lunedì 13 maggio 2013

Ascensore per il paradiso

Alcuni anni fa prima della sua scomparsa , Pantani rilasciò una intervista dichiarando che amava andare forte in salita per accorciare la sua agonia .
Mi viene spesso in mente questa affermazione mentre corro poiché anche io come Marco amo le salite , abito in collina e la maggior parte delle volte mi tocca affrontare un bel tratto di scalata per rientrare a casa .
Sembra strano ma quando iniziai a correre di nuovo aggredii non un tratto pianeggiante . Troppo facile viaggiare sul velluto ,  meglio ascoltare il suono del vento in una strada che sale .
Il pirata ogni volta che scalava le montagne del giro gettava via ogni orpello come bandana occhiali , voleva arrivare " nudo " alla meta probabilmente perché riteneva questi oggetti fastidiosi per affrontare la sofferenza , a differenza di lui io giro il mio cappello e abbasso lo sguardo , quello è il mio segnale di attacco per aggredire la strada che sale .
Quando andavo al mare era un problema correre , a Pesaro non ci sono salite lungo via Trieste e questo mi rendeva perplesso , mi sentivo un po' fuori dai miei schemi ; sapevo che al termine della vacanza sarei tornato verso le mie amate colline e la strada mi avrebbe regalato quel soffio di vento in viso .
Ho una idea in testa e presto la metterò in pratica : niente orologio solo occhiali bandana pantaloncini maglietta calzini e scarpe , una corsa senza limiti di tempo in mezzo alla natura e con il vento che soffia in salita . Una bolina da corridore .
Prossimamente parlerò di un'altra mia passione , la vela , io che non amo il mare impazzisco per le strambate i boma e i match race. Seguo la coppa America dal 1983 quando per la prima volta la brocca lasciò Newport .

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