuato .
Quando si ritirerà Federer dimenticheremo quello che resta del gioco al volo .
Purtroppo girano troppi soldi intorno alle racchette e il talento si sta assottigliando di fronte all'uso degli attrezzi .
Non ci sono paragoni sostenibili :  vedendo un gruppo di persone che si raduna per strada la domenica mattina e decide di passare del tempo insieme per alcuni chilometri mi riempie di gioia.
L'essenza del divertimento sta anche nell'aiutarsi a non mollare quando si è stanchi e manca poco al raggiungimento della meta.
Sarei curioso di iscrivermi al Passatore un giorno e raggiungere Faenza, lungo quel percorso sono convinto che mi imbatterei in tante storie da poter raccontare , ma attualmente è presto , non mi sento pronto .

domenica 17 gennaio 2016

USO LO SCUDO

Non c'è tempo più per dormire la domenica perché il desiderio di correre è più forte del sonno , c'è una unica incognita legata alle temperature che si sono abbassate notevolmente .
La domanda è lecita : mi alleno per un medio o trovo una gara ?
Il dilemma si pone ma si risolve velocemente : vado in gara ma dove ?
Spulciando nei calendari vedo che una di queste si svolge a Campi Bisenzio , è in pianura , si snoda sui 15 chilometri , il costo è basso e danno un pacco gara alimentare .
Alle 8 sono già sul posto dopo una colazione leggera, mi iscrivo , poi ritiro il pettorale e inizio a scaldarmi .
Alle 9 danno lo Start e si comincia , conosco bene quei luoghi poiché per lavoro lì frequento da tempo , mi scoprendo per una partenza sprint , viaggio forte , ho delle medie sul chilometro che non mi aspettavo , si arriva a metà gara , c'è il ristoro e mi bevo una sorsata di thè caldo , non potevi chiedere di meglio , riparto con slancio , dopo 10 chilometri guardo il cronometro , sono sbalordito per come sto reggendo il confronto , si sale ancora , arrivato ai 12 decido di andare in controllo seppur mi senta benissimo , mi risparmio per la prossima settimana e gli ultimi 3000 metri li faccio con un ritmo più blando .
Dopo l'ultima Maratona ho la testa più libera, mi sono cimentato nelle ripetute perciò ho tanta benzina addosso , la gara termina , guardo per la seconda volta il cronometro , spalanco bene gli occhi sui cristalli liquidi .
È venuto fuori un tempo che neppure nei miei sogni più ottimisti avrei pensato , la media calcolata è un qualcosa di anomalo per il mio standard , ma i dati sono incontrovertibili .
Per la prima volta rifletto sulla possibilità di chiudere una mezza maratona in 100 minuti se faccio le dovute proporzioni e proiezioni , non oso pensare alla distanza Regina poiché si tratterebbe di stare sotto le 4 ore .
Mi sento in stato di shock , in contemporanea ripenso agli allenamenti svolti , la molla è scattata perciò va saputa usare con criterio .
Mi attende una settimana di scarico , la userò come momento di riflessione . Alla 32 km di fine febbraio mancano 2 lunghi lenti ma ho dato sfogo al mio desiderio di poter indossare l'abito che stavo confezionando da un bel po' .
Ritorno a sperimentare perché non voglio figurette , il meccanismo va trattato con cura , si parte con la CS e si fa stretching costantemente .
Lo ammetto : ho imparato ma devo sapere controllare , in questo modo mi toglierò altre soddisfazioni.
Nel frattempo mi godo il pacco gara alimentare e il sole , mi ci vorrebbe un'altra cosa ma mi sono rassegnato , uscendo dal campo di gara oggi ho abbassato la testa per non incrociare sguardi di quel genere . Mi fanno troppo male e preferisco gettarmi sul lavoro continuando a pregare così allevio il dolore .

