venerdì 24 agosto 2018

OSO E NON MI PENTO

Se a distanza di  24 ore dall’ultima uscita timbri un tempo più basso significa che il lavoro sta iniziando a regalare frutti importanti , non c’è alcun dubbio in merito ma serve solo un particolare affinché tutto si concretizzi : volerlo .
Si tratta di un meccanismo splendido ma delicato , va pensato , calibrato , pianificato e infine performato . È necessaria una partenza senza esitazioni , una semplice decelerazione comprometterebbe il piano .
Si va forte per capitalizzare il lavoro e infatti la strada scelta è a senso unico , a metà percorso si porge l’occhio sul crono solo per osservare il margine , il resto assomiglia a un giro in qualifica di una formula 1 .
Giungono gli ultimi 3000 metri , sono decisivi perché vanno spese le energie residue , non si pensa ad altro che suono emesso da lì a pochi dal gps , si spinge senza tregua e poi ci si aggrappa alla voglia di emergere .
Finalmente suona l’oggetto indossato al polso , non è una liberazione ma esplode la felicità , per poco sui 10000 metri sono sotto i 49 minuti . La dedica è personalizzata , ci ho creduto e ho ottenuto quanto avevo prefissato .
Penso a colui che mi ha dotato di velocità , è un amico vero e non di facciata , con lui condivido questo istante gioioso .
Meno male non sarei mai andato veloce come mi era stato detto , sorrido al solo pensiero , all’eco trail delle acque ci andrò con soddisfazione .
Ho ripreso quella marcia con la fatica , dal niente non nasce niente e questo me lo sono imposto nella nuova occasione concessa da Dio.

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