Cesare te lo dico con tutto il cuore , mi hai trattato come un figlio sin dal primo giorno che ci siamo parlati . Quanta dolcezza hai saputo elargire con quelle parole educate e sobrie , poi ti sei definitivamente sciolto , mai avrei pensato che potessi giungere a tanto perchè sei andato oltre prima che quella malattia ti imprigionasse definitivamente .
È stata una dimostrazione d’amore la frase uscita dalle tue labbra , a distanza di giorni piango la tua scomparsa , non ci riuscivo , ora invece ho realizzato e sarai sempre in ogni viaggio .
“ Ti considero come un figlio Alessandro “ furono quelle parole , non usasti filtri , volevamo passare del tempo assieme per parlare non solo del viaggio a Faenza , tu avevi il desiderio di tramettere altro con tutta la saggezza .
Oggi ho capito che 100 km sono la parabola della nostra vita , sei ore saranno sempre poche invece 20 valgono molto .
Posseggo ogni segreto , non sono solo , ora dopo tanti patimenti so quello che voglio , sorrido e vado a testa alta .
Grazie Cesare .