domenica 14 novembre 2021

PENSIERI DA BIGIORNALIERO

 Non sapete e non lo capirete mai il vero viaggio , pensate alle apparenze , la sostanza è altro , ho avuto la grande fortuna di imbattermi in Cesare e lo vorrei al mio arrivo a Firenze .
A quel punto lo coccolerei donandogli la medaglia , lo abbraccerei e infine gli dichiarerei tutto il mio apprezzamento .
La scorsa settimana quando ero al sud nella mezza di Paestum pensavo ai suoi consigli , agivo secondo un canovaccio profumato , poi quando ho terminato lo sguardo apparentemente felice nascondeva oscurità .
Babbo mi ha trasmesso la determinazione come una eredità morale , non vedrà mai come sono finisher  , da quel letto immagina cosa farò e in contemporanea attende il mio ritorno con la medaglia .
Mario vuole che arrivi a 40 lunghe ,  è il suo desiderio , lo esaudirò , anche strisciando giungerò al traguardo , a pugni chiusi , di volontà , senza pietà .
Quando odo discorsi sulla stanchezza sorrido , il lavoro dona adrenalina pura e nel momento dormirai darai pace al corpo per ore liete .
21 km saranno sempre pochi , ma se ti accontenti va bene .
Io preferisco altro , a Pisa faró ancora un viaggio , soffriró sul lungomare,  sui rettilinei dopo 5 ristori vedró lontano l'arrivo e non me ne importerá alcunchè .
Non avró da rendere conto a nessuno , ne farò foto ipocrite , toglierò la medaglia dal collo , la porteró a colui il quale ha saputo vedere il futuro .
Caro Babbo mi hai insegnato a non ascoltare la fatica , caro Cesare mi hai donato la dignitá con la centralina , caro Alvaro non posso fare a meno dei tuoi sorrisi che mostri sempre con grande naturalezza .
Nel mio podismo c'é voglia di emergere , di stupire , c'é una vittoria che non abbisogna di apparenze ma di sudore .
Poi ci sarebbe qualcosa che va oltre quei 42 km ma questa é una altra storia .
Lì c'é impresso il mio vero segreto.


mercoledì 3 novembre 2021

UNA MEDICINA FAVOLOSA

 "Avrei voglia di gettare la spugna , riconsegno il pettorale , vado a casa un po' in anticipo". Suonava più o meno così il pensiero da quasi 2 ore, il gonfiore all'addome non si attenuava , sembrava un palloncino  sul punto di scoppiare .
Pativo in silenzio , neppure la Coca Cola faceva effetto .
Le stavo provando tutte ,non rivolgevo parola agli altri , tenevo lo sguardo alto , usavo i sensi per distogliere il pensiero da quel dolore, poi come per magia verso il chilometro 38 e con il ciclodromo ormai semivuoto percepisco quale timido segnale di ripresa , ormai é tardi , bisogna concludere , poi raccoglieró la scatola con i ristori , prenderó il pacco gara, mi fregeró del titolo di finisher e potró sedermi .
Al traguardo son un po' triste , vado poi cronometristi per riconsegnare il chip e da lì in poi entro in una dimensione differente poiché uno di essi mi regala la sorpresa della giornata .
"Sei terzo di categoria , puoi ritirare il premio mostrando il pettorale al tavolo dei pacchi gara , complimenti "
Resto incredulo , chiedo lumi in merito e mi viene confermato il piazzamento .
" Non lo merito , per favore non me lo consegnate , non é dignitoso tutto ció , sono giunto terzultimo , ho pure rallentato a causa di un gonfiore addominale ".
Invece ricevo la busta di carta con il celebre talloncino , mi lascio andare e salgo sul podio che stavano iniziando a smontare .
Tengo le mani sui fianchi e la medaglia bene in vista mentre scattano una foto celebrativa.
Una occasione del genere non si ripeterà  , va un minimo festeggiata ma non ci sono i presupposti , intanto il dolore addominale é scomparso , giungo a casa mi lavo poi spengo le luci e provo a dormire .
Dopo quasi un'ora mi risveglio rilassato come poche altre volte , il sonno é stato profondo come il mare . Ho trovato pace dai  miei tormenti . Sorrido , scendo da babbo a mostrargli la medaglia . Lui annuisce nel suo letto , mi ha chiesto di giungere al più presto a 40 e visto che sono a 34 non manca molto .
Penso a quel sonno ristoratore ,mi ha rigenerato ed é una medicina favolosa .