sabato 13 luglio 2013

Malala

Il 12 luglio è stato un compleanno importante per la piccola Malala Yousafzai, la ragazzina pakistana che nel 2012 venne colpita alla testa da proiettili sparati da un gruppo di Talebani mentre viaggiava sul pullman che la conduceva a scuola ; la notizia fece il giro del mondo poiché Malala con un suo blog si era fatta portatrice del diritto all'istruzione nella valle dello Swat  , territorio controllato dai Talebani i quali avevano definito l'adolescente simbolo degli infedeli e della oscenità .
Ieri di fronte alle Nazioni Unite , a New York,  Malala ha tenuto il suo primo discorso pubblico dopo l'attentato , alla presenza di centinaia di studenti provenienti da più di 80 paesi ha rilanciato un appello per l'istruzione primaria universale consegnando al segretario Ban Ki Moon una petizione che lei stessa aveva lanciato su change.org quando nel mese scorso ben 14 studentesse sue coetanee furono vittime di attentati suicidi in Pakistan .
Credo che le parole pronunciate dalla sedicenne le ascolterò più volte . La fermezza della sua voce è una scudisciata che colpisce in profondità .
È ovvio che Malala debba essere candidata al premio Nobel per la pace , il suo semplice desiderio di studiare è simbolo di coraggio in un paese lacerato dalla guerra . Mi auguro vivamente che a Oslo possa ricevere questo riconoscimento , poiché si andrebbe a chiudere un cerchio .
Molte persone che lottano per i diritti fondamentali dell'uomo tra cui l'istruzione si identificano nelle parole pronunciate da Malala ieri .
La spada non può colpire come fanno le parole .
Auguri giovane Malala , continua a scrivere e non smettere mai di studiare , poiché la libertà si conquista con le parole .