sabato 23 maggio 2015

LA LUCE DI JUNG

È il secondo sabato che corro sia al mattino che al pomeriggio , se la scorsa settimana mi ero proposto di non esagerare stavolta ho rotto ogni indugio .
Non ho passato una bella nottata , ma alle 8 dopo una colazione leggera inizio la seduta che prevede 13 chilometri .
Mi scaldo per i primi 3000 metri poi aumento l'andatura , le gambe girano che è una meraviglia, ho cambiato respirazione e ho svolto le ripetute nei giorni precedenti .
Sto bene fisicamente e mentalmente sono carico , i primi 10 km li chiudo con un tempo che mai mi sarei aspettato , a quel punto decido di rallentare , i restanti 3 chilometri li controllo poiché voglio risparmiare energie per il pomeriggio .
Il cielo non promette niente di buono , ci sono delle grandi nubi grigie , mi rassegno pensando ad una gara bagnata seppur breve .
Il pranzo è leggero , cucino della semplice pasta al pomodoro bevo acqua e infine un caffè .
Alle 18 mi presento sul luogo della gara che si svolgerà su un circuito di circa 7 chilometri .
Il tempo sembra reggere , ma indosso la bandana in testa . Mentre mi sto scaldando incrocio un amico che corre le ultramaratone , mi saluta cordialmente e mi dice di togliermi proprio la bandana che mi copre la testa . " è caldo umido , non coprirti così tanto " sono le parole che pronuncia .
Per la prima volta corro a testa scoperta , la gara parte alle 18:30 puntuali e siccome mi sento veramente bene decido di partire fortissimo , infatti con uno scatto felino lascio gli altri concorrenti a bocca aperta e per i primi 1000 metri sono in testa . Ovviamente sono consapevole di essere un fuoco di paglia , infatti vengo ripreso e superato .
Le fatiche della mattina iniziano a farsi sentire , al chilometro 4 tiro i remi in barca , mi godo il paesaggio della francigena e la parte finale del percorso .
Chiudo la gara con un tempo che mai avrei pensato , vado a prendere la bottiglia di vino che consegnano a ogni partecipante e mi dirigo verso l'auto per poi lavarmi .
Mentre sto guidando ,  penso a quel breve tratto che ho preso la testa della corsa , è stato veramente emozionante e non so quando mi ricapiterà , son consapevole di non avere gambe velocissime però con le ripetute qualche risultato sta arrivando .
Sto scoprendo altre sfaccettature del mondo della corsa , ma non dimentico da dove sono partito , mi sono posto degli obiettivi nella vita e li voglio raggiungere .
Ho imparato molto dalle sconfitte subite  e mi riecheggia nella mente una frase di Jung : l'unico scopo dell'esistenza umana è di accendere una luce nell'oscurità del mero essere .

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