sabato 16 gennaio 2016

I PIEDI DI SAMIR

Il primo pomeriggio del sabato scorre senza sussulti , ho appena terminato di pranzare , preparo un caffè e poi mi immergerò nella lettura dei quotidiani .
Mi accorgo che oggi alle 15 c'è un anticipo di una partita di Serie A , a Bergamo si sfidano l'Atalanta di Reja e l'Inter di Mancini, si presenta l'occasione migliore per godersi il divano in pace .
Una volta sistemata la cucina mi metto davanti alla TV, per un attimo ero tentato dal godermela per radio poiché il fascino dell'etere non conosce usura ma poi ho preferito le immagini dello schermo .
Il primo tempo vede un sostanziale equilibrio tra le due squadre seppur gli orobici mostrino qualcosa in più dei nerazzurri , ben 2 autoreti mandano le squadre negli spogliatoi sul punteggio di 1-1 .
Tra le fila della squadra di Reja si segnala il giovane Monachello in attacco , è uno dei nuovi prodotti del vivaio bergamasco che ancora una volta si dimostra una fucina formidabile .
La ripresa si svolge sulla falsariga della prima frazione ma l'Atalanta mostra più fame dei nerazzurri, poi nel giro di pochi minuti assisto basito a due episodi che vedono protagonista il portiere dell'Inter .
Sul primo episodio ha un riflesso eccezionale e spedisce in angolo un colpo di testa ravvicinato , successivamente arriva la parata che mi fa sobbalzare dal divano .
La difesa dell'Inter viene bucata da una grandissima azione degli orobici , tra l'attaccante e il gol resta solo Handanovic il quale nega il 2-1 alla squadra di casa con un intervento che solo a descriverlo mi vengono i brividi : toglie la palla dalla rete in volo con una parata di piedi , praticamente  una mossa di Arti Marziali .
Il telecronista ha un sussulto ,paragona quell'intervento a un qualcosa che si vede solo nei cartoni animati , cita Holly e Benji . Infatti in un episodio di quella fortunata serie il portiere della Muppet Warner fece qualcosa del genere , ma si trattava di finzione , qui invece l'azione si svolge tridimensionalmente perciò l'effetto è pauroso .
Siccome però sono pure io un romantico del gioco del pallone tiro fuori dai miei ricordi un portiere degli anni 80 che negava i gol spesso con i piedi , trattasi di Garella il quale ebbe la fortuna di vincere lo scudetto a Verona e a Napoli .
Ho fatto bene guardarmi questa partita , per alcuni istanti ho dimenticato che il calcio è ormai solo un enorme business , si guarda più alle plusvalenze e agli ingaggi che alla bellezza del gioco .
Per fortuna il talento degli interpreti esiste sempre e Handanovic oggi si è dimostrato alla pari di un attaccante ,è stato decisivo nel difendere il pareggio , in fondo basta pochissimo per amare un pallone che ruzzola sul prato verde .


venerdì 15 gennaio 2016

VIENI A CORRERE DA NOI

" Lo sai che nei dintorni di Pontassieve si svolgeranno prossimamente alcune gare ? Se ti va partecipa , poi pranziamo insieme , ti porto ad assaggiare una specialità in un ristorante e poi rientri nel pomeriggio " così mi dice un cliente in tarda mattinata mentre stiamo scrivendo l'ordine .
Mi metto a sorridere all'idea proposta , so bene che il mio interlocutore è un maratoneta momentaneamente a riposo a causa di problemi a un ginocchio .
Le sue parole sono sincere , quando ci incontriamo chiede spesso come vanno gli allenamenti , passiamo una parte del tempo a discorrere di corse e di pallone .
Fu uno dei primissimi a sapere che avevo conquistato la medaglia di finisher a Firenze nel 2014 , mi scrisse un messaggio molto buffo e allo stesso tempo tenero .
Nel mondo del running esiste una solidarietà sorprendente , sto scoprendo che molti si prodigano nel dare consigli sulle esperienze vissute a chi si avvicina a questo mondo .
È chiara la soggettività ma l'entusiasmo traspirante dalle parole pronunciate è coinvolgente .
Il desiderio di condividere del tempo lungo un circuito fa sembrare tutto più semplice , come se esistesse un codice non scritto dove si palesa l'idea di portare in fondo un progetto .
Ultimamente ho riscoperto le zone intorno casa , ma sono affascinato anche dai luoghi visitati solo per motivi di lavoro , mi piacerebbe gareggiare lì per respirare un'aria diversa , non nego che altri clienti si sono prodigati nello spedirmi volantini per mail di varie corse e li ringrazio ogni volta che mi reco in negozio .
C'è un episodio a cui sono particolarmente legato : prima dell'ultima maratona mi fu spedito proprio da un cliente l'invito a partecipare alla Firenze -Reggello come ultimo lunghissimo di allenamento . Risposi gentilmente che era troppo a ridosso dalla fine della maratona di Lucca e non me la sentivo .
Dopo alcuni giorni ricevo un'altra risposta in cui mi viene chiesto dal cliente di partecipare il prossimo anno perché trattasi di una gara che si svolge in un location magnifica .
Per curiosità mi sono tracciato il percorso su Google e mi sono convinto della bellezza di quella gara .
Lo ammetto : mi piace il mondo delle gare e quello che gravita intorno ad esso . So di essere a mio agio e ogni volta rimpiango di non avere iniziato prima .

