sabato 29 novembre 2014

COMPLICE .

"Carolina Kostner ritiene che la situazione sia assurda. In questa storia non c'entra niente. E' una persona colpita da questo fatto e vuole andare in fondo". Così Giovanni Fontana,  il legale della pattinatrice ,commenta all'Ansa i 4 anni e 3 mesi di squalifica chiesti dalla Procura Antidoping del Coni per la sua assistita, Carolina Kostner. "Non ho ancora finito di leggere il deferimento, ma stiamo vedendo che la richiesta è abnorme - aggiunge l'avvocato Fontana -. Arriviamo all'assurdo: per chi non ha mai fatto uso di doping è stata richiesta una sanzione maggiore anche di chi ha ammesso di averne fatto uso". Il legale ha avuto modo di parlare con la pattinatrice azzurra, attualmente negli Stati Uniti, e la definisce "colpita" da questo rinvio a giudizio al Tribunale Nazionale Antidoping da parte della Procura di Tammaro Maiello. "La nostra idea sulla ricostruzione del fatto è completamente diversa - spiega -. Non ha commesso niente e non aveva nulla da denunciare". Sulle presunta versione contrastante, rispetto a quella del marciatore azzurro, offerta agli inquirenti sportivi per ricostruire quanto successo il 30 luglio 2012, giorno in cui Schwazer fu trovato positivo all'Epo, invece: "Non ho ancora finito di leggere il deferimento, ma non le vedo queste versioni contrastanti".

Da qualunque prospettiva si legga la richiesta della procura del CONI , possiamo notare come il castello di carte costruito nella vicenda Schwazer sia ormai caduto . 
Ci sono precise responsabilità che emergono dalle indagini svolte e a 2 anni di distanza da quel luglio del 2012 , responsabilità legate al ruolo avuto dalla pattinatrice ex fidanzata del marciatore reo confesso .
La Kostner ha improvvisamente ritrovato la memoria ,se tre indizi fanno una prova allora possiamo parlare con sicurezza di omessa denuncia e complicità poiché la seconda versione dei verbali contiene parti che collimano con le dichiarazioni ribadite dalla Kostner stessa . 
La pattinatrice non vedrà revocati i suoi titoli ma la sua credibilità è ai minimi termini .
Lo sport italiano conosce una nuova pagina nera ma quando mai potremo finalmente risalire la china e non vedere atleti frequentare aule di tribunale più di campi di gara ? 
Invece di riempirsi la bocca di etica servono fatti , ma non siamo all'altezza e chi sta in plancia di comando ama navigare a vista . 

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