giovedì 30 aprile 2015

LUCE NOTTURNA

"Ma tu non sei rapido , ti passeranno tutti avanti " " Non c'è problema , ho altre carte da giocare " con questo dialogo è iniziata la mia avventura nella prima gara in notturna , mentre mi scaldavo un bimbo di 10 anni mi ha rivolto le parole di cui sopra .
Beata innocenza , a quell'età non esistono ipocrisie , c'è un tale candore unita ad una tale onestà che dovremmo spesso porci più caso .
Il bambino in oggetto ci ha visto giusto , infatti non sono un fulmine , ma non appena si spengono le luci ho un atteggiamento diverso.
Stavolta è obbligatorio però indossare una lampada in testa come da regolamento e si parte.
Rompo il fiato dopo quasi 4 chilometri , affronto un saliscendi di non facile lettura , mi sento leggermente imballato e non riesco a carburare come voglio .
Arriva il chilometro 6 e da li in poi inizio a suonare la musica che mi piace , c'è il ristoro , offrono da bere , mi bevo un bicchiere d'acqua e mi sveglio fresco come una rosa .
Fino ad allora ero riuscito  a stare in scia di un gruppo di 4 persone , mi lascio superare da altre 2 persone , è come se prendessi la rincorsa , al chilometro 8 metto da parte ogni indugio , alzo il ritmo e scatto come mai avevo fatto in passato .
Seguendo le luci degli altri  che mi precedevano ho un punto di riferimento , approfitto di una breve discesa per alzare ancora il ritmo, supero le persone che fino ad allora mi facevano compagnia , vedo solo la luce che illumina la strada , gli ultimi 2 chilometri li faccio abbondantemente sotto i 10 minuti , varco il traguardo ma sento che potrei ancora tenere quel ritmo per un altro po'.
Mentre mi accingo a fare gli allunghi prima di andare in doccia mi viene in mente cosa ho mangiato 4 ore prima , cioè pasta in bianco , una fetta biscottata accompagnata da un po' di marmellata e da bere acqua , non ho gonfiore alla pancia come in passato .
Ho trovato la formula giusta per nutrirmi prima di correre la sera , probabilmente la applicherò quando avrò l'occasione di svolgere qualche lungo .
Nel pacco gara ho trovato una bottiglia di vino ( che non berrò ) , dei biscotti alle mandorle e della pasta , credo che  cucinerò quest'ultima con un buon sugo per pranzare nel weekend .
Serve calma e tempo per ottenere buoni risultati , ma lo capisci quando hai ci hai sbattuto tante volte la testa .

martedì 28 aprile 2015

MI PIACE VEDERE CHI CORRE

" Ma quanti chilometri fai ? " , " non sono ai tuoi livelli " , " non c'è niente di male , racconta ", " al massimo sono 4 , lo faccio più che altro per mantenermi in forma ".
Con poche battute sono riuscito a estorcere 2 parole a un vecchio amico di scuola che ho trovato a correre in serata vicino a casa mia .
Appena mi ha visto uscire dall'auto si è avvicinato per salutarmi , era sudato e stava per tornare verso casa per una doccia .
" L'importante è stare bene indipendentemente dalla distanza che percorri " è stata la mia risposta alla sua ultima affermazione e lui ha sorriso .
" se vuoi una sera andiamo insieme e ne facciamo 5 di km" , lui ha annuito e si è incamminato altrove salutandomi di nuovo.
Vedo così tanta gente che approccia la corsa e mi sento parte di un qualcosa , un mondo dove non esistono differenze , si parte tutti sulla stessa linea guardandoci negli occhi .
È così piacevole osservare i movimenti e ascoltare il rumore dei passi che sembra di assistere ad una sinfonia .
Chissà come sarebbe finita se in quel giugno del 2009 fossi rimasto seduto sul divano in pieno relax , sicuramente non avrei conosciuto tanta gente , non avrei mai alzato l'asticella dei miei limiti , avrei guardato con disprezzo chi correva sapendo che mi sarebbe piaciuto visto che è stato il primo amore .
Invece scattai in piedi dal divano , indossai le prime cose che trovai e scesi in strada .
Mi approccio alla mia prima gara in notturna con un piacevole senso di serenità , non credo sia molto diverso dalla mattina quando albeggia a parte la lampada sulla testa .
Ho tante idee per correre e migliorarmi , ma adoro alla follia vedere chi approccia questo sport e va fiero dei propri piccoli miglioramenti .
Fosse così anche nella vita quotidiana potremmo vivere con più facilità , sarebbe una competizione sana e darebbe spazio a tutti .
Chiamerò quel mio amico , ci andrò a correre insieme , le maratone mi hanno insegnato anche questo,   rimpiango solo di non avere iniziato prima , talvolta dormo così poco perché sono eccitato dall'idea di scendere in strada .
Prima mi sarei girato dall'altra parte alle 5:30 del sabato mattina , oggi invece mi alzo per fare colazione e vivere .
Il BVS era dentro di me , nascosto sotto 5 dita di polvere poi in un giorno di dicembre si è materializzato e il 1 marzo di quest'anno è esploso con fragore .

