giovedì 22 febbraio 2018

LA SUA LEZIONE

L’unica incognita di domenica sarà il meteo ma per il resto rispetto ad altre occasioni ho un approccio diverso , l’obiettivo è noto ma sarei curioso se provassi a non accendere l’orologio e come avvenne dopo 68 km al Passatore andai completamente a sensazione , ogni tanto gettavo lo sguardo al display per controllare l’orario .
L’apparecchio si stava scaricando , avevo pochi punti di riferimento e verso il chilometro 85 capii veramente che entro 3 ore sarei giunto al traguardo con un margine di ben 150 minuti rispetto al limite prefissato dal regolamento .
In poco più di 15000 metri rimasi sospeso in una dimensione sconosciuta , ero concentrato solo sul rumore dei passi , non proferivo parola , rispondevo alle telefonate con tranquillità centellinando le parole .
Il viaggio è anche questo , assomiglia ad una altalena dove il ruolo principale lo possiede la mente, impari a convivere con il dolore , sai che la  pazienza è un altro caposaldo e non deve essere trascurata .
Hai il privilegio di una scelta che nessuno ti ha imposto , indipendentemente dal risultato avrai superato il limite iscrivendoti a un qualcosa di diverso rispetto alla distanza classica .
Mi ronza sempre in testa quella frase di Cesare nei momenti bui del tragitto : “ É più semplice portare in fondo una 100 km usando 20 ore che un’anima maratona dove ne hai solo 6 “ .
Non siamo professionisti , bisogna mettere da parte la competitività , serve solo il sorriso e me lo hanno insegnato tante persone tra i quali svetta un uomo che quando si allena lungo nei pressi di un lago viene fermato spesso da tanti podisti per un consiglio ,costui  esce ogni giorno anche solo per camminare alcune ore , così alimenta un sogno fatto di passione .


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