mercoledì 28 febbraio 2018

PROVATELA

“ Se un giorno volessi percorrere 50 km me lo daresti qualche consiglio ?” durante una telefonata con una persona sono stato interpellato in questo modo e da lì ho capito come nella testa della gente  si stia insinuando l’idea del viaggio.
Non è una festa come si può tranquillamente definire una maratona , ma rappresenta un qualcosa dove si possono presentare tante incognite , la gestione delle risorse fisiche e mentali è la base da cui bisogna partire .
Ho preso spunto da tanti amici per immergermi in questa realtà , posso affermare che lo trovo più consono alle mie caratteristiche , ha un fascino che non è semplice da descrivere .
Nelle ultramaratone viaggi anche la notte , devi distogliere l’attenzione dal sonno facendo leva sul desiderio di vedere il traguardo al mattino .
È un continuo esperimento che può dare risultati superlativi ma serve anche il riposo che ritengo la componente fondamentale per la riuscita del viaggio .
Non è la gara domenicale , non è una maratona , è la presa della consapevolezza piena dei propri limiti su cui far leva nei momenti complicati della vita giornaliera .
Non c’è nulla di strano quando cammini durante una ultramaratona , è un modo per lenire la fatica , se te ne innamori cambi marcia in ogni senso .
Se posso darvi un consiglio per una volta iscrivetevi ad una ultramaratona , mettete da parte la competizione , il cronometro e le tabelle che vi impongono i vari allenatori , correte a sensazione spezzando le catene , vi sentirete più liberi e soddisfatti , anche questo è vivere senza padroni .


martedì 27 febbraio 2018

SOBRIO E SERENO

“ È da stamane che sono a giro , eppure sono quasi arrivato , debbo portare ancora pazientare un po’ e  raccoglierò i frutti del lavoro svolto “ , questo mi è balenato in mente dopo l’ultimo ristoro a 3 chilometri scarsi dalla linea del traguardo .
Il fascino di aver viaggiato prima con la pioggia e poi con la neve ha dato ancora più spessore a questa giornata , non ho avuto particolari pensieri nei momenti più difficili , ponevo lo sguardo verso sud in attesa che si stagliasse la Torre del Mangia .
Però in quei 3000 metri finali non ho detto una parola ai passanti come avevo fatto in altre occasioni , non mi sono scattato foto in pose improbabili , ho preferito il silenzio , la sobrietà ; rifiutando anche di arrivare assieme ad una coppia perché volevo rimanere solo e gustarmi gli ultimi metri come un dono prezioso è stato l’ennesimo segnale di cambiamento .
Si va in Valdorcia per piazzare la seconda tessera nel mosaico.
Sono un uomo diverso rispetto ad un anno fa , quando riguardo le foto non faccio linguacce , ora conta lo sguardo unito alla risata .
Il messaggio è palese : sono sereno e lo esterno con un inchino alla mia REGINA anche dopo questi nuovi 50 chilometri da tapascione .


lunedì 26 febbraio 2018

NON È UN MIO PROBLEMA

È calato il gelo , ma la voglia di tagliare la linea del traguardo ha prevalso rispetto a ogni difficoltà che si è presentata .
Il viaggio è anche questo , gioia e dolore sono le facce della stessa medaglia ,ormai  sono completamente calato nel ruolo di di ultramaratona e non lo cambierei mai .
A un certo punto ho gestito : la neve , un dolore all’inguine , un polpaccio in stato comatoso e il mal di pancia causato dal freddo .
È l’enensima dimostrazione di come la testa abbia un ruolo fondamentale , andando ancora una volta oltre il limite ho mostrato di che pasta sia stato costruito .
Ma il momento più bello è stato l’arrivo in piazza del Campo a Siena dopo 50 chilometri : sono stato accolto come un re che visita i suoi sudditi , ho camminato sobriamente mostrando solo le 4 dita , sono stato intervistato , poi mi sono completamente sciolto nel pianto con lei che mi consolava con un tenero abbraccio .
In quei pantaloncini corti c’è la mia essenza : vengono da Faenza , ci ho corso l’ultimo tratto del Passatore e volevo rievocare “ la più bella del mondo “ .
Cari Cesare e Claudio , ho corso infortunato per dedicarvi questa medaglia , con me c’erano amici sinceri con i quali è nato un gruppo irripetibile .
Senza i sorrisi di costoro non sarei di nuovo finisher , la resilienza è il uno dei miei cavalli di battaglia e quando ne sento parlare da Aldo Rock capisco che il dolore non è un mio problema .