lunedì 27 aprile 2015

IMBARCHIAMO IPOCRISIE

Il bel paese che si rispecchia nel calcio ipocrita per i commenti del Lunedì .
A Torino volano bombe carta , a Bergamo scoppia una rissa negli spogliatoi tra 2 giocatori , ecco serviti gli episodi chiave della 32a giornata di serie A .
Polemiche , tweet , processi alle intenzioni e via discorrendo .
Ovviamente non contano i gesti tecnici , eppure ci sarebbe da scrivere tanto .
Prendi Luca Toni che segna il gol numero 17 nella stagione , oppure Cop che con un doppietta stende la Fiorentina in collaborazione con una giocata da fuoriclasse di Farias, c'è posto anche per Darmian che con uno stop a seguire degno di Messi pareggia momentaneamente i conti nel derby della mole , infine i calci di punizione di Pirlo .
Il regista della Juventus ci regala due calci piazzati degni del miglior Zico , con uno segna colpendo prima la traversa , con l'altro scheggia il palo , prima che Quagliarella regali al Torino la vittoria nel derby dopo 20 anni .
Pirlo è un patrimonio del nostro povero calcio , i suoi piedi parlano al posto della sua bocca che rilascia sempre poche dichiarazioni, nella sua carriera ha avuto la fortuna di confrontarsi con grandi campioni e di vincere praticamente tutto a ogni livello .
Un piacere per gli occhi vedere come accarezza la palla , un tuffo al cuore sapere che calcherà ancora per poco i campi di calcio .
L'età avanza così come per un bomber come Luca Toni che continua a segnare con l'entusiasmo di un ragazzino.
Questi sono i giocatori che si divertono , mai alzano la voce , non fanno usi sbagliati dei social network e soprattutto rendono fieri coloro che pagano il biglietto per vederli .
Ci sarebbe anche un altro giocatore ma se lo nomino poi farei fatica a non smettere di scrivere perché ieri in Fiorentina - Cagliari ho rivisto le movenze di un vecchio marpione delle aree di rigore , lui la gamba la allunga sempre per arrivare sulle sfere sporche e dove ha giocato ha sempre lasciato il segno .
Sui fatti di Torino si userà non certo il pugno di ferro a causa dei troppi interessi , a Bergamo tutto finirà come sempre cioè con le scuse e le riduzioni delle squalifiche dei giocatori .
Ma ormai è calcio wrestling , non esiste spazio e tempo per parlare di gesti tecnici .

sabato 25 aprile 2015

CHIAVE SEPPELLITA

Il riposo del sabato è il preludio a una domenica di lungo chilometraggio , mi sono abituato ormai così da alcuni mesi per preparare altre gare .
Anche rilassarsi è allenamento perché permette di avere le idee più chiare e riflettere su altri aspetti .
Generalmente il mio relax consiste nella lettura oppure nella scrittura , ma nulla vieta di concentrarsi su altri aspetti .
Ognuno di noi cura i propri hobbies come meglio crede e nel lavoro poi trovi le giuste motivazioni per migliorarti .
A breve correrò la mia prima gara in notturna e la vicenda mi affascina perché mi viene in mente l'allenamento che svolgo al mattino presto , alle prime luci dell'alba quando in giro non trovi quasi nessuno eccetto i furgoni delle panetterie e coloro che consegnano giornali .
Trovo rilassante la corsa mattutina perché arrivando poi alla sera riesco a conciliare meglio il sonno che mi manca .
Lo considero un momento di relax quell'alzarsi di buon ora , scaldarsi a dovere e percorrere qualche chilometro.
Una commistione di fatica e di piacere che assaporo da poco , come tante altre cose avrei voluto iniziare prima ma si vede che nel mio percorso di vita doveva andare così .
Come al solito nei silenzi trovo le risposte che cerco , ma c'è qualcosa che ultimamente mi fa dispiacere , qualcuno non vuole chiedere scusa per orgoglio e si cela dietro una maschera di ipocrisia.
Ho fatto molto per quella persona e ho deciso di chiudere i rapporti poiché mi sono sentito preso per le terga .
Se vorrà giustificarsi faccia pure , io mi girerò dall'altra parte , penserò al bene delle persone a me care che ha offeso e tirerò diritto quando avremo occasione di incrociarci .
Sarò indifferente per mia difesa , poiché so che quella persona non ama il confronto .
Stavolta la porta è chiusa e la chiave è nascosta così bene che ho dimenticato dove sia stata seppellita .

venerdì 24 aprile 2015

LA FRECCIA PERUVIANA

Se lo chiamano El Loco un motivo ci sarà , infatti Juan Manuel Vargas rispecchia il soprannome che gli hanno affibbiato .
Quante volte è stato decisivo in campionato e in coppa , le sue accelerazioni sulla fascia hanno spaccato la partita , quante volte ha fatto spiovere cross preziosi dalla linea di fondo per gli attaccanti durante il periodo di Prandelli sulla panchina viola
Poi si è eclissato , il suo carattere e le sue vicende personali lo hanno annullato , dopo un periodo in maglia rossoblu del Genoa è rientrato a Firenze ma lo spazio per lui sembrava poco .
A questo punto dobbiamo toglierci tanto di cappello di fronte al lavoro di Montella che lo recupera e lentamente lo rimette in campo dandogli lo spazio che merita .
Il peruviano si adatta anche al ruolo di mezzala pur di giocare e l'impegno non manca seppur non sia talvolta all'altezza , come al solito lotta , sgomita e se può partire in velocità per gli avversari son dolori .
Ieri sera El Loco viene inserito a fine partita per far rifiatare Joaquin che con la sua accelerazione sul breve ha fatto scintille sulla sinistra .
Vargas non ha tempo da perdere , ha fame di campo e lo dimostra subito con una discesa degna delle sue , supera infatti il suo diretto concorrente e vola verso la porta , entra in area e scaglia un sinistro in diagonale che si insacca .
Manca 1 minuto scarso dalla fine del recupero e i viola staccano definitivamente il biglietto per la semifinale .
Mi è venuto in mente che il Real Madrid aveva offerto anni fa una grossa cifra alla Fiorentina per far vestire la casacca bianca a Vargas , poi non se ne fece di niente , oggi nonostante varie vicissitudini il peruviano ha di nuovo dimostrato il suo valore con una giocata degna di chi sa solo ed esclusivamente andare veloce , Prandelli pur di sfruttare le sue doti cambiò modulo alla Fiorentina e con 4231 El Loco brillava arando la fascia sinistra .
È sicuramente un argomento in più per la semifinale di coppa e ho notato che appena è entrato in campo tutti lo hanno subito cercato .
Eravamo al niente lunedì dopo la sconfitta con il Verona in campionato , oggi invece siam qui a elogiare di nuovo questo gruppo solido dove Gomez ha fatto capolino con un gol alla Inzaghi , dove Borja Valero e Pizarro hanno preso le redini del gioco , dove Joaquin dimostra ancora una volta di avere 24 anni e non 34 come dice la carta di identità .
Nell'arco di Montella c'è una freccia strana , che se scoccata alla giusta maniera può essere decisiva , è un po' fuori dagli schemi ma fila che è un piacere , si chiama Vargas e se lo voleva il Real Madrid 5 anni fa un motivo doveva esserci .

