martedì 7 gennaio 2020

LO RACCONTEREMO IN UN LIBRO

“ Chi di voi inizia ? Non siete timidi perciò fatevi avanti “
Siamo emozionati come poche altre volte , sembriamo imbarazzati , ci guardiamo come se ognuno di noi chieda lumi all’altro , vado io per primo al microfono e la voce è flebile .
Max trattiene a stento l’emozione , appoggio gli occhiali sul colletto della maglia e parte il ragionamento che durerà meno di 120 secondi .
In quelle parole non esistono voli pindarici , la sobrietà è il motivo principale .
Poi tocca al supermaratoneta , rispetto ad altre occasioni è calato perfettamente nella parte , io seggo sul podio senza ridere e con l’emozione stampata in viso .
Max desidera che gli sia vicino perciò ubbidisco , le sue parole non sono scontate , ci abbracciamo in maniera complice , tradiamo l’immagine di burloni e vestiamo di sensibilità .
Altroché battute , davanti al duomo di Firenze recitiamo una preghiera laica , siamo cambiati , cresciuti , c’è intesa anche nel dopo gara , viviamo il podismo come realizzazione di un progetto .
Il nostro cronometro ha come base la gioia e non i minuti , ogni maratona o ultra che terminiamo è una spallata alle difficoltà quotidiane .
E i detrattori ? Esistono , fanno capolino , ma ormai sono uno sbiadito ricordo sotto  a quella montagna di chilometri che abbiamo percorso , percorriamo e percorreremo non so ancora per quanti anni .
Di sicuro fino a quando il corpo si ribellerà facendo capire che è giunto il momento di un passaggio di testimone e allora lo racconteremo magari in un libro .


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