sabato 24 febbraio 2018

UN APPEAL DIVERSO

È la vigilia senza grandi sussulti , sono sereno e consapevole di cosa porrò in atto domani , sarà una giornata complicata da un punto di vista metereologico a causa del freddo e della pioggia ma onestamente non ci penso più di tanto . Quando si corre accetti ogni condizione atmosferica , vai avanti perché credi nel lavoro svolto e le negatività vengono allontanate pensando all’obiettivo finale.
Ci aggiungo però un particolare di non poca rilevanza ossia gli amici con i quali affronterò questi 50 chilometri , il loro entusiasmo è il lievito di questa torta .
Ci siamo scattati delle foto mentre ritiravamo i pettorali con grandi sorrisi e qualche gags , regna il buonumore tra di noi , fermo restando che al momento opportuno si deve cambiare atteggiamento .
Ne siamo consapevoli , serve rispetto per una ultramaratona altrimenti si potrebbe resentare l’incoscienza , i musi lunghi sono ormai un lontano ricordo e nel caso in cui si dovessero ripresentare bisogna girarsi dall’altra parte e dimostrare indifferenza .
Ora le parole però non servono , si va in piazza del Duomo a San Gimignano per iniziare un nuovo viaggio , non servono scherzi per quelle ore ma tanta concentrazione su ogni particolare .
Non è un lavoro , è come la gita domenicale con un appeal diverso .

giovedì 22 febbraio 2018

LA SUA LEZIONE

L’unica incognita di domenica sarà il meteo ma per il resto rispetto ad altre occasioni ho un approccio diverso , l’obiettivo è noto ma sarei curioso se provassi a non accendere l’orologio e come avvenne dopo 68 km al Passatore andai completamente a sensazione , ogni tanto gettavo lo sguardo al display per controllare l’orario .
L’apparecchio si stava scaricando , avevo pochi punti di riferimento e verso il chilometro 85 capii veramente che entro 3 ore sarei giunto al traguardo con un margine di ben 150 minuti rispetto al limite prefissato dal regolamento .
In poco più di 15000 metri rimasi sospeso in una dimensione sconosciuta , ero concentrato solo sul rumore dei passi , non proferivo parola , rispondevo alle telefonate con tranquillità centellinando le parole .
Il viaggio è anche questo , assomiglia ad una altalena dove il ruolo principale lo possiede la mente, impari a convivere con il dolore , sai che la  pazienza è un altro caposaldo e non deve essere trascurata .
Hai il privilegio di una scelta che nessuno ti ha imposto , indipendentemente dal risultato avrai superato il limite iscrivendoti a un qualcosa di diverso rispetto alla distanza classica .
Mi ronza sempre in testa quella frase di Cesare nei momenti bui del tragitto : “ É più semplice portare in fondo una 100 km usando 20 ore che un’anima maratona dove ne hai solo 6 “ .
Non siamo professionisti , bisogna mettere da parte la competitività , serve solo il sorriso e me lo hanno insegnato tante persone tra i quali svetta un uomo che quando si allena lungo nei pressi di un lago viene fermato spesso da tanti podisti per un consiglio ,costui  esce ogni giorno anche solo per camminare alcune ore , così alimenta un sogno fatto di passione .


martedì 20 febbraio 2018

ARRIVERÒ

Non ho niente da dimostrare ormai , la sfida che mi ero lanciato qualche anno fa l’ho vinta , parlano i numeri perciò gareggerò la mia quarta ultramaratona nonché quattordicesima lunga distanza in assoluta serenità con due obiettivi : uno è il divertimento di correrla con gli amici l’altro è una promessa fatta a due persone speciali .
Nei momenti complessi ( e ci saranno statene certi) penserò alle parole che hanno pronunciato quando li ho conosciuti .
Ho sbagliato tante volte nei rapporti personali ma di recente sono cambiato , con il sorriso , cancello l’oscurità in cui ero caduto .
Il resto si gioca sul campo della positività ossia il desiderio di vedere il bicchiere sempre pieno come dice un cliente che servo da anni . 
Può scendere la pioggia , io arriverò .
Può cadere tanta neve , io arriverò .
Può abbassarsi o alzarsi bruscamente la temperatura , io arriverò .
Possono giocare sporco quanto vogliono , io arriverò .
Se sarò stanco camminerò ma arriverò .
Tengo nel cuore una promessa fatta e voglio mantenerla anche arrivando ultimo .
Saranno 50 chilometri ben conosciuti , è il primo passo verso una strada che porta al cospetto de “la più bella del mondo “ , lassù dove osano le aquile ho ripreso contatto con quanto avevo perduto . 

