lunedì 26 febbraio 2018

NON È UN MIO PROBLEMA

È calato il gelo , ma la voglia di tagliare la linea del traguardo ha prevalso rispetto a ogni difficoltà che si è presentata .
Il viaggio è anche questo , gioia e dolore sono le facce della stessa medaglia ,ormai  sono completamente calato nel ruolo di di ultramaratona e non lo cambierei mai .
A un certo punto ho gestito : la neve , un dolore all’inguine , un polpaccio in stato comatoso e il mal di pancia causato dal freddo .
È l’enensima dimostrazione di come la testa abbia un ruolo fondamentale , andando ancora una volta oltre il limite ho mostrato di che pasta sia stato costruito .
Ma il momento più bello è stato l’arrivo in piazza del Campo a Siena dopo 50 chilometri : sono stato accolto come un re che visita i suoi sudditi , ho camminato sobriamente mostrando solo le 4 dita , sono stato intervistato , poi mi sono completamente sciolto nel pianto con lei che mi consolava con un tenero abbraccio .
In quei pantaloncini corti c’è la mia essenza : vengono da Faenza , ci ho corso l’ultimo tratto del Passatore e volevo rievocare “ la più bella del mondo “ .
Cari Cesare e Claudio , ho corso infortunato per dedicarvi questa medaglia , con me c’erano amici sinceri con i quali è nato un gruppo irripetibile .
Senza i sorrisi di costoro non sarei di nuovo finisher , la resilienza è il uno dei miei cavalli di battaglia e quando ne sento parlare da Aldo Rock capisco che il dolore non è un mio problema .

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