giovedì 23 aprile 2015

FAME DI VITA

Si avvicina la fatidica data in cui uscirà il primo film documento sulla vita di Kurt Cobain , il leader dei Nirvana , l'idolo incontrastato della generazione X a cavallo degli anni 90 che fece vendere alla sua band 75 milioni di dollari .
È noto che Kurt avesse più volte dichiarato di avere paura di perdere il suo spirito creativo anche a causa di un malore allo stomaco .
Ultimamente è uscita invece una dichiarazione rilasciata da sua madre e ve la riporto :
«Meglio non avere il cervello di un genio», confessa la mamma il cui divorzio dal padre è stato per Kurt un vero e proprio trauma. Anche perché a sette anni è finito sballottato tra zii, nonni ma non il padre che, freddo, ricorda il figlio quasi come un utensile: «La madre non era in grado di gestirlo e allora lo presi io. Ma dopo un paio di settimane tutti lo volevano cacciare». «Tutti vogliono essere accettati», sono invece le parole che Cobain pronuncerà qualche anno dopo mentre ascoltiamo le note di una sua versione meravigliosa - solo voce e chitarra - di And I Love Her dei Beatles. La sua disperata ricerca di amore alla fine si concretizza nella cantante che ha voluto quella parola nel proprio cognome d'arte, Courtney Love, in una relazione che ha fatto la gioia dei media di tutto il mondo.
Kurt vive solo nella sua musica e la sua fragilità interiore traspare senza alcun dubbio attraverso le note , le sue certezze erano state sbriciolate da bambino .
Sono curioso di vedere il documentario sulla sua vita , ogni volta che ascolto qualcosa di lui ho i brividi perché aveva tanta sensibilità e nella musica odierna in pochi possiedono il talento di Cobain .
Nevermind lo ho ascoltato milioni di volte , nel mio walkman aveva un posto privilegiato in quegli anni , era un modo per identificarsi così come faceva Ian , che solo nella musica era se stesso , altrove no.
Amo parlare di questi tizi perché grazie a loro uscii da quel tunnel che sembrava non finire mai , ci ho rimesso tanto , ma se riascolto IN BLOOM è un tuffo in qualcosa che ho messo alle spalle .
Ho vinto , sono vivo e la fame è tornata .


martedì 21 aprile 2015

MI CONOSCE

In un caldo pomeriggio pistoiese mi capita di andare a visitare un cliente sul tardi , entro in negozio e iniziamo a ragionare , apro il copia commissione , stendiamo l'ordine ma la voglia di parlare non è molta .
Il mio cliente ultimamente  ha problemi di insonnia e a una certa ora vorrebbe distendersi , a quel punto gli spiego che ho il suo stesso problema , ma grazie a un po' di sport  riesco a riposare quelle ore necessarie per recuperare .
Lo incuriosisco e la sua soglia dell'attenzione sale , mi dice che da qualche mese ha iniziato a correre.
A quel punto capisco che posso metteterlo a suo agio : gli parlo della mia passione per il running , gli spiego come mi alleno e le distanze che percorro .
A quel punto mi invita al bar per 2 chiacchiere e lascia il negozio ai commessi , davanti a un caffè mi dice apertamente che vorrebbe provare a correre la mezza maratona , ma fa una fatica tremenda .
Io lo rassicuro perché serve pazienza , ma lui insiste , non si accontenta dei 10 km , si è spinto fino a 15 con tanta fatica .
Mi dice che non riesce a spingere bene il passo , così gli chiedo come si muove mentre corre .
Lui lo mima e allora intervengo dicendogli di abbassare di più le braccia , il cliente è poco convinto , però gli spiego che quando si aumentano le distanze serve una gestione diversa delle energie e l'assetto è basilare.
A quel punto mimo il mio modo di correre, lui ride , ma io serio gli dico : "Provalo ", il cliente è spiazzato , abbassa le braccia e accenna quanto gli ho spiegato .
" ma veramente riuscirei a correre così ? " è la sua ennesima richiesta , allora calo la maschera e gli annuncio che grazie a questo assetto ho tratto tanto giovamento in gara .
Ci accorgiamo che è tardissimo e stiamo parlando da quasi 1 ora di corse .
Lui deve rientrare in negozio , io dovrei riprendere l'auto per andare a cena .
Lo saluto cordialmente e gli dico di continuare a migliorarsi .
Mi squilla nel frattempo il telefono , è mia moglie che mi chiede dove sia finito , non faccio in tempo a rispondere che lei mi dice " ci scommetterei che eri a parlare di corsa o di musica , cucino la pasta al pomodoro che domattina ti alleni ?"

Sono le 19:15 e sono a 1 ora di auto da casa . Accendo lo stereo e i Cure mi faranno compagnia nel tragitto , auguri Bob . 

domenica 19 aprile 2015

SCORTATO

Sono passate poche ore dalla 21 km di Monteruggioni dove ,nonostante salite ripide e sassi enormi sul percorso , è andata in onda una nuova sfida a distanza di poco più di una mese dalla maratona di Ferrara .
Mi sono preso la medaglia di finisher ma è stata dura per caviglie e piedi , ogni passo doveva essere controllato proprio a causa delle asperità del terreno fatto di sentieri boschivi .
Ai ristori mi sono rinfrescato perfettamente senza l'uso dei gel che avevo nel marsupio in caso di necessità assoluta .
Ho sofferto molto la prima parte di gara e ho gestito con raziocinio la seconda usando i soliti mezzi .
Stavolta in un tratto molto arduo in salita ho pensato alle mie bambine che mi attendevano perché portassi loro la medaglia ma non erano solo loro i miei pensieri positivi .
Mi è capitato di recente di parlare con qualcuno molto vicino a persone che purtroppo la criminalità organizzata ha tolto di mezzo .
Ho pensato intensamente a quali tipi di sofferenze fossero stati sottoposti stando lontano dalle loro famiglie e dai loro figli .
Affrontare un terreno così disastrato in confronto è una sciocchezza , il dolore alle piante dei piedi prima o poi si attenua , sono piccole crisi temporanee .
Invece chi sposa la causa della lotta alla illegalità si trova di fronte a situazioni spesso molto difficili e a scelte controcorrente .Con molta frequenza non possono godersi una domenica mattina in libertà per stare con gli amici sulla strada per correre .
Persone come Giovanni Falcone , Paolo Borsellino , Carlo Alberto Dalla Chiesa e molti altri hanno perso il loro bene più prezioso lottando per un mondo migliore insieme agli uomini della scorta .
Quando ho varcato la porta di Monterggioni all'arrivo ho pensato a loro che spesso davano l'esempio al nostro scalcinato  paese e a coloro che oggi vivono nell'ombra per garantire la legalità .

