venerdì 2 novembre 2018

LA PLASTICA DEL PALLONE

Il tallone è a posto , le gambe girano , la testa è sgombra da pensieri , scendo in strada e accelero dopo i primi minuti , mi sento in forma e andrò a Firenze con grande serenità .
Provo qualche cambio di ritmo , non sembra neppure che abbia corso una sei ore quasi una settimana fa , è avvenuta un’altra piccola mutazione , la resilienza ha basi solidissime e quando si commistiona all’aspetto mentale vengono create le condizioni per essere di nuovo finisher .
Il vero obiettivo ha un nome differente , là dove piazzai l’ultimo pb sulla mezza maratona quasi 3 anni fa non ci sono asperità eccetto il vento , all’epoca mai avrei pensato di salire così e durante quei 113 minuti persi del tempo prezioso , avevo bevuto troppi liquidi prima della partenza , fu fatale una sosta prolungata , arrivai col sorriso però , mostrai vitalità almeno apparentemente .
In realtà la gioia durò il tempo di un lampo , oggi che ho imparato a guardare oltre non mi spavento , anzi le convinzioni conquistate hanno basi solide .
È bellissima la “maggiore età “ , gli invidiosi possano tranquillamente accomodarsi altrove , l’idea del viaggio è una sfida contro se stessi , non una moda .
È sopravvivenza , adrenalina , può durare anche più di 24 ore , ma quando vedi quelle transenne e la plastica gonfiata allora vinci indipendemente dal tempo che scorre sul cronometro .

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