lunedì 19 novembre 2018

UTOPIE CALCISTICHE

Arriverà il giorno in cui i tendini smetteranno di lavorare, non so cosa farò di preciso , mi piacerebbe avere dei nipoti che ogni tanto venissero a farmi visita , preparerei una merenda , poi potremmo passeggiare lungo la Francigena .
Non parlerò più di podismo , continuerò a scrivere di sport perché non caprisco alcunché di politica , preferisco l’economia visti i trascorsi di lavoro .
Tornado all’epoca contemporanea vedo una tale mediocrità nel nostro campionato di calcio che la nazionale patisce palesemente , gli attaccanti non segnano e questo rappresenta il tasto dolente .
Servirebbe un bagno di umiltà ripartendo dai vivai ma non se ne vede la volontà .
Da tempo i fondi di investimento collegati ai procuratori fanno la parte del gigante , giungono nel bel paese troppi giocatori stranieri e non si coltiva quanto possediamo .
Dai Top Team si scorge ben poco di tricolore , non so quanto tempo servirà ma ci attendono troppi lustri senza successi .
La misura è andata perduta , eppure dopo la vittoria del mondiale del 2006 ci doveva essere un modo per capire cosa stesse accadendo , s’è preferito guardare troppo al presente e poco al futuro .
È un paradosso per chi si professa imprenditore , ma nel calcio i guadagni sono sotto gli occhi di tutti , solo in Italia la lungimiranza resta una utopia .

Nessun commento:

Posta un commento