venerdì 27 febbraio 2015

NON CERCA PERDONO

<"Ho incontrato i parenti di alcune delle vittime. Sarebbe stato più facile e vantaggioso dire 'mi dispiace' davanti a un microfono ma è più serio fare le cose con discrezione". A parlare è Francesco Schettino in una intervista al "Corriere della Sera". Schettino non si dice vittima di un complotto ma sottolinea: "Volevo fossero distribuite le quote di responsabilità su quanto accaduto ma alla fine pagherò solo io".
L'ex comandante della Costa Concordia spiega che non voleva "usare il loro dolore per rendermi più accettabile. Avrei mancato di rispetto. Certe cose non vanno esibite. E poi, chiedere scusa o piangere i morti della Costa Concordia non mi fa tornare indietro. Purtroppo non si può". Schettino sottolinea di volersi prendere "le mie responsabilità. Per me è un lutto indelebile. E so che non ci sarà mai perdono per me. Ma neppure lo cerco".

Eppure, sottolinea che in tutta la vicenda "c'è stato chi ha voluto proteggere interessi economici forti. Niente avviene per caso. Neppure la denigrazione. Eppure io, il grande colpevole italiano, ci ho messo la faccia. Non mi sono nascosto. Per tre anni. E sarò l'unico a pagare. Ma nessuno me lo riconosce".

Schettino quindi torna a parlare della questione dell'Isola dei Famosi. E sottolinea che "a ballare e cantare sull'Isola no. Almeno questo non me lo merito". Perché, spiega, dalla notte del naufragio "sono stato tradito da tanti, a cominciare da chi mi doveva difendere, ma non dalla mia dignità. Da giorni sto assistendo nelle trasmissioni del pomeriggio a un tentativo di massacro, per una cosa che mai ho pensato di fare. E nonostante le mie smentite, a costo di fare audience, si continua a offrire una versione torbida di una storia invece chiara e documentata. Una cosa impietosa, feroce, falsa".

Secondo l'ex comandante, infatti, "a febbraio, con il processo in corso, il mio avvocato mi ripropose questa possibilità, dopo che gli avevo già dato risposta negativa ad agosto". E quindi "volevo capire il perché di tanta insistenza" da parte del suo legale. Schettino quindi racconta di essere stato chiamato dal figlio dell'avvocato, Francesco Pepe, "e mi dice che sono disposti a pagare due milioni di euro. Gli ribattei che rigettavo tutto a priori. Avevo intenzione di esibire pubblicamente il mio diniego, e quindi che si facesse fare una proposta scritta, così finalmente l'avrei esibita e stracciata».

Schettino spiega anche di aver detto al suo legale che la questione dell'Isola "era una cosa immorale. E che mi sembrava strano, con la sentenza alle porte, che si preoccupasse di tali faccende. Erano interessati soltanto alla parcella di quella trattativa. Rifiutai ancora una volta. Dietro a tutto questo c'era il figlio»> . 
Fonte: tgcom24.it
Come riportato dal corriere il comandante ha dichiarato di non cercare perdono , di avere solo tra le sue mani la dignità , la giustizia farà il suo corso ma spero che questa vicenda serva a dare un segnale preciso .

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