sabato 18 aprile 2015

ANCORA PRECEDENTI SENZA GIUSTIZIA

Una condanna definitiva a tre anni e otto mesi per omicidio colposo per aver investito e ucciso un quindicenne non è bastata per ritirare la patente all'automobilista che il 20 gennaio del 2011 pose fine a Peschiera Borromeo, nel Milanese, alla vita di Andrea De Nando. Nei vari gradi di giudizio, i magistrati sembrano infatti "aver dimenticato" di sospendere la patente all'uomo, come invece previsto dal codice della strada.
Come racconta il quotidiano "La Repubblica", solo l'istanza presentata alla Procura generale dalla famiglia della vittima in cui si chiede un nuovo processo per l'applicazione della pena aggiuntiva potrà sanare questa "anomalia".

"Negli scorsi giorni - racconta al quotidiano il legale dei De Nando, Domenico Musicco - abbiamo avuto la conferma definitiva dell’accettazione del nostro ricorso. Ora siamo in attesa di conoscere la data di inizio del nuovo processo".

"Purtroppo, per quanto incredibile - prosegue Musicco -, non si tratta di un caso isolato. Sono diversi gli omicidi stradali che si concludono con il condannato che continua a guidare come se nulla fosse. La storia di De Nando costituisce un importante precedente".

(Fonte :tgcom24.it) 

giovedì 16 aprile 2015

DIRITTO DA CASA.

In Olanda lavorare da casa è diventato un diritto e, una volta inoltrata la richiesta, il capo non potrà dire di no. La proposta di legge sull'home working, partita dai Verdi, è stata approvata e diventerà operativa a partire da luglio. L'Olanda è il primo Paese che introduce una normativa di questo genere. Qui, secondo l'Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, il telelavoro è cresciuto fino al 32%, contro una media europea dell'8%.
Con la nuova normativa, l'azienda non potrà rifiutare una richiesta di telelavoro a meno che non dimostri che delocalizzare l'attività a casa del dipendente non comporti difficoltà insuperabili. Tali difficoltà devono essere legate a rischi per la sicurezza o a problemi nella pianificazione del lavoro e dei servizi o a danni economici.

La legge è stata votata con larghissima maggioranza da tutti i partiti olandesi, tanto che ha raggiunto un consenso che non si vedeva da anni nel Paese.

( fonte : la stampa.it)

martedì 14 aprile 2015

EGOISTI

"Purtroppo bisognerà demolire entrambe le carreggiate e non una come si ipotizzava inizialmente". Così il ministro per le Infrastrutture Graziano Delrio dopo il primo sopralluogo sul ponte Himera, lungo l'autostrada A19 Palermo-Catania, dove hanno ceduto due piloni, colpiti da una frana. "Oggi ho firmato il provvedimento per l'istituzione di una commissione d'inchiesta per fare luce sull'accaduto", ha spiegato.
"Troveremo fondi per ripristino" - "Le risorse le troveremo perché è assolutamente indispensabile ripristinare questa opera", ha spiegato il ministro . Per la soluzione tampone, ha aggiunto: "Dobbiamo impegnarci a evitare un danno economico per la Sicilia che potrebbe essere rilevante causato dall'interruzione di questa arteria".

"Ricostruzione in 18-24 mesi" - "Abbiamo fatto i sondaggi per la ricostruzione delle due carreggiate, 300 metri di ponte e cinque piloni, prudenzialmente occorreranno dai 18 ai 24 mesi". Sui costi Delrio non si è sbilanciato anche se l'Anas conferma che la cifra si aggirerà intorno ai 30 milioni.

Ipotesi collegamento aereo Palermo-Catania - La Gesap, la società che gestisce l'aeroporto di Palermo, ipotizza un volo per collegare Palermo a Catania, dopo la chiusura di un tratto dell'autostrada A 19 per il cedimento dei piloni di un ponte. Lo scrive su twitter il presidente della Gesap, Fabio Giambrone, il quale ha già chiesto un incontro alla Ryanair.

Fonte : tgcom24.it

Ennesima dimostrazione di come questo paese non si regga sulle proprie gambe .
Ci sarebbe bisogno di concretezza , di fatti , di volontà di migliorarsi ma impera l'egoismo che fa chiudere l'uomo in se stesso .
Non ci sono vie di uscita e ne abbiano la consapevolezza .

lunedì 13 aprile 2015

40 SVOLTE

40 anni , è cifra tonda e stavolta sono entrato ufficialmente negli anta . 
Sinceramente ho pensato alla cifra solo quando ho spento la candela sulla torta , per alcuni secondi ho ripensato a vari momenti della mia vita .
Ho sovrapposto i pensieri guardando sia i giorni belli sia quelli meno piacevoli .
Ho vissuto delle ore veramente da ricordare : la corsa con gli amici che mi hanno fatto pure un regalo, il pranzo con i pici , la partita dei Viola e la cena a casa di mia madre .
Il tutto è stato condito da tanti sorrisi ,da tanti auguri ricevuti tramite sms o Facebook , una dimostrazione di affetto che mai avrei creduto .
Ovviamente è stata una giornata dove il dolore non è mancato : un problema fisico durante la corsa ha quasi compromesso quei 12 km , poi quando ho terminato è giunta un'altra tegola , cioè mi sono rotto un dente .
Insomma non mi sono fatto mancare alcunché , però ho ben chiaro in testa un concetto , ossia l'imnalzamento della soglia del dolore .
Devo buona parte dei miei cambiamenti alla corsa , quella parte di me che latitava ora è ben salda , ripenso a quante volte in una giornata mi metto a pregare .
La risposta l'ho trovata , alzando lo sguardo al cielo vedo finalmente il sole , anche le giornate di pioggia mi sembrano più sopportabili .
Mi sono posto altri obiettivi e la fame non mi manca , prima avevo molta più fretta ora assaporo ogni attimo con più piacere.
Miracoli di un metodo scoperto da poco frutto di tanti sbagli .z