mercoledì 13 gennaio 2016

UN BACIO PER FIRENZE

L'ultima settimana ha lasciato in eredità al mio piede sinistro una bella vescica e nonostante siano passati 2 giorni il dolore è fastidioso , non mi sono allenato al mattino come sempre , è tardi e sto rientrando da lavoro quando mi giunge una telefonata da un cliente di Firenze .
Come al solito ha voglia di ridere poi mi dice che ha un ordine da passarmi ma avendo problemi con l'adsl me lo detta .
Mi fermo e inizio a scrivere sulla agenda , il sole è ormai tramontato ,si respira un'aria primaverile , la telefonata volge al termine quando chiedo un favore alla persona con cui sto parlando.
" Puoi dare un bacio a Firenze da parte mia ? Stasera mi manca particolarmente e vorrei essere lì a piazzale Michelangelo".
La persona si mette a ridere a crepapelle e mi sussurra : " Ma che ti prende  ? Sembra tu sia innamorato follemente , una cosa del genere non te l'avevo mai sentita pronunciare in 14 anni che mi servi "
Io rimango in silenzio per qualche secondo poi saluto la persona .
Mi sarebbe piaciuto essere a Firenze stasera ma è stato possibile , solo con quelle parole ho diminuito la distanza da un luogo che amo molto .
Mi manca l'aria che si respira in riva all'Arno , è un qualcosa che non riesco a spiegare a dovere .
Nonostante sia ormai un orario da apertivo vado a cambiarmi a casa , indosso gli indumenti del runner ed esco di nuovo .
Mi dirigo verso il solito luogo illuminato per allenarmi , non incontro nessuno c'è un silenzio surreale , passano solo alcune auto e un paio di mezzi pubblici .
Inizio l'allenamento pensando intensamente a come avrei svolto la serata a Firenze , mi dà gioia e ogni pensiero negativo se ne va .
Dopo poco più di un'ora termino e mentre sto per salire in auto provo un senso di vuoto , mi ronza ancora per la testa qualcosa di dolce ma non è realizzabile e non so se potrà trasformarsi in realtà .
Penso al lavoro e al running per allontanarmi da tutto ciò , ma resto succube di quel paesaggio da condividere teneramente .




martedì 12 gennaio 2016

MENO CIOCCOLATA

ROMA - È iniziato il conto alla rovescia per le persone che amano il cioccolato. Orologi puntati sull'anno 2020. Quando un possibile deficit di produzione di cacao potrebbe colpire molti palati. Il primo allarme è stato lanciato alla fine del 2014, a partire da un'analisi di mercato realizzata dalla multinazionale Barry Callembaut. Ma che ci siano dei problemi, complici gli andamenti climatici nella zona equatoriale del pianeta, lo si è visto anche negli ultimi anni. I dati della produzione e del consumo arrivano con un paio di anni di ritardo, così quelli più recenti sono della campagna agricola 2012-2013 firmati dall'Icco (International cocoa organization) e evidenziavano un calo del 3,7% della produzione mondiale (3 miliardi e 931 milioni di tonnellate) con un deficit di approvvigionamento di 160mila tonnellate. Il cacao, insomma, già inizia a mancare mentre i consumi, complici Brasile, Cina e India dati nei primi cinque mercati del comparto nel 2018, stanno crescendo con incrementi a due cifre. In Cina, per esempio, si prevede una crescita del 5% annuo fino al 2018, Cina verso cui l'Italia è il maggior espostatore di cioccolato. Il valore del settore secondo una ricerca di Euromonitor International passerà dai 110 miliardi di dollari del 2012 (3,09 miliardi il fatturato in Italia) ai 123,6 miliardi del 2018 (+12%).
Ma il futuro del cacao si prospetta davvero così nero, nel 2020 non ne troveremo più in giro? "Il 2020 è stata una forzatura, è una notizia che le persone che lavorano in questo settore non prendono troppo seriamente", assicura Pamela Thornton, analista del mercato del cacao. Ciò però non toglie che i prossimi anni saranno densi di incognite per "il cibo degli dei". "Il 2015 è stato segnato dal fenomeno climatico El Niño in Ecuador ed Indonesia e stiamo notando un clima piú secco del normale in Africa Occidentale. E' possibile che vedremo una carenza di cacao abbastanza sostanziosa, supponiamo di 250.000 tonnellate, la più alta in vari anni mentre la domanda cresce al ritmo di un 2% annuale", aggiunge Thornton.

