martedì 27 dicembre 2022

NEI CAMPETTI DI FUNES

 Con il mondiale del Qatar si chiude una lunga epoca e la finale decreta il vero dominatore , proviene da Rosario , il suo numero 10 ricorda un altro argentino ma non facciamo inutili paragoni . Diego era differente, ai suoi compagni non faceva mancare il suo carisma , Leo solo ultimamente ha capito e se lo avesse fatto prima avrebbe stracciato tutti . 
Messi è gioia per gli occhi degli appassionati , in 7 partite è stato il centro di gravità della squadra . 
Il terzo gol alla Croazia è merito suo , Alvarez ha spinto in rete decretando così il passaggio in finale dell’Argentina . 
Contro la Francia dopo tanti anni è stato possibile godersi momenti di calcio puri da parte della albiceleste , per 78 minuti non c’erano dubbi , poi Mbappe si è preso la scena , da 0-2 a 2-2 è stato un lampo . Ai supplementari è successo di tutto , prima il 3-2 argentino ancora con Messi poi il pareggio proprio di Mbappe , infine ha preso la scena El Dibu Martinez con una parata clamorosa su Kolo . 
Ai rigori i francesi sono calati di nervi , il portiere argentino ha suggellato la vittoria con un’altra prodezza e Montiel ha chiuso la pratica . Caro Leo hai raggiunto l’obiettivo , sei tra i migliori di ogni epoca , hai saputo superare Cristiano perché ti sei calato nel gruppo senza egoismo . La tua crescita è completa , ora torna però , lo devi a Rosario , convincetevi tu e Di Maria , Newells contro Central al Bielsa , fatelo per favore . Non vi manca il denaro , sfidatevi su quei campetti a Funes . Date una immagine differente , El Fideo parla lo stesso dialetto di quella cittá devota al calcio . 
Soriano e Galeano approverebbero , sarebbe un Feliz final. 

sabato 17 dicembre 2022

HO SEMPRE CORSO SOLO PER TE

 Se avessi saputo quella verità caro babbo ti saresti alterato e invece hai preferito metterti in silenzio dopo la maratona numero 40 . 
Ti fidavi solo di me , era un concetto ormai chiaro, il tuo sorriso ha evidenziato questo traguardo fortemente. Ora a chi racconterò delle prossime ? 
Quando tornavo eri veramente fiero , avevi costruito una realtà ricca di sfaccettature incantevoli . 
Parlami in sonno se vorrai , vivrai sempre nelle gambe , in ogni Passatore . 
Lo ammetto dopo tanti anni : ogni cosa che facevo sia a livello lavorativo che sportivo  era legata a te . 
In cuor tuo sapevi , era così limpido . 
Son uomo adesso , mi hai investito di responsabilità , puoi stare tranquillo che farò il massimo . 
A Firenze però all’ultima maratona ho stretto i denti dopo i 30 km , l’inguine faceva capricci , arrivando ho solo sorriso , il resto è noto . 
Ciao Babbo , ti amerò sempre . 

martedì 15 novembre 2022

IL REGALO DA FAENZA

Cesare te lo dico con tutto il cuore , mi hai trattato come un figlio sin dal primo giorno che ci siamo parlati . Quanta dolcezza hai saputo elargire con quelle parole educate e sobrie , poi ti sei definitivamente sciolto , mai avrei pensato che potessi giungere a tanto perchè sei andato oltre prima che quella malattia ti imprigionasse definitivamente . 
È stata una dimostrazione d’amore la frase uscita dalle tue labbra , a distanza di giorni piango la tua scomparsa , non ci riuscivo , ora invece ho realizzato e sarai sempre in ogni viaggio . 
“ Ti considero come un figlio Alessandro “ furono quelle parole , non usasti filtri , volevamo passare del tempo assieme per parlare non solo del viaggio a Faenza , tu avevi il desiderio di tramettere altro con tutta la saggezza . 
Oggi ho capito che 100 km sono la parabola della nostra vita , sei ore saranno sempre poche invece 20 valgono molto . 
Posseggo ogni segreto , non sono solo , ora dopo tanti patimenti so quello che voglio , sorrido e vado  a testa alta . 
Grazie Cesare . 

giovedì 27 ottobre 2022

A -1

 “ Torna a casa sua , viene a Firenze , sta in cassaforte “ così pensavo dentro di me negli ultimi chilometri a Venezia e per la prima volta non consideravo il viaggio attuale ma quello successivo . 
Ho sorriso con la medaglia , le foto scattate con Ilaria posseggono un valore enorme , Lei ha portato in fondo la maratona con un solo lungo e questo deve essere un motivo di vanto , sopratutto da dimostrazione come la testa sia più importante del fisico . 
Ormai il teorema ha più corollari , fa paura in alcuni punti , è un fulmine che squarcia il silenzio della notte . Se dovessi indicare un momento complicato lo individuerei in un improvviso doloretto al gluteo destro giunto poco dopo metà gara e scomparso dopo 38 km. 
La giornata calda poteva mietere difficoltà , con spugnaggi frequenti ai ristori e con le flash dello zainetto la temperatura corporea ha subito un abbassamento . 
Ritirando la sacca al deposito ho compreso che il lavoro svolto è indirizzato a Firenze li dove potrò toccare la quota delle 40 volte complessive sulle lunghe . 
Rispetto al Mugello avró più di un mese di riposo e potrò godermi quell’attimo in maniera diversa . 
Avrei voglia di togliere la maschera al silenzio in cui ho scelto di vivere , mi sono accorto di una serie di ipocrisie ancora più indegne e provo ribrezzo quando vedo abusare della immagine . 
Forse qualche sassolino verrà fatto uscire dalle scarpe , volendo posso attendere e non sarebbe sbagliato . Resta comunque chiaro un concetto : lo sport va vissuto spesso senza secondi fini , altrimenti si trasforma in un’altra creatura . 
Sono contento della scelta fatta , pur andando controcorrente non ho vestito certi panni e Venezia ne è stata la riprova . 