sabato 11 aprile 2015

AVEVA SOLO 4 ANNI

"Sono storie lontane " così spesso vengono etichettate le notizie provenienti da un territorio martoriato dalla criminalità ; in quei luoghi non si guarda in faccia a nessuno , contano solo gli affari e le vite non hanno alcun valore .
Non è importante se vengono sversati illegalmente rifiuti che poi incendiati danno luogo a roghi i  cui fumi a loro volta si diffondono nell'atmosfera , non è importante se poi coloro che abitano nei dintorni presto o tardi siano colpiti da forme tumorali , ovviamente devono circolare soldi e più ne girano meglio è per i responsabili di questo scempio.
Era il 2003 quando sentii parlare per la prima volta di ECOMAFIE , poi arrivò Roberto Saviano e fui ben lieto di approfondire l'argomento , in particolare grazie al libro GOMORRA.
È arrivata da poche ore la notizia della morte del bimbo di 4 anni che abbracciò 3 settimane fa il Papa a Napoli .
Ho ancora nella mente quelle immagini trasmesse dalla Tv, si vede la madre del piccolo Checco che guarda il Santo Padre , invece il figlio con la testa glabra a causa delle chemioterapie guarda altrove per timidezza .
Checco aveva contratto un tumore in una delle sue forme peggiori , abitava infatti in quei territori di cui parlavo sopra .
È una nuova dimostrazione di come siano assenti le istituzioni , è un tipico esempio di come il nostro stato ( o presunto tale) sia sceso a patti con la malavita organizzata .
Esistono purtroppo imprenditori senza scrupoli che sono responsabili per le vite di coloro che abitano quei luoghi .
Inutile che giriamo la testa altrove , sono storie di vite spezzate senza un perché , storie di bambini che non vedranno il futuro , sono storie di uomini e donne che patiranno a lungo per la perdita di persone care e non riceveranno mai risposte in merito .
Lo stato latita guardando solo ed esclusivamente al proprio sporco interesse , non pensa alla collettività , gli affari da concludere contano più delle vite che sono state spezzate .
Siamo solo spettatori di una lenta tragedia che si sta consumando da tempo immemore .

venerdì 10 aprile 2015

LO HA COMANDATO

Si è spenta oggi all'ospedale di Cincinnati, privata delle ultime energie da una forma di tumore rara e inoperabile al cervello (il Dipg), Lauren Hill, la ragazza che ha commosso l'America intera. Lo scorso novembre la Ncaa ha anticipato la gara di apertura della stagione per permettere alla 19enne di coronare il suo sogno, debuttare con il piccolo collegio di terza divisione, Mount St. Joseph, in Ohio. Il suo canestro ha fatto piangere una Nazione intera.
Lauren ha trasformato la sua triste storia in un esempio di speranza per l’America: dall'impegno nella raccolta fondi a sostegno della ricerca, alla volontà di realizzare il suo desiderio di giocare con la squadra del collegio. E quel giorno all’Arena della Xavier University sono accorsi 10mila spettatori, fra cui diversi assi dell’Nba, per applaudire questa ragazza tanto coraggiosa quanto sfortunata.

Se ne è andata da vincitrice e ora di lei rimane solo uno splendido ricordo che sia di esempio a tante altre persone. "Di me dite che ero un’eroina e che ho mostrato al cancro chi comandava" il suo commiato.

Fonte : tgcom24.it

mercoledì 8 aprile 2015

SAREBBE STATO UN PADRE MODELLO

"Qualcuno osa dire quasi per giustificarsi che è stato un errore farli venire al mondo, ma questo è vergognoso, non scarichiamo sui bimbi le nostre colpe". Lo afferma il Papa nell'udienza generale sui bambini, in Vaticano. Per Francesco "la loro povertà, la loro fame sono motivi in più per amarli". Altrimenti, ribadisce il Pontefice, "che ne facciamo delle solenni dichiarazioni dei diritti del bambino, se poi li puniamo per gli sbagli degli adulti?".
"Per favore, i bimbi non sono mai un errore, la loro fame non è un errore come non lo è loro povertà fragilità, abbandono, tanti bambini abbandonati per le strade..., e non lo è neppure la loro ignoranza o la loro incapacità, tanti bimbi che non sanno cosa è una scuola e non lo è neppure tutto questo", ha sottolineato Papa Francesco.

Il Santo Padre ha anche criticato le giustificazione che talora adducono gli adulti per non interessarsi della passione dei bambini, le ha chiamate "difesa legale di ufficio: 'dopo tutto non siamo un ente di beneficenza, ci spiace non possiamo farci nulla, nel proprio privato ognuno è libero'; queste parole - ha ammonito - non servono quando si tratta di bambini".

Dopo aver ricordato che la Chiesa si "mette al servizio dei bambini e delle famiglie", ha proseguito: "fratelli e sorelle, pensate bene, con i bambini non si scherza, pensate che cosa sarebbe una società che decidesse una volta per tutte di stabilire questo principio: è vero che non siamo perfetti e che facciamo molti errori, ma quando si tratta di bambini che vengono al mondo nessun sacrificio degli adulti sarà giudicato troppo grande perché un bambino non pensi di essere uno sbaglio, di non valere niente". "A questa società - ha rimarcato il Papa - molto sarebbe perdonato dei suoi errori; il Signore ascolta quello che gli riferiscono gli angeli dei bambini, domandiamoci sempre cosa racconteranno a Dio di noi questi angeli dei bambini?".

"Solenni dichiarazioni sui diritti dei bimbi, e poi...?" - "I bambini - ha detto il Papa nella udienza generale in piazza San Pietro davanti a oltre 25mila persone - sono il frutto più bello che il creatore ha dato all'uomo e alla donna, abbiamo già parlato - ha ricordato - del grande dono che sono i bambini, oggi purtroppo dobbiamo parlare delle storie di passione che vivono molti di loro, tanti fin dall'inizio derubati di loro infanzia e futuro; Papa Francesco ha quindi richiamato la responsabilità di tutti gli adulti e di coloro che governano verso l'infanzia, e contro la "passione" dei bambini: "Ogni bambino per strada senza cibo, senza scuola, senza cure mediche, - ha denunciato - è un grido che sale a Dio e che accusa il sistema che noi adulti abbiamo costruito, e purtroppo questi bambini sono preda dei delinquenti che li sfruttano per indegni traffici o commerci o addestrandoli alla guerra e alla violenza".