domenica 18 febbraio 2018

CON LIETO FINE

Li ho visti immortalati in una istantanea , felici , soddisfatti , innamorati , complici , abbracciati , hanno appena terminato la loro prima mezza maratona assieme e lei ha conquistato la medaglia di finisher all’esordio .
In una domenica grigia e anonima queste immagini provenienti da Verona aprono uno spiraglio di luce nel cielo , la riscoperta di gesti del genere ti induce a provarci nuovamente perché bisogna lasciarsi travolgere dalle emozioni .
Bisogna vivere , non serve la chiusura nel guscio , i dolori si attenuano anche pensando alla bellezza di attimi del genere .
Al di là che li conosco entrambi seppure da poco quando siamo assieme non li ho mai visti con il broncio , mi hanno sempre strappato un sorriso .
Amore e ironia vanno di pari passo , è una certezza consolidata , l’ho imparato nell’ultimo anno frequentando diversamente l’ambiente podistico che non è solo la ricerca ossessiva del tempo da segnare sul cronometro .
I musi lunghi li ho visti anche sabato ma ho tirato diritto , pensavo al marito e alla moglie che nella città di Romeo e Giulietta stavano per inserire una nuova tessera nel mosaico della loro vita assieme .
È stato un gesto stupendo e si è compiuto con il sorriso sulle labbra .
Proprio come una favola che si conclude con un lieto fine.

sabato 17 febbraio 2018

HA RIPRESO LO SCETTRO

Due icone sportive come Michael Jordan e John McEnroe farebbero molto comodo oggi per promuovere le rispettive discipline dove hanno dominato a lungo per talento .
Nel tennis però si staglia la figura di Roger Federer che andando in finale a Rotterdam tornerà al numero 1 della classifica Atp a 36 anni .
Non ci sono parole per descrivere lo svizzero , da più di tre lustri la sua classe calca i campi di tutto il mondo e sembra non conoscere crisi .
Me lo ricordo benissimo durante una partita di Coppa Davis contro i nostri azzurri , era giovanissimo e già dominava con una facilità disarmante , l’incontro poi con Sampras a Wimbledon lo eresse a suo erede seppure nell’ambiente già si fosse fatto notare .
Djokovic e Nadal hanno vinto tanto ma non sono stati baciati da madre natura come Roger che scende a rete con grande naturalezza .
Non so bene quanto potrà ancora durare , se penso che lo ha allenato a lungo un certo Tony Roche il quadro si fa più chiaro .
Gli australiani erano maestri del serve and volley , hanno dominato a lungo quando si giocava su erba , Rod Laver ha conquistato per ben 2 volte il Grande Slam negli anni 60 , vedendo Federer ti fai una idea precisa di quanto tempo servirà per vederne un altro simile .
Lo svizzero usa i muscoli con dolcezza e senza strafare , bentornato in vetta Campione , lo sport ha bisogno di esempi come te e non di pose improbabili .

venerdì 16 febbraio 2018

OLTRE IL LIMITE ANCORA UNA VOLTA

L’ultimo chilometro lo svolgo come se non ci fosse un domani , spendo le energie rimaste e non mi do pace , voglio andare sotto perché credo nel metodo , ho un dolore al fianco sinistro , lo ignoro pensando solo al rumore dei passi .
Suona il Gps , è finita , sono sconvolto , guardo il display e vedo il responso .
Ho ottenuto quanto mi ero prefissato , mi seggo su una panchina guardando i bimbi che attendono l’autobus per andare a scuola, sembrano un po’ assonati , ho voglia di vita e ne traggo giovamento ogni giorno che passa , ormai il pensiero positivo si è impossessato della mia mente .
Il desiderio di osare è sconvolgente , non ti attanaglia anzi è lenitivo nei confronti delle ferite .
Si va alla 50 chilometri in serenità , non c’è alcunché da dimostrare , viaggerò con gli amici e ci sosterremo a vicenda .
Debbo mantenere alcune promesse all’arrivo , trattasi di dolcezza verso coloro che non mi hanno mai lasciato solo , poi ci sarà LEI in tutto il suo splendore .
Giungerò sobrio , farò l’inchino , toglierò bandana e occhiali mostrando una maglietta con un messaggio .