L'avvenire di questo frutto insomma non è segnato, ma si presenta come un rompicapo tra rischi legati alla variabilità climatica esasperata dal riscaldamento globale, all'incremento del consumo nei popolosi paesi asiatici, a cominciare da India e Cina, e la transizione verso nuovi modelli di produzione attualmente in via di affermazione in Brasile.
Fonte : repubblica.it



lunedì 11 gennaio 2016

ISPIRATI DAL DUCA

Nei giorni scorsi mi era passato per la mente un pezzo del Duca Bianco e me lo canticchiavo per diletto , da poche ore era uscito il suo ultimo album e a breve mi sarei diretto nel solito negozio per acquistarlo .
Stamani appena ho acceso il tablet mi è arrivata la notizia che il Duca se ne era andato per sempre , aveva deciso di tornare nel suo mondo lontanissimo , ero purtroppo a conoscenza della sua malattia seppur ci fosse molto riserbo , ma il web è spesso fonte preziosa per un appassionato di note  .
Quando ero ragazzo fu impossibile non resistere al fascino del Duca , musicalmente feci la sua conoscenza ascoltando "Ashes to Ashes" poi arrivò il resto .
Ian Curtis si era ispirato a Bowie ma chi tra i vari artisti non lo aveva preso come un esempio .
La poliedricità del Duca sfiorava la perfezione in ogni disciplina , commercialmente era proiettato nel futuro , la sua classe era di varie spanne sopra gli altri .
Di David Bowie mi resteranno ricordi indelebili a livello musicale , troppi sono i brani a cui sono legato , non basterebbero poche righe per stilarne una lista .
Mi piace immaginarlo mentre suona "Space Oddity" sul suo pianeta ,poi arriva alla strofa " planet Earth is blue and nothing i can do" osservandoci con un po' di malinconia .
Se vado controcorrente è anche un po' merito suo ,  "Rebel Rebel" mi riecheggerà sempre in testa quando vorrò affrontare qualcosa di nuovo .
Oggi ogni telegiornale ha aperto con questa notizia , tutti volevano rendere omaggio al Duca Bianco e chi non lo avesse mai ascoltato non sa cosa si perso , ma ha tutto il tempo per rifarsi , la sua musica è immortale .


domenica 10 gennaio 2016

LA COSTANZA

Ieri avevo percorso 6 chilometri in piena libertà mentale , senza aspettative , era un modo per assaggiare di nuovo la strada dopo la gara sotto il diluvio di mercoledì .
Mi ero mosso col passo della maratona , lento , ma sciolto , sapevo che la gara odierna su sarebbe rivelata insidiosa per la presenza di alcune salite .
Ma avevo un asso nella manica , domenica scorsa mi ero diretto sul percorso e me lo ero studiato passo per passo .
Sapevo dove avrei guadagnato e dove avrei perduto qualche cosa, mi mancava solo il punto di riferimento .
La gara parte a ritmo forsennato , non c'è tregua , ma il momento decisivo si avvicina , la prima salita farà una scrematura e così avviene .
Al mio compagno di gara sussurro di guardare bene una coppia davanti a noi , lui non capisce ma si adegua .
La strada inizia a salire ,incito il mio compagno a non camminare , superiamo quella coppia che ha il nostro passo , è il momento di attaccare , in discesa iniziamo a volare ma c'è una ultima prova che dobbiamo affrontare .
Prima dell'arrivo la salita si ripresenta , è durissima , ma l'avevo già affrontata mercoledì , ci posizioniamo sulla sinistra , c'è un arco in cima , ci passiamo sotto poi giriamo a sinistra ancora .
Mancano 1300 metri all'arrivo , urlo al mio compagno che dobbiamo aprire il gas , lui mi risponde che non ne ha più , allora agisco da solo , scatto rabbiosamente ,appena vedo la discesa finale con l'arrivo l'amico mi caccia un urlo cavernoso : " Rallenta leggermente , arriviamo mano nella mano !!!", ubbidisco e così facciamo .
Una volta varcata la finish line guardo il cronometro , alzo gli occhiali nervosamente  appoggiandoli sulla fronte .
In quei minuti segnati in digitale ci sono scritte verità inconfutabili: c'è un lavoro durissimo , ci sono rinunce , c'è costanza nell'allenamento , c'è la solitudine delle albe , c'è dolore fisico e mentale , ma soprattutto c'è il desiderio di voler migliorare la propria vita divertendosi .
Indico il cielo, vorrei che delle persone fossero qui per festeggiare con il vino ricevuto nel pacco gara, guardo gli altri podisti sudati ma felici , incrocio gli sguardi di varie persone conosciute , ci salutiamo cordialmente promettendoci che ci vedremo presto ad altre gare .
Mi chiudo nei miei silenzi , prego ma poi piango come al solito .
Non vincerò mai gare o coppe ,se la mente è il cavallo di battaglia , la velocità è lo scudo che ho costruito lungo il cammino , la costanza è l'essenza della mia vita non solo podistica .

