giovedì 28 maggio 2015

GIUDICE PER UN PRANZO

Lei, la mamma, macrobiotica. Lui, il papà, amante della carne. Al centro dello scontro un ragazzino dodicenne che, dopo il divorzio dei genitori, si è trovato a passare da pasti a base di riso e verdure, ad abbuffate con carne, latticini e dolci. Inutile ogni tentativo di trovare un accordo: la questione è finita in tribunale a Bergamo ed è toccato al giudice pronunciarsi sull'alimentazione del ragazzino.
La donna dal 2006 non mangia la carne e ha adottato un'alimentazione macrobiotica, che ha imposto anche al figlio. Quando il padre lo ha saputo l'ha accusata di non essere stato coinvolto in questa scelta che, a suo avviso, metterebbe a rischio la salute del giovanissimo. Inizialmente ha tentato di risolvere la cosa rimpinzando il figlio nel weekend, con carne e formaggi. O almeno così dice la moglie, lamentando il fatto che il 12enne, dopo ogni weekend passato con il padre, tornava a casa con il mal di pancia. Anche per effetto dei pranzi dalla nonna a base di polenta, gorgonzola e salsiccia.

La decisione del giudice - L'ex marito alla fine si è rivolto al tribunale, per chiedere al giudice di assumere, "in mancanza di accordo fra i genitori, gli opportuni provvedimenti con riguardo al regime alimentare del minore". E il giudice ha stabilito che la madre deve mettere in tavola la carne almeno una volta durante la settimana, mentre il padre non deve proporla al figlio per più di due volte, nel weekend.

Fonte:  tgcom24.it 

Mi sto domandando quale imbarazzo avrà provato il giudice nell'emettere la sentenza , quando sarebbe stato sufficiente un minimo di buon senso per il bene del bambino.
Il rancore è uno cattivo sentimento ma si vede che ultimamente va di moda . 

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