lunedì 12 febbraio 2018

NON È ANDATO PERDUTO

Quando gli amici ti spediscono un video del loro arrivo alla maratona di Carrara e vedi che prima di varcare la linea del traguardo mimano la tua esultanza è fisiologico che sia passato un messaggio specifico ossia il rispetto .
Non lo nego : l’emozione è stata veramente forte , avevo un groppo in gola mentre passavano i fotogrammi , avrei voluto essere lì con loro ma non era possibile .
Ero a Montalcino dove con i miei occhi ho assistito ad una scena ancora più commovente : mentre ritiravo il premio come finisher nella 23 chilometri padre e figlia si sono abbracciati con tanto affetto dopo più di 4 ore di gara .
Non ho resistito a togliermi dal collo quanto avevo conquistato , mi sono avvicinato donando loro l’oggetto , non ho aggiunto alcunché , l’idea che mi è balenata in testa è di immaginarli mentre festeggiano con del Brunello nel post gara .
È qualcosa di unico vedere la complicità che si instaura tra genitori e figli , da un senso alle giornate complicate , non avrei mai pensato che avrei assistito ad episodi del genere , lo ritenevo perduto oppure nascosto sotto tre dita di polvere .
Non oso immaginare cosa potrebbe accadere se anche mio babbo e mia mamma decidessero un giorno di attendermi al traguardo .
Sono fiducioso , nel frattempo mi godo questo spettacolo lontano da chi da spallate in allenamento per superarti , da chi ti insulta in gara , da chi ti spedisce messaggi improbabili affinché non esca una intervista non autorizzata ( nemmeno guadagnassimo fior di migliaia di euro con il podismo ...), sorrido e lancio uno sguardo a Nord oltre l’Appennino .

venerdì 9 febbraio 2018

MILENKOVIC NON TEME

La sconfitta dei Viola contro Lei ha il sapore della beffa , la squadra ha mostrato di giocarsela alla pari fino agli ultimi 16 metri da lì in avanti è stata notte fonda , l’attacco è l’anello debole del collettivo , ci si è messa pure la sfortuna con il palo colpito da Dias , ma in precedenza abbiamo assistito all’enensima puntata di come venga gestita la moviola in campo .
Ci sono voluti quasi 4 minuti affinché si annullasse un rigore assegnato ai Viola con Veretout sul dischetto , rivedendo le immagini è palese come ci sia un offside di partenza della azione ma la palla era stata consegnata da Alex Sandro con un passaggio errato , perciò il nostro giocatore poteva continuare l’azione .
Le immagini sono chiarissime , ma gli addetti al Var hanno comunicato qualcosa di diverso e l’arbitro non ha voluto vedere lo schermo .
Poi è arrivata la punizione calciata da Bernardeschi con un palese errore di Sportiello di posizione , infine Higuain ha segnato il gol della sicurezza .
Purtroppo contano i gol fatti e il risultato è quello scritto , ma finalmente ho assistito alla presenza in campo di un giocatore dalla personalità straripante .
Milenkovic ha tenuto a bada a lungo sia Higuain che Mandzukic , si è fatto sentire con i suoi interventi in chiusura , ma il massimo lo ha raggiunto quando è andato viso a viso con il goleador argentino .
Mi sono alzato in piedi credendo di aver rivisto Passarella per alcuni lunghi istanti , amo questo tipo di giocatori poiché vanno a testa alta , seppur non sia il suo ruolo Milenkovic ha svolto bene il compito .
È una piccola consolazione .