sabato 9 gennaio 2016

UNA BUSTA FAMILIARE

Un’azienda che più di un posto di lavoro assomiglia ad una famiglia. Nel quotidiano e grazie a piccoli e grandi gesti di generosità come quello di Piero Macchi, fondatore della Enoplastic, azienda nata nel 1957 ed oggi leader nella produzione di capsule, tappi e delle chiusure innovative per l’industria enologica, una realtà in costante crescita e votata all’innovazione tecnologica che oggi conta circa, 280 dipendenti, 150 macchinari e quattro filiali in Spagna, Nuova Zelanda, Australia e negli Stati Uniti.


Un imprenditore illuminato, appassionato di meccanica e buon vino,che ha creato una grande azienda e ha fatto un bellissimo (e inatteso) regalo di Natale ai lavoratori della sua azienda, considerati più come una famiglia allargata che come dipendenti.
Sono proprio i lavoratori della Enoplastic ad averci contattato per raccontare la bella sorpresa che hanno trovato al rientro dalle feste natalizie.
L’imprenditore ha dedicato la sua vita alla passione per la meccanica: i lavoratori più anziani, cresciuti con lui nella ditta prima a Casbeno e poi a Bodio Lomnago, 
dove oggi c’è il cuore dell’intera produzione, lo descrivono come «un uomo deciso, con valori forti e con un senso di appartenenza alla sua azienda unico. Credeva nel valore del lavoro, dell’unità di tutte le componenti per arrivare ad un risultato comune, sapeva riconoscere i meriti. Era un inventore, un innovatore: metteva le mani sulle macchine, ne creava sempre di nuove, aveva idee e inventiva. Ci siamo sempre considerati una grande famiglia e questo regalo di Natale è un segno di tutto questo».
Oggi l’azienda è guidata da Giovanna Macchi e Michele Moglia, entrambi amministratori delegati, affiancati dal fratello di Michele, Andrea e dal neo 
presidente Samo Kalin. Un’azienda dove lavorano intere famiglie, dove chi va in pensione presenta la candidatura di un parente, dove c’è un codice etico rigoroso e una ferrea attenzione alla sicurezza e al benessere dei lavoratori. E dove si crede nel futuro e si investe nelle persone, anche con gesti di generosità come quello che Piero Macchi ha voluto lasciare ai suoi dipendenti, con la massima discrezione, ma con una grande attenzione nei confronti delle persone, che valgono molto più di una macchina.
Fonte:  varesenews.it
Sarei curioso di sapere se certe persone venissero a conoscenza di una storia del genere , forse sono ancora oscurati dalle apparenze , vivono rinchiusi nella loro stanza e non osano aprire la finestra sul mondo .
Come non dare loro torto , le abitudini sono ben radicate e cambiarle sarebbe un oltraggio alla "tradizione". 