martedì 4 ottobre 2022

LA FEBBRE DEI 38

Non amo vivere nella noia , cerco sempre la novità respingendo quello che è stantio . Nei primi momenti del nuovo modo di allenarsi avevo tanti dubbi , poi si è presentata l’occasione per fare sfoggio di questo modello . 
Alla maratona del Mugello seppure giungendo ultimo poiché sono stato il pacer delle 6 ore non ho patito . 
In quei paesaggi ho scorso la pace di un territorio che mi appartiene virtualmente . 
Dopo l’Abetone solo in una occasione avevo percorso 18 km , stavo ben nascosto dal resto e bramavo dal desiderio di poter dimostrare un nuovo teorema . 
Il lungo di 21 km di Ilaria al sabato aveva acceso il led  decisivo sul cruscotto , poi alla partenza ho premuto il pulsante e i dubbi sono scomparsi . 
Con Fede e Mariella abbiamo tenuto un ritmo costante , non si sono presentati problemi , il vantaggio di ben 21 minuti si è poi ridotto sul traguardo a 4 e questo la dice lunga sulla gestione . 
Ma negli ultimi 2000 metri arriva la sorpresa : la figlia di Cesare ci attende , Sandra indossa la MAGLIA DELLA NOSTRA , è emozionata e dagli occhi ci fa capire che è lì per un unico motivo . 
La maratona virtualmente finisce lì e mi trattengo . Non ho parole per dirle quel grazie che meriterebbe almeno un milione di volte . 
Indosso la maglietta della squadra , voliamo in piazza a Borgo San Lorenzo . 
Arriva la discesa , giriamo a sinistra poi imbocchiamo la piazza , Sandra vuole filmare l’arrivo , si stacca , giriamo a destra poi a sinistra poi di nuovo a sinistra , vediamo il traguardo a 50 metri . Luciano va avanti poi ci sono Fede e Mariella , io chiudo . 
Siamo finishers , ricevo la medaglia e poi il pensiero corre a Venezia . 
È la penultima spallata , a Firenze vedrò la quarta stella , sarà tutta per babbo Mario . Manterrò l’ennesima promessa , c’è una vescica da curare ma ci penserò . Per Faenza sarò pronto , se sei motivato e sorridente arrivi , in caso contrario resta a casa . 

lunedì 27 giugno 2022

CARTOLINA DALL’APPENNINO

 Le classiche hanno un sapore speciale e se vengono terminate ti donano pace in particolar modo quando esci da un periodo complesso . Alla Pistoia-Abetone sono rientrato alle gare ufficiali con più consapevolezza rispetto alle altre volte .
Da un bel pezzo percepisco serenità interiore  ; questo contribuisce al quotidiano , avevo svolto l’ultimo lunghissimo di 51 km nel giorno di Pasqua , potevo sembrare digiuno , scarico , in realtà bramavo dal desiderio di avere a disposizione una giornata di viaggio .
Ha prevalso l’aspetto mentale  che nelle ultra è la base per giungere al traguardo se il fisico ti abbandona .
A San Marcello il lungo ristoro ha gettato le basi giuste verso quei lunghi 17 chilometri che dalla Lima dividono la gara in due parti .
Si cammina sotto il sole lungo quelle rampe , il caldo è asfissiante , ma ho varie carte da giocare: indosso un cappellino sahariano che ombreggia il collo , bagno la testa , i polsi e la nuca frequentemente , bevo ogni 2000 metri circa dalle borracce , nello zainetto c’è tutto il materiale per  sopravvivere , ho cibo sufficiente fino a sera .
Talvolta vedo persone ferme su guardrail in preda ai crampi o al mal di stomaco , li incoraggio poi riparto , ripeto con una certa continuità che oggi è il mio giorno e non voglio fallire .
La colica subita due mesi fa ha avuto effetti sulla pelle , ho capito che sono un uomo nuovo , diverso , se prima ero positivo adesso aumenta questo stato di consapevolezza .
Il momento più toccante di quella ascesa avviene in località Le Regine , se prima temevo di non rientrare nei tempi adesso ho la certezza che starò sotto le 9 ore previste dal regolamento , do uno strappo e accenno la corsa .
Le gambe non sono imballate totalmente , mi preparo per il finale canticchiando e poi giunge il momento che agognavo da mesi .
Potrei inscenare un teatrino invece stavolta attraverso la linea del traguardo correndo a braccia aperte in segno di libertà . 
In quell’attimo sorrido , stringo i pugni e penso a chi mi vuole bene , debbo tornare subito con i piedi per terra , so di aver svoltato e mi tolgo diverse soddisfazioni seppure abbia promesso che per alcuni mesi non andró lontano , ci tengo alla salute adesso .
Ps : 
Credo che si superino i 30 km in salita su asfalto alla Pistoia Abetone e se la matematica non è una opinione 13 è un numero più basso .