giovedì 8 febbraio 2018

SUI VOLANTINI

Caro Paolo , non so quale sarà la tua reazione a questo post però ancora una volta sei riuscito nel tuo intento , ieri mi è giunto il volantino della mezza maratona di Firenze , ho avuto un sussulto vedendo te e gli altri amici di spalle immortalati nella foto che pubblicizza la manifestazione , inoltre a corredo di tutto ciò c’è una frase che sussume la nostra filosofia di vita: UNITI TUTTO È POSSIBILE .
La Maratona di Firenze del 2015 pensavamo che fosse stata l’ultima nostra “recita” , invece il destino ha voluto farci un dono stupendo , siamo cresciuti lentamente , si sono aggregati alla nostra filosofia di podisti altri amici , ci siamo presentati lo scorso Novembre a Firenze con le giuste motivazioni affinché giungessimo tutti al traguardo , con noi c’erano tanti esordienti che hanno coronato il loro sogno ossia entrare nel “club” dei maratoneti , al Trail delle Mura abbiamo scritto un altro capitolo , poi è giunto il silenzio , la quiete prima della tempesta , infine si materializzato il nostro mercoledì da leoni .
È un regalo bellissimo , commuovente , in quella foto c’è di tutto , amore , amicizia , rispetto , felicità , saldezza , collaborazione .
Ha pagato pure la nostra capacità di non proferire parola , ora si va alla 50 km di Terre di Siena con uno spirito diverso , sorrideremo ancora di più perchè all’arrivo non saremo stanchi , diremo SE PUEDE e vivremo la domenica come ci piace .

lunedì 5 febbraio 2018

IL 25 INCANTA

È stata una partita modesta e dai contenuti poco rilevanti , non è più il derby dell’appenino di tanti anni fa ma Bologna -Fiorentina è sempre fascinosa .
I primi due gol sono nati da due errori dei portieri poi improvvisamente il giocatore con più alto tasso tecnico in campo ha tirato fuori dal cilindro un numero da fuoriclasse .
Federico Chiesa imbeccato da Badelj ha effettuato prima un taglio in area poi ha concluso a rete con una gran bordata di sinistro .
Nonostante la giovane età il figlio di Enrico è una splendida realtà nel panorama della Serie A , in questo inizio di 2018 sembrava un po’ appannato , ma ieri ha recuperato lo slancio che lo contraddistingue .
La squadra dopo una settimana non semplice ritrova il sorriso seppure la strada da percorrere sia ancora tanta e ci siano giocatori tecnicamente non in possesso dei mezzi di Chiesa .
Venerdì ci attende una delle pretendenti al titolo e ha la maglia a strisce , si spera di evitare figurette , se poi ci fosse un lampo di classe che decidesse la partita magari a tinte viola sarebbe ben accetto .
In fondo già nel 2016 quel ragazzo con numero 25 fece sentire il suo peso a Torino al suo esordio e qualche difensore strisciato se lo ricorda bene .


sabato 3 febbraio 2018

BIGIORNALIERO VARIATO

Ho deciso di rispolverare il bigiornaliero per una occasione speciale ossia l’ultimo lunghissimo per la preparazione alla Tds 50 km , ma ho apportato delle variazioni , al mattino ha calzato le scarpe da trail per un collinare , al pomeriggio invece ho usato le classiche .
Il tempo è inclemente , fa freddo , piove e a tratti c’è del nevischio , ma io tengo duro nella prima parte , lungo la Frangina traccio 20 chilometri collinari , non faccio ristori in previsione della seconda fase , per compensare consumo una colazione abbondante e fin da subito mi rendo conto che sarà una giornata complicata .
Al termine della prima parte serve un po’ di calore , mi bevo del thè con qualche biscotto , all’ora di pranzo mangio pasta e bresaola , poi arriva il momento della verità .
A metà pomeriggio si riparte , stavolta sono 15 km con un paio di salite niente male , serve pazienza perché il freddo è di cattivo auspicio .
Dopo 10 km bisogna mangiare , sgranocchio una barretta onde evitare cali , per circa altri 2000 metri mi sembra che si possa viaggiare , poi arriva la crisi e da lì in avanti si va solo con la mente perché affronto un falsopiano di non facile lettura .
Mi muovo con circospezione perché ho dolori praticamente ovunque , poi vedo sull’orologio gli ultimi 1000 metri .
È fatta , accorcio ancora un po’ il passo , i lampioni sono accesi da pochi minuti , vedo il centro abitato e percepisco quel suono .
È una liberazione , tiro un sospiro di sollievo e guardo il circuito , vorrei non essere solo ,  scatto due foto per immortalare questo ennesimo risultato .
Mi sono allenato senza recupero e questa è una nuova frontiera , in tutta onestà è molto complesso mantenere la concentrazione vista la stanchezza , penso solo all’obiettivo finale facendo leva sulla positività .
Come vorrei sbattere a qualcuno in faccia quanto sto svolgendo seppur con lentezza , ma statene certi che userò tutti i dardi per tagliare il traguardo nei tempi previsti .
Si va a gareggiare alla quarta ultra , avrò tanti pensieri tra quali due molto speciali : uno è scontato l’altro è per LEI , la mia REGINA .