venerdì 8 gennaio 2016

UNO SLANG AMICHEVOLE

Sono passate ormai 48 ore dall'ultima gara e si entra in clima per la prossima che si preannuncia un po' particolare .
Stavolta si deve correre in coppia, ovvero si deve varcare la linea del traguardo contemporaneamente al compagno .
La persona che mi ero scelto ha avuto però un contrattempo legato dovuto ad un problema al polpaccio perciò ho dovuto virare su un altro amico e sono un po' dispiaciuto perché ci tenevo a correre insieme a lui perché ci unisce un percorso iniziato a gennaio dello scorso anno .
Abbiamo corso 2 maratone di cui l'ultima è stata veramente da brividi ma abbiamo portato a casa le medaglie di Finishers .
Abbiamo un nostro " codice " per intenderci ,spesso usiamo l'inglese , "storpiamo" i nostri nomi traducendoli nella lingua di Oltremanica e l'effetto che ne viene fuori fa ridere .
Conoscendoci è venuto fuori che entrambi abbiamo tanta passione per la musica straniera perciò è stato pressoché naturale una completa simbiosi .
Lo scorso anno al termine di una gara estiva attesi l'amico che ancora non era arrivato , inoltre venni ripreso dai giudici perché avevo invaso il campo di gara , risposi un po' in malo modo a quelle persone perché avevo già in mano qualcosa da bere vista la temperatura non proprio mite di quella mattina, quando varcò la linea del traguardo gli porsi subito la buona bibita e dal suo sguardo capii che non attendeva altro .
Ma c'è un episodio che ci lega indissolubilmente : durante uno dei nostri "lunghi " in preparazione alla maratona mi ero fermato un po' più del solito per uno dei ristori , quando ripartii avevo perso le tracce del mio amico , ma  poi lo ripresi , terminammo l'allenamento e mentre cercavamo un po' di refrigerio lui con molto candore mi disse queste parole : " Ero sul punto di fermarmi perché mi sentivo stanco , non appena ti ho visto arrivare mi hai restituito sicurezza" .
Pochissime volte mi è capitato di ascoltare parole del genere , correndo ho appreso a fondo il significato di "solidarietà " e cerco di trasmetterlo a coloro che vorrebbero avvicinarsi a questo mondo.
Ripenso ai tanti errori che ho fatto poiché mi capita di essere un po' confusionario , ho la certezza di aver imboccato il bivio giusto stavolta , mi piace il mondo dei runners e se la mia autostima è aumentata ci sono vari motivi tra cui quello strano "SLANG " che uso per comunicare con il mio amico .
Le porte sbattute in faccia si ripresenteranno altre volte , prima non riuscivo a scrollarmele di dosso , ora indosso un impermeabile , so come affrontare la pioggia più fredda e fitta .
Spero che il mio amico venga domenica all'arrivo della gara , sarebbe troppo piacevole ascoltare quella parola pronunciata dalla sua voce .




mercoledì 6 gennaio 2016

L'UOMO DELLA PIOGGIA

" Anche  questa la porto in fondo , il tempo massimo è tre ore , c'è solo da avere pazienza con il temporale " pensando a queste parole ,pronunciate da un amico con cui ho concluso la maratona di Firenze , mi sono caricato nei minuti antecedenti  alla partenza della mezza maratona di oggi , la gara di esordio del 2016 .
La pioggia scende copiosa e non riesco a capire i motivi per cui in queste condizioni sia ancora più a mio agio .
Indosso i guanti e i copribraccia ma nella seconda parte di gara me li tolgo , quel senso di libertà mi avvolge la mente e creo i presupposti per strappare un altro tempo sotto le due ore .
Come se venissi accarezzato dolcemente dalle gocce d'acqua osservo il grigiore di questa giornata di gennaio e mi muovo in mezzo al verde percependo odori stupendi .
La campagna funge da sfondo alle gesta di un gruppo di podisti appassionati , all'arrivo non è come altre volte , c'è meno confusione del solito , ognuno di noi cerca qualcosa di caldo da bere e una bella doccia di lunga durata allevia quelle ore passate in condizioni estreme .
Io sono stravolto , appena riesco a salutare poi immancabilmente mentre attendo il mio turno per lavarmi copro la testa con un asciugamano e piango per togliere dalla mente ogni tensione .
Guardando il cronometro mi rendo conto di avere compiuto un altro passo in avanti , poi mi giunge la telefonata di un amico carissimo che aveva percorso la stessa gara ma su una distanza più breve .
Mi fa i complimenti, è felice , poi sul finale mi apostrofa dicendo " Hai abbassato ancora i tempi , ormai sei l'uomo della pioggia non lo puoi negare " .
Come al solito ha ragione , mi fa ridere quella sua affermazione e lo posso affermare serenamente : sono un Rain Man , quando il cielo si oscura do il 110% delle mie capacità .
Vivere nelle tenebre mi ha rafforzato poiché le conosco troppo bene , seppur ora ami il sole il dark ha sempre un fascino superiore , infatti ascolto solo musica di quel genere .
Alla pioggia sono legato moltissimo poiché grazie ad essa ho passato momenti meravigliosi , indimenticabili tra cui il giorno della laurea quando su Siena si addensarono nubi nerissime .


