lunedì 25 marzo 2013

Il telefono la mia croce

Sono ormai passati ben 16 anni quando nel marzo del 1997 comprai il mio primo telefono cellulare e che ancora conservo gelosamente nonostante non lo carichi da ormai un tempo immemore . Da allora ne ho cambiati veramente un numero considerevole soprattutto a causa del lavoro che svolgo , spesso sono passato da un operatore all'altro seguendo le varie offerte commerciali . Il numero che ho adesso non é più lo stesso di 16 anni fa , infatti nel 1999 dovetti farmi una nuova scheda e un nuovo numero per un accadimento assai spiacevole che vorrei dimenticare ma a volte non é così semplice soprattutto se , come mi capitò in quell'inverno , il telefono divenne un mezzo pericoloso .
Dal 2009 ho adottato un iPhone e da li non mi sono più mosso , 4 anni é il tempo più lungo che utilizzo sempre il solito apparecchio , poiché prima mi captava di avere a che fare con cellulari che duravano poco tempo .
Ho scelto una fascia di prezzo più alta perché cercavo qualcosa di ben più durevole e poi lo smartphone ha una serie di opzioni impressionanti tra cui la posta elettronica e la navigazione sul web a una velocità considerevole .
A causa però dei continui squilli quotidiani dopo alcuni tentativi andati a vuoto da un paio d'anni mi sono dotato di un altro numero che conoscono solo i miei amici più stretti . Infatti una volta che sono a casa metto da parte lo smartphone e uso l'altro telefono per andare a correre mettendolo nel piccolo marsupio che lego ai fianchi .
In passato ero veramente una frana nell'usare il telefono e per metterlo sotto carica poi non riuscivo mai a capire bene se effettuavo la giusta operazione . Per chiamare invece era ancora peggio , una volta addirittura composi il numero e poi spensi il telefono premendo il tasto rosso , mi ritrovai a un certo punto con l'apparecchio all'orecchio e nessuno mi rispondeva , pensavo che il mio interlocutore avesse il telefono spento , invece ero proprio io a essere irraggiungibile .

Ho ancora il ricordo di quando andai a ballare con gli amici e iniziò a nevicare in un gelido inverno del 1998, chiamai mia madre dicendo che stavo tornando a casa a un orario indecente e le dissi di non stare in pensiero . Praticamente ogni 20 minuti lei minuti mi faceva squillare il telefono per saper dove ero e io non avendo un auricolare mi fermavo sotto la tormenta per rispondere , l'ultima chiamata che mi fece quella notte dopo aver terminato un pacchetto di muratti, me la fece mentre attraversavo per parcheggiavo la macchina sotto il porticato di casa , non aveva tutti i torti visto che per tornare a casa avevo percorso 30 km in 3 ore e pochi minuti .

Oggi siamo fin troppo raggiungibili e l'istantaneitá é padrona del nostro tempo , rimpiango i vecchi telefoni a gettoni o a scheda , che erano certamente meno intimi ma avevano un fascino incredibile , sopratutto se c'era la fila e ti dovevi mettere in attesa come ogni volta che andavo al mare .
Di recente ho rivisto da un cliente un vecchio apparecchio a disco e mi sono messo a ricordare il rumore che faceva mentre componevo il numero .
Forse sto leggermente invecchiando , ma mai dimenticherò quanto prezioso fosse il tempo dell'attesa per una telefonata effettuata da una vecchia cabina con la cornetta , il disco con i numeri e i gettoni .


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