Il Papa ha quindi ricordato i "drammi" che i piccoli vivono "anche nei paesi cosiddetti ricchi", "drammi che li segnano in modo pesante a causano dei vuoti educativi e e di condizioni di vita a volte disumane, sono infanzie violate nel corpo e nell'anima, ma nessuno di questi bambini è dimenticato dal Padre che è nei cieli, nessuna delle loro lacrime va perduta, come pure non va perduta la responsabilità sociale di ognuno di noi e dei Paesi".

Commentando il brano del Vangelo in cui Gesù dice ai discepoli di non allontanare i bambini che i genitori gli avevano portato per benedirli, Papa Bergoglio, rilevando la "fiducia" dei genitori e l'atteggiamento di Gesù ha auspicato: "Come vorrei che questa pagina diventasse la storia normale di tutti i bambini, è vero che i bambini con difficoltà trovano spesso genitori straordinari", "ma questi non dovrebbero essere lasciati soli, dovremmo accompagnarli nella loro fatica ma offrire anche loro momenti di gioia spensierata, perché non siano presi solo dalla routine operativa" assistenziale.

"Sofferenza dei bimbi dalle vite logorate dei padri e dalle separazioni irresponsabili" - I bambini soffrono a volte anche per la povertà o per le "vite logorate da ritmi di lavoro insostenibile e mal pagato, da trasporti insufficienti, ma - ha detto il Papa in udienza generale - pagano anche il prezzo di unioni immature e di separazioni irresponsabili, subiscono gli esiti della cultura dei diritti soggettivi e esasperati e ne diventano poi i figli più precoci, spesso assorbono violenza che non sono in grado di smaltire e sotto gli occhi dei grandi sono costretti ad assuefarsi al degrado".

Fonte : tgcom24.it

martedì 7 aprile 2015

LE SCONFITTE SERVONO

Dopo la partita con la Samp avevo scritto di un gruppo sereno e consapevole dei propri mezzi , ne sono ancora convinto poiché c'è coesione di intenti .
La sconfitta con Juventus invece è frutto di un approccio errato alla partita , a centrocampo eravamo troppo leggeri di gamba e le assenze hanno pesato sull'economia della squadra .
Di fronte abbiamo trovato una squadra affamata , determinata e decisa a ribaltare il risultato avverso , gli interpreti del loro centrocampo ci hanno inflitto una lezione da mandare bene a memoria , Marchisio e Vidal erano assatanati, Pereyra cambiava lato di continuo per non dare punti riferimento, Morata invece ha fatto leva sul nostro lato difensivo più debole cioè Savic che rientrava dopo un infortunio .
Nonostante le defezioni di Tevez e Lichsteiner dell'ultim'ora siamo stati investiti da un ciclone , sui primi 2 gol le responsabilità sono evidenti e uno in particolare nasce da una ingenuità che non è ammissibile .
Il solo Neto ci ha tenuto a galla con alcuni interventi prodigiosi e ha evitato un passivo peggiore ,m perché anche dopo il 3-0 la Juventus sembrava non paga del risultato , noi invece nella ripresa i primi 2 tiri nello specchio li abbiamo effettuati nel recupero di fine gara .
Tra i pochi a salvarsi c'è Alonso che sul lato di Padoin ha mostrato grande dinamismo , un plauso lo attribuisco a Diamanti che sta crescendo di condizione , Mati nonostante le troppe serpentine ha cercato di farci salire ma predicava nel deserto e spesso era chiuso nella morsa dei centrocampisti juventini .
I bianconeri ci hanno mostrato ancora una volta come si devono approcciare le partite che contano , loro possiedono questa dote da sempre , l'hanno impressa nel dna.
Sono come la Germania , hanno una mentalità vincente e se avessimo fatto anche 2 gol avrebbero ribaltato il risultato per la fame di vittoria, a noi tocca leccarci le ferite e ripartire dopo una sana autocritica , è in questi momenti che si vede la coesione del gruppo , abbiamo margini per crescere ancora , è basilare assimilare quanto appreso da questa sconfitta e non accampare scuse .

