mercoledì 20 maggio 2015

I RICORDI SONO ALTRI

Spesso ti imbatti in quelle storie che ti riportano indietro nel tempo e allora capisci veramente il senso di alcune parole pronunciate da chi ha speso ogni energia per darsi una dignità e a un certo punto della propria vita raccoglie i frutti di un duro lavoro .
Irina Shayk , nota fotomodella , ex fidanzata del pallone d'oro Cristiano Ronaldo ha raccontato la sua infanzia in un paesino sperduto sugli Urali .
Dietro quella bellezza attuale si cela un periodo di povertà che lascia senza parole , infatti veniamo a conoscenza della perdita del padre durante l'adolescenza della stessa a causa di una malattia polmonare ( l'uomo lavorava come minatore ) , la donna poi racconta di come si svolgesse la vita nel dopo scuola quando , insieme alla madre e alla sorella , si adoperavano nella coltivazione di pomodori , cocomeri e patate non per divertimento ma per puro spirito di sopravvivenza .
In quella indigenza si stagliava una figura molto cara a Irina , la nonna Galina , la quale si era trovata a combattere tra le bombe dei nazisti durante la seconda guerra mondiale .
Per la fotomodella avere avuto accanto una persona del genere è stato un arricchimento prezioso e mi ha ricordato alcuni flash della mia infanzia quando abitavo in campagna con la mia famiglia .
Mio nonno e mia nonna avevano un orto con un piccolo capanno dove custodivano polli e conigli , spesso mi portavano con se nei pomeriggi estivi a bagnare la verdura perché crescesse , talvolta li aiutavo a raccogliere le patate nei secchi per poi portarle a casa e cucinarle .
La disappetenza che avevo da piccolo veniva lenita dal sapore proprio delle patate che mia nonna durante l'estate mi cucinava in ogni modo all'ora di pranzo ed io ero felice .
Addiritura capitavano dei giorni in cui anche a cena la nonna servisse le patate solo per me , a patto che finissi i compiti che mi erano stati assegnati .
Era il premio di quelle lunghe giornate passate a giocare a pallone con gli amici .
Mia nonna sapeva come convincermi e io mi lasciavo accalappiare da quell'odore che proveniva dal cucinotto .
Non avevamo molto ma c'era felicità nei piccoli gesti quotidiani , ci volevamo bene ed eravamo molto uniti  .
Mi mancano quei periodi e non si tratta di spensieratezza , vorrei solo rivedere quelle persone che mi hanno insegnato così tanto , vorrei abbracciarle e ascoltare di nuovo la loro voce , vorrei che sapessero che dono tutto me stesso per realizzarmi  seguendo il loro esempio .
Aveva ragione il grande Bearzot : "E’ vero che i ricordi più belli ti accarezzano, ma quelli che ti segnano di più, sono gli altri, quelli che ti danno la netta sensazione quasi corporea di che fatica hai fatto per arrivare fino a lì”.

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