domenica 8 marzo 2015

NESSUNA SPIRITUALITÀ DI ETICHETTA.

Prima ha messo le mani sul caso Moro , infatti Papà Francesco ha ordinato che il nunzio apostolico di Londra venga interrogato dalla commissione parlamentare di inchiesta a San Macuto.
Una svolta senza precedenti , poiché il Santo Padre ha fatto leva sulle regole della immunità diplomatica di cui godono i nunzi .
All'epoca Don Antonio  Mennini era un giovane prete della diocesi di Roma e svolgeva il ruolo di vice parroco presso la chiesa di Santa Chiara , cioè a pochi isolati dalla abitazione di Aldo Moro , che lo avrebbe avuto vicino durante la prigionia nel covo delle BR .
In seguito il Mennini fu destinato a una carriera diplomatica all'estero divenendo Nunzio apostolico a Londra e fregiandosi del titolo di Monsignore .
Poi il Papa ha sorpreso piacevolmente durante l'incontro di fronte a centomila persone che affollavano piazza San Pietro per celebrare i 60 anni della Nascita di CL e i 10 della scomparsa del fondatore Don Giussani.
Ha di nuovo tracciato la strada senza tanti giri di parole , a modo suo e senza alcun timore , ha idee chiarissime . Ve ne regalo uno stralcio :
“Quando siamo schiavi dell’autoreferenzialità finiamo per coltivare una ‘spiritualità di etichetta’: ‘Io sono CL’; e cadiamo nelle mille trappole che ci offre il compiacimento autoreferenziale, quel guardarci allo specchio che ci porta a disorientarci e a trasformarci in meri impresari di una ONG”. Bergoglio ha spiegato che “il carisma non si conserva in una bottiglia di acqua distillata. Fedeltà al carisma non vuol dire ‘pietrificarlo’, è il diavolo che ‘pietrifica’, non vuol dire scriverlo su una pergamena e metterlo in un quadro. Il riferimento all’eredità che vi ha lasciato don Giussani – ha aggiunto il Papa – non può ridursi a un museo di ricordi, di decisioni prese, di norme di condotta. Comporta invece fedeltà alla tradizione e fedeltà alla tradizione, diceva Mahler, ‘significa tenere vivo il fuoco, non adorare le ceneri’. Don Giussani non vi perdonerebbe mai che perdeste la libertà e vi trasformaste in guide da museo o adoratori di ceneri. Tenete vivo il fuoco della memoria di quel primo incontro e siate liberi”. 

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