venerdì 2 febbraio 2018

SENSIBILITÀ PER LE EMOZIONI

Amo le interviste perché questo permette di dare la parola ai protagonisti , mi sto appassionando al mondo del trail e non ci avrei mai scommesso , ritenevo quelle scarpe adatte solo agli specialisti che guardavo con molta curiosità .
In seguito ho imparato a frequentarli , scoprendo così una cerchia di persone amanti della natura , dei paesaggi e dell’essenziale .
Mentre pongo una domanda mi balena davanti un passato difficile , burrascoso , per alcuni lunghi minuti dimentico il ruolo ricoperto , spengo il registratore e sfogo tutto il dispiacere.
Dall’altro capo del telefono l’intervistato si rende conto che nella mia voce qualcosa è cambiato , le lacrime solcano un viso stanco , straziato , per la prima volta tiro fuori tutta la sensibilità .
Rivelo il vero motivo grazie al quale ho superato le difficoltà create dal lutto , è il viaggio la risposta .
Ma non si tratta di pochi chilometri, il numero è più alto di quanto si possa pensare , correndo dimentico , reagisco e trovo la felicità .
Anche l’interlocutore ama i viaggi , racconta la propria esperienza di ultra e si capisce che questa passione non conosce confini , una volta provata diventa inestirpabile .
Termino la telefonata con più rilassatezza , sono pronto per la giornata di domani quando andrò lontano , l’interlocutore mi augura buona fortuna , io rido ancora una volta ringraziando per il tempo concesso .
Sono pronto , si preannuncia pioggia e non potevo chiedere di meglio , sotto il diluvio vesto l’abito migliore . 

giovedì 1 febbraio 2018

INTERMEZZO DI 50 KM

Si avvicina la tds 50 km ma rispetto allo scorso anno le sensazioni che provo sono differenti , mi alleno regolarmente con un metodo più particolare e sabato affronterò l’ultimo lunghissimo sul circuito vista l’impossibilità di spostarsi per vedere gli amici .
I 15000metri di ieri sera mi hanno portato a delle conclusioni precise relativamente a quanto accaduto verso la fine , stavo spingendo un po’ troppo , ho preferito mettermi in controllo onde evitare fastidi è la situazione si è normalizzata .
Non ho ambizioni sul tempo , l’obiettivo è la tranquillità dopo un certo numero di chilometri e con molta probabilità se non si presenteranno particolari problemi sulle ultime salite azionerò il pilota automatico , mi fermerò agli ultimi ristori per due chiacchiere (quello del km.43 lo onorerò con molto piacere) , negli altri non aprirò bocca , farò qualche eccezione solo per un rapido saluto , l’idea è quella di lasciarsi andare verso l’ultimo chilometro del viaggio .
Abolirò le linguacce tenendo lo sguardo basso ma non mancherà il sorriso .
Sento il bisogno di portare rispetto verso questa distanza onorandola nel miglior modo possibile .
Ci saranno gli amici ad attendermi all’arrivo assieme a LEI .
È solo una tappa di avvicinamento alla vera gara , in Valdorcia troverò un ambiente diverso e forse più simile al vero viaggio che si svolgerà a fine maggio .
Come vorrei che stavolta ci fossero pure babbo e mamma all’arrivo , glielo chiederò ma so già la risposta , a quell’ora squillerà il telefono , risponderanno , rideranno di gusto e vorranno sapere se ho provveduto a nutrirmi , io ribatterò alla solita maniera : sto bene .