VUOLE IL DIALOGO

«I l 2 ottobre ci fu la cattura. Era il primo giorno di scuola, un lunedì. Una volta le scuole ricominciavano in ottobre. Dalle persiane chiuse vedevo alcuni bambi ni con le cartelle». Rav Giuseppe Laras ha compiuto ieri ottant’anni, è un’autorità tra i rabbini europei, da allora ha dedicato buona parte della sua vita allo studio. La filosofia medievale e rinascimentale, il pensiero di Maimonide, i venticinque anni da rabbino capo di Milano e la cattedra alla Statale, fino a quella summa plurimillenaria del pensiero ebraico, dalla Bibbia a Hannah Arendt, appena completata con il secondo volume di «Ricordati dei giorni del mondo» (EDB). Ricordati. Laras aveva nove anni quel giorno del 1944 in cui non poteva andare a scuola per le leggi razziali e i fascisti bussarono alla porta della nonna, a Torino, dove si era rifugiato con la madre. 
«Papà era partigiano in montagna e si salvò. Noi eravamo fuggiti a luglio dai rastrellamenti della Val Grande, mia sorella coi nonni paterni vicino a Chivasso, la mamma e io dalla nonna. La nonna diceva che non aveva nessuna paura a rimanere a Torino perché non aveva mai fatto male a nessuno. Non aveva capito, come tanti, che era un tempo di lupi, di malvagi. Era stata la portinaia a fare la spia, pagavano cinquemila lire a ebreo». La voce si arrochisce, di rado il rabbino Laras parla di quel giorno, «quando ci ripenso rivivo quell’atmosfera, è come se fossi sempre stato li. Mi si chiude la gola, mi viene da piangere». Eppure da lì bisogna partire. Gli amici che da tempo fanno finta di non conoscerti, la delazione, la madre che con ventimila lire e trenta pacchetti di sigarette convince i due fascisti a lasciare andare il bambino, il percorso lungo via Madama Cristina verso l’hotel Nazionale dove ha sede la Gestapo, l’incrocio con Corso Vittorio Emanuele, l’aguzzino che sembra non volergli lasciare la mano; «guardai mia mamma, mi liberai con uno strattone, e corsi via: fu l’ultima volta che le vidi, lei e la nonna». 
Bisogna partire da quello che Laras ha scritto ne «Il comandamento della memoria» (a cura di Francesca Nodari, Massetti Rodella editori), la necessità di «ricordare per ricostruire»: «L’obiettivo fondamentale non dovrà essere unicamente quello di consegnare ai posteri questa memoria, bensì di trasmettere un atteggiamento di netto rifiuto della violenza e dell’intolleranza talché esso possa diventare parte integrante del patrimonio etico-culturale delle donne e degli uomini di domani». 
Gli anni da rabbino capo e l’amicizia con un altro torinese adottato da Milano, il cardinale Carlo Maria Martini, hanno segnato forse il punto più avanzato del dialogo tra ebrei e cristiani. Due uomini di fede e di studio, un po’ timidi, accomunati dall’ironia delle persone molto colte. Rav Laras sorride nel ricordare uno dei suoi maestri, Leon Ashkenazi: «Ci faceva giocare grandi partite di calcio e poi si studiava. L’ultima volta andai a trovarlo a Gerusalemme, era molto malato, mi richiamò quand’ero ormai sulla porta: “Ti devo dire una cosa, ma non offenderti”, mormorò. “Sei diventato un grande sapiente, però come centravanti sei sempre stato una schiappa”». Con Martini, invece, si saluta rono il 3 maggio 2012, all’Aloisianum di Gallarate, entrambi sapevano che era un addio. «Muoveva appena le labbra e c’era quel sacerdote meraviglioso, don Damiano Modena, che capiva e ripeteva. Parlammo un po’ di filosofia. Quando ho visto che era stanco, mi sono alzato. Ci siamo abbracciati e mi è venuto d’istinto di posargli la mano sulla testa e benedirlo secondo la formula tradizionale. A sua volta lui mi ha messo la mano sul capo e ha mormorato una benedizione». 
Pochi mesi più tardi, quando Martini morì, Laras fece venire da Israele un sacchetto di terra e lo mise nella tomba del cardinale, «Avrebbe voluto essere sepolto a Gerusalemme, la malattia lo aveva impedito, così mi è venuto spontaneo di fare come si usa tra gli ebrei della diaspora. Nella vita le cose più belle vengono così, senza troppa riflessione». Laras sa quanto sia «accidentato e difficile» il dialogo. «Dopo duemila anni di persecuzioni e contrapposizioni non è stato facile riprendere come niente fosse». 
Esiste anche un dialogo con l’Islam «ma è ancora più difficile ed episodico: quando si chiede ai musulmani che vivono tra noi di prender le distanze dalle violenze, c’è difficoltà, imbarazzo, sempre più silenzio che parola». Anche l’età di Maimonide, nella Spagna del XII secolo, «viene indicata come un’epoca di grande apertura e dialogo, una stagione che ci aiuta a sperare nel domani, ma non è durata granché». Bisogna andare avanti, nonostante tutto. Il dialogo non è materia da illusi, richiede il coraggio di guardare in faccia la realtà. «Qualche anno fa sono andato a vedere il lager dove uccisero la nonna e la mamma. Per tanto tempo non mi era riuscito. Mia figlia mi ha detto: papà, ti accompagno io. Lì ho scoperto che la mamma è morta il 29 dicembre del ‘44. Di Ravensbrück non è rimasto quasi niente. Lo hanno smantellato. Accanto c’era questo laghetto, carino, con le barche. Un contrasto che faceva male. Ma sono contento di esserci andato».

(Fonte : corriere.it) 

lunedì 6 aprile 2015

SCALINI IMPORTANTI

La maratona è una di quelle emozioni che non una volta corsa diventa parte di te , in quei chilometri trovi così tanta solidarietà che mai ti aspetteresti dalla gente .
Sono stato un bugiardo quando dissi che non ne avrei più corso quella distanza , ho iniziato una nuova fase e ho pensato di mettere a frutto quello che avevo appreso , mi da gioia vedere la gente che approccia il mondo del podismo , mi piace ascoltare i loro miglioramenti perché non si smette mai di imparare .
L'ascolto delle persone è fondamentale , ti permette di guardarti addosso e di sondarti .
Ovviamente ci sono anche coloro che non capiscono tutto ciò , mi rendo conto che talvolta vado oltre e trattenermi non è semplice , non voglio giustificarmi perché non mi piace , ammetto i miei sbagli e riparto .
Però di una cosa ne vado sicuro : si può migliorare la propria qualità di vita impegnandosi ogni giorno con tanti accorgimenti , però se stai rinchiuso non apprezzerai mai l'odore dell'aria che entra nelle tue narici .
Io ho trovato pace correndo , questa è solo una testimonianza , ciascuno è giusto che cerchi la propria dimensione e se neppure ci pensa gli lascio ogni conclusione possibile .
Ho imparato a guardare oltre , a non vivere dei giudizi come facevo prima .

sabato 4 aprile 2015

UN GRUPPO SERENO

È palesemente il valore aggiunto a questa Fiorentina , Salah ha giocato un secondo tempo contro la Sampdoria da vero fuoriclasse , il gol che ha segnato è da spellarsi le mani dagli applausi .
Ma la squadra mostra una tale coesione che neppure un terreno di gioco appesantio sembra fermarli .
Gomez non ha giocato benissimo ma si è messo a disposizione di tutti , ha spesso agito da sponda , si è reso utile per farci salire  e in ultima analisi ha servito l'assist per il 2-0 .
Sicuramente la prima frazione ci ha visto un po' meno lucidi ma dominavamo ogni volta che entravamo negli ultimi 16 metri,Diamanti si è sbattuto come un leone e non lo prendevano mai , Alonso ha dato dinamismo seppur sappiamo bene non sappia crossare e poi c'è Badelj che in quella palude ha recuperato una marea di palloni bloccando ogni avversario .
In difesa come al solito Gonzalo ha chiuso ogni varco e ha colpito un palo con colpo da biliardo , Richards ha annullato Eto'o , Basanta ha fatto sentire il suo ringhio ad Eder.
Siamo affamati e in forma , rispetto ad altre volte la sosta non ha prodotto problemi di tenuta , questo significa che abbiamo acquisito maturità .
Siamo centrati e sappiamo quello che vogliamo , la serenità che ho notato venerdì sui volti dei giocatori è un buon segnale .
Martedì ci giochiamo l'accesso alla finale di coppa Italia consapevoli di tutto .