lunedì 4 gennaio 2016

PUNTO DI RIFERIMENTO

"Caro signor Germain,
ho aspettato che si spegnesse il baccano che mi ha circondato in tutti questi giorni, prima di venire a parlarle con tutto il cuore. Mi hanno fatto un onore davvero troppo grande, (l’assegnazione del Nobel per la letteratura N.d.R.) che non ho né cercato né sollecitato. Ma quando mi è giunta la notizia, il mio primo pensiero, dopo che per mia madre, è stato per lei. Senza di lei, senza quella mano affettuosa che lei tese a quel bambino povero che io ero, senza il suo insegnamento e il suo esempio, non ci sarebbe stato nulla di tutto questo. Non sopravvaluto questo genere d’onore. Ma è almeno un’occasione per dirle che cosa lei è stato, e continua a essere, per me, e per assicurarla che i suoi sforzi, il suo lavoro e la generosità che lei ci metteva sono sempre vivi in uno dei suoi scolaretti che nonostante l’età, non ha cessato di essere il suo riconoscente allievo. L’abbraccio con tutte le mie forze”

Fonte :libreriamo.it

Con questa lettera di cui sopra, il premio Nobel per la letteratura 1957 Albert Camus ringraziò il suo maestro di scuola elementare .
Si tratta di un qualcosa che mi ha fatto commuovere perché contiene una purezza d'animo di altri tempi .
Ci sono persone che hanno avuto un ruolo rivelante nella formazione scolastica e anche per me lo è stato il maestro delle elementari .
Siamo ancora in contatto , ogni anno lo chiamo per fargli gli auguri di buon compleanno , è capitato talvolta di incontrarci di persona e ho provato una grandissima gioia .
Se ho delle amicizie salde da 34 anni lo debbo a lui perché la nostra classe era una famiglia prima di tutto .
Ci considerava come dei figli e sapeva sempre stimolarci con le sue lezioni .
Qualche anno fa presentò un libro sulla sua carriera scolastica ed ero presente insieme a tutti i miei ex compagni di classe .
Quando arrivò il momento di porgli qualche domanda chiesi la parola per qualche secondo .
Non mi dilungai più di tanto e conclusi dicendo davanti alla gente:" Ti vogliamo bene " .
Erano parole che arrivavano dal profondo dell'animo , notai commozione sul viso del maestro così come lo era  sulle facce dei miei compagni di classe di quegli anni .
Uomini di spessore  come Mario ne ho visti pochi e vado fiero di ogni suo insegnamento . 
Presto andrò a fargli visita perché di recente mi ha chiesto di voler conoscere le mie figlie , sono convinto di emozionarmi nuovamente . 


domenica 3 gennaio 2016

IN ATTESA DEI PASTICCINI

Mi sono svegliato tardi , oggi è l'ultimo giorno di vacanza e da domani si ripartirà con la solita routine quotidiana .
Mi sono prefissato per questo nuovo anno di cambiare percorsi su cui testare la resistenza , perciò all'ora di pranzo esco di casa , ma le idee non sono ben chiare .
In quel momento mi viene in mente la frase di un amico pronunciata alcuni mesi orsono che mi accingessi a svolgere per la prima volta le ripetute .
Il suo approccio fu determinato e rasentò più un comandamento che del solito consiglio .
Scelgo il percorso allontanandomi dai miei schemi , mi scaldo a dovere poi inzio a mulinare .
Soffia un po' di vento freddo ma il sole contribuisce a tenere la temperatura su un valore discreto , mi devo risparmiare un po' per mercoledì perciò i primissimi chilometri sono al limite della passeggiata .
La seduta sta quasi per terminare , ormai mancano solo 2000 metri al traguardo che avevo prefissato , decido di scattare alzando paurosamente il ritmo , scopro che ho veramente tanta benzina nel serbatoio , l'allenamento termina , fermo il cronometro e mi accingo a bere qualche sorso d'acqua .
Mi accorgo di aver parcheggiato dove ci sono che pochissime auto , è quasi desolante , unica nota lieta è il sole del primissimo pomeriggio .
Non so per quale motivo mi ronza in testa un bellissimo pezzo, quel senso di solitudine si attenua lentamente , a casa mi attendono degli splendidi pasticcini da gustare a merenda e il pensiero si sposta sulla componente zuccherosa .
Il pezzo che mi canticchio è tenero , parla degli occhi di una donna e mentre faccio gli allunghi non riesco a scrollarmelo di dosso.
È veramente strano che da crepuscolare mi sia trasformato in un uomo un po' più romantico , mica sarà colpa della creazione delle endorfine durante tutti i chilometri che percorro ?
Vorrei interpellare una persona ma preferisco l'astensione, abbasso gli occhiali mi copro per non ammalarmi e mi dirigo in doccia .
Prima o poi troverò non più una fredda medaglia all'arrivo , potrei offrire proprio dei pasticcini per l'avvenimento e sarebbe la quadratura del cerchio .

