Con queste parole scritte in una lettera prima di suicidarsi ,20 anni fa scompariva uno degli ultimi cantori del disagio giovanile degli anni 90 , Kurt Cobain .
Scoprii i Nirvana nel 1991e l'impatto con il grunge fu a dir poco devastante .
Nevermind divenne l'album di una gita scolastica e da li in avanti i miei orizzonti musicali iniziarono a variare notevolmente .
Dopo Jim e Freddy , Kurt divenne il punto di riferimento dei miei appetiti sonori .
La sua voce era una scudisciata micidiale , una lama che ti entrava nel fianco e lasciava segni indelebili .
Dai testi di Cobain traspariva una certa sensibilità ma allo stesso tempo livore verso quello che lo circondava .
Mi ci rivedevo terribilmente perché quegli anni non li ho passati benissimo a causa di un episodio che mi ha turbato per un bel pezzo.
Ascoltare i Nirvana mi aiutava a superare il dolore quotidiano é leniva i miei pensieri .
A parte i soliti classici , mi piaceva Polly , che fa parte appunto di Nevermind, un brano pop dove si cimenta una altra parte di KC .
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