venerdì 3 aprile 2015

LA COLLINA DEI DESIDERI

Un venerdì di Pasqua che si chiude serenamente , il tramonto su Siena è veramente notevole , una luce che sembra quasi accecante .
Con questa città non ho mai avuto un grande feeling , ci ho studiato a lungo , ci ho stretto amicizie importanti, più passa il tempo e mi rendo conto di avere viaggiato tanto esclusivamente per lavoro .
Infatti quando mi trovavo a un'ora e talvolta anche di più di auto lontano da casa guardavo le persone che rientravano nelle loro abitazioni e provavo una certa invidia .
Da qualche mese non avverto più questo sentimento , mi capita più spesso di percorrere pochi chilometri ed finalmente posso varcare la soglia dell'appartemento .
Se poi penso che in estate tornerò dove sono nato allora il senso di pace si cementa ulteriormente , quel posto che ben conosco mi accoglierà di nuovo , sarà sicuramente in una veste diversa rispetto a 12 anni fa quando sono partito .
Ma vedere quella collina soprattutto in inverno è da brividi , ascoltare i bambini che giocano per strada sarà il segnale di riappropriarsi della propria vita .
Vedere i nonni che attendono i nipoti alla uscita della scuola farà di nuovo parte di me , correrò per quelle strade che conosco palmo a palmo e li preparerò una maratona per festeggiare .
Rivedrò quella pineta e quelle strade che percorrevo la domenica in bicicletta .
Sono tornato e non voglio più andarmene , voglio vivere lì per sempre , mi sono ripreso tutto ad un prezzo molto alto , ma non mi interessa , quando girerò la chiave nella serratura per entrare in casa non mi guarderò indietro , poserò la borsa , cercherò un libro da leggere e mi immergerò nel mio mondo , ma senza dimenticare che le quando scenderò quelle scale lo farò anche per andare a correre vicino al campo sportivo .
"I'm back " è la frase che ho voglia di pronunciare quel giorno e sarà una dolce rivincita .

giovedì 2 aprile 2015

AI CAMPINI

" Si allenano solo al mattino e poi pranzano al centro sportivo dei Campini"  questo era il contenuto di un messaggio che mi era arrivato da parte di un amico e stavolta mi sarei fatto trovare pronto .
Erano anni che non mi recavo ai "Campini" per attendere l'uscita dei giocatori della Fiorentina e chiedere un autografo con annessa foto ricordo .
Per una volta ho spostato gli appuntamenti di lavoro e mi sono concentrato su un qualcosa che ha un sapore antico , un reflusso della adolescenza .
Arrivato sul luogo che ormai conosco come le mie tasche parcheggio e mi dirigo verso quel cancello .
C'è un piccolo nugolo di persone , tra cui vari bambini e teenagers .
Sono in giacca ma ho tolto la cravatta , non voglio sembrare troppo patetico , la giornata è bellissima, l'attesa non è lunghissima e iniziano a uscire i giocatori a bordo delle loro auto .
Ovviamente si fermano a firmare autografi e a farsi scattare foto con tutti , quando è il mio turno non mi lascio sfuggire l'occasione .
Tutti i giocatori si dimostrano disponibili , affabili , sono rilassati e sorridenti .
Ma io voglio di più : arriva Badelj e al suo fianco ha Richards , sono un suo estimatore , l'ho difeso dall'inizio nonostante i risultati non eccellenti, gli puntò il dito sorridendo e gli mostro la mano che indica il 5 , cioè il suo numero di maglia .
Milan è divertito , mi affaccio al finestrino foto , autografo e poi gli sussurrò queste parole :" Non devi far passare nessuno " . Lui capisce e mi risponde :" Si " .
Il tempo è scaduto , si deve ritornare a lavoro , è stata una mezz'ora veramente ben spesa , ho respirato l'aria di un tempo lontano , ho visto sorrisi e felicità , fa piacere vedere come il calcio sappia ancora regalare questi momenti , le polemiche sono lontane per tutti .
Mi sono dimenticato un altro episodio che riassumo così : quando mi sono avvicinato a Neto per la foto e l'autografo gli ho detto : " Prega sempre " ,il buon Norberto ha replicato :" Ogni giorno ".

PAURA DI UNA REFLEX .


Nel 2014, stando ai dati in possesso del Syrian Observatory For Human Rights, la guerra civile in Siria ha causato la morte di 76.000 persone, di cui più di 3.500 bambini. Dall'inizio del conflitto, nel 2011, sono finora morti circa 206.000 individui. In un Paese così martoriato è possibile che una bimba scambi l'obiettivo di una macchina fotografica professionale per la canna di un fucile, e alzi le mani in segno di resa. E' successo a Hudea, piccola siriana di 4 anni, quando si è trovata di fronte il fotografo Osman Sagirli nel campo profughi allestito ad Atmeh. Le braccia alzate, l'espressione preoccupata: lo scatto della bimba è stato condiviso lo scorso 24 marzo su Twitter dalla giornalista Nadia AbuShaban. In pochi giorni è stato condiviso più di 10.000 volte. E il web si è attivato per rintracciare l'autore della foto. Si è scoperto, così, che l'immagine è stata scattata da Osman Sagirli a dicembre 2014, ed è stata pubblicata per la prima volta dal quotidiano turco Türkiye a gennaio 2015, per cui l'uomo lavora da 25 anni. La BBC lo ha contattato per sapere se la storia "dietro" questa immagine fosse vera. E lui ha confermato: "Quel giorno stavo utilizzando un teleobiettivo e la bimba ha pensato che fosse un'arma - racconta il fotografo - Ho capito subito che si era spaventata. Normalmente i bambini nascondono la loro faccia o sorridono quando vedono una fotocamera". Hudea, la bambina protagonista dello scatto, era arrivata nel campo di Atmeh - a circa 10 km dal confine turco - con sua madre e due fratelli dopo un viaggio di 150 km.
( fonte : repubblica .it)