venerdì 3 luglio 2020

VISIONARIO MA LUCIDO


Era un caldo pomeriggio di fine giugno del 2009, ero seduto stancamente sul divano dopo una giornata pesante di lavoro , da alcuni giorni mi ronzavano strani pensieri in testa , avevo una voglia incredibile di ripartire con la pratica dello sport , il calcetto del giovedì non mi è sufficiente .
Ad un tratto scorsi i calzini che indossavo  , si accese un led , fin da ragazzino provavo tanto piacere quando correvo .
E se ricominciassi ?
Mi alzai dal divano come una molla, rovisto nei cassetti , trovo dei vecchi pantaloncini dei calzini e una maglietta di cotone .
Allacciai delle Puma color rosso Ferrari , al polso indossai un Casio di metallo ed uscii di casa . Duró 12 minuti quello che si può chiamare il primo “ allenamento “ , nei due giorni successivi feci altre uscite aumentando la durata .
Avevo trovato la giusta alchimia , qualcuno inizió a guardami stranito , qualcuno pensó che avessi perso il senno , il mio babbo invece fu l’unico ( come al solito ) che rimase in silenzio e capì il gesto poiché glielo spiegai .
“ Se te la senti vai “ furono le sue semplici parole . Abbandonai il calcetto dicendo candidamente che ero scarso , gli amici non capirono bene lo stato d’animo con il quale approcciassi il podismo che
divenne la mia terapia , la coperta di Linus , quando percorsi per la prima volta i 10 chilometri stetti molto male poiché gli ultimi 2 erano in salita . Da quel momento la maratona divenne l’obiettivo .
Venni considerato un visionario , ma non era nulla in confronto a quanto avrei pensato dopo
Ps : il mio ex presidente  al termine del primo passatore disse una frase che mai dimenticherò : “ La tua è lucida follia “.

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