sabato 2 gennaio 2016

7000 SOTTO IL DILUVIO

"Presidenza, dirigenti, staff tecnico e i giocatori ringraziano i tifosi che nonostante l'inclemenza del tempo sotto una pioggia incessante ci sono stati vicini come sempre.
Grazie! Siete unici!" così recita un comunicato ufficiale apparso in serata sul sito violachannel.tv , 
È la dimostrazione di come Firenze sia appassionata e visceralmente affezionata alla squadra , in 7000 persone si sono presentate all'allenamento a porte aperte al Franchi invadendo la tribuna centrale con striscioni , bandiere e fumogeni .
I giocatori della Fiorentina si sono disposti a centrocampo formando un cuore e hanno applaudito i presenti , la scena è stata da brivido perché il pallone ci dimostra ancora una volta come sappia unire le persone nonostante i problemi siano evidenti . 
Molti meriti di questo pomeriggio vanno a Paulo Sousa , l'allenatore portoghese è entrato nei cuori della tifoseria dopo un inizio un po' burrascoso visti i precedenti in maglia bianconera , il suo desiderio di apertura agli allenamenti è stato realizzato in parte ma è un segnale importante dopo anni di chiusura .
Si respira aria di festa a Firenze , c'è voglia di pallone e il 6 gennaio è alle porte , in attesa del mercato di riparazione i tifosi sono stati avvicinati ai calciatori .
Situazione diversa a Roma dove Garcia ha annullato la seduta di allenamento , ha scatenato di nuovo i malumori della tifoseria , la contestazione continua e non sembra vedere una fine .
Se un giorno Firenze si fregiasse per la terza volta di un "noto titolo" non so cosa potrebbe accadere , vorrei essere in mezzo alla mia gente e lasciarmi andare nei festeggiamenti .
L'amore per questi colori è illimitata , sono convinto che come me la pensano in tanti nonostante siano cambiati i tempi .
Il pallone racconta anche queste storie seppur attraversi una crisi profonda , non oso immaginare se gli allenamenti al centro sportivo fossero aperti al pubblico più frequentemente .
Ha ragione un amico della radio quando spiega lo spirito di questa città nei confronti della squadra , nella sua voce noto un filo di commozione che è anche un orgoglio di appartenenza .
Io mi sento come lui , amo Firenze incondizionatamente .

venerdì 1 gennaio 2016

ANCHE I TRAMONTI

Il ritrovo è a un ora insolita , ma il luogo è veramente da cartolina perché verdeggiante , inoltre la giornata è soleggiata , quindi le condizioni sono ideali per correre.
Non si tratta di una gara , abbiamo voglia  di confrontarci , di iniziare il nuovo anno con la passione per lo sport che ci unisce .
Per 10 chilometri ridiamo , ci raccontiamo come abbiamo trascorso la notte di San Silvestro , sembriamo tutti in ottime condizioni, la corsa è il mezzo che ci ha fatto scendere in strada nonostante le poche ore di sonno sostenute .
Siamo un piccolo trenino che si snoda tra le colline senesi , durante il tragitto incontriamo altri runners , ci scambiamo saluti e auguri di buon anno , ma è il dopo corsa il momento più bello .
Dove abbiamo parcheggiato le auto ci fermiamo per rifocillarci al sole , ci sono delle panchine e delle sedie perciò ne aprrofittiamo. Vengono fuori aneddoti divertenti delle gare dello scorso anno , a breve inizieranno le"Sfide" in zona del nuovo anno , alcuni di noi esordiranno già domenica ,altri invece saranno in pista mercoledì nella giornata della Befana , ma saremo tutti e 12 alla gara a coppie di domenica 10 .
Il clima che si respira nei minuti antecedenti allo start è veramente stupendo , per certi versi è indescrivibile e per darne una definizione va vissuto di persona .
Come ho già scritto in altre occasioni mi sarebbe piaciuto iniziare un po' prima nella frequentazione delle garette , ma adesso che ne faccio parte mi sento fortunato .
Il 2016 è partito col piede giusto poiché mi sono goduto una splendida giornata di sole , mi piace vivere così lontano dalle tenebre che sono ritornato in quel posto anche nel pomeriggio per passeggiare .
Adesso amo anche i tramonti , sono cambiato , mi piace veramente tanto gustare ogni istante della giornata , oltre quella siepe c'è un mondo migliore e non voglio perdere tempo per respirare questa aria nuova .