giovedì 31 maggio 2018

DI POCHE PAROLE

È tutto cambiato caro Ago , da quando hai compiuto quel maledetto gesto più di 20 anni fa il mondo del pallone ha subito delle mutazioni repentine , non esistono le certezze .
Non appena De Rossi appenderà le scarpe al chiodo si chiuderà un altro ciclo , così come Scirea tu saresti utile oggi per dare un tocco di umiltà a un ambiente maleodorante .
Mi sto sempre più allontanando dal pallone perché ho capito troppe cose e non mi piace più come viene vissuto , l’ironia ha lasciato il posto alle troppe polemiche , i giocatori sono divenuti aziende , preferiscono l’immagine alla vera essenza .
Avevi ragione nella tua lettera d’addio , in quelle righe c’è una verità durissima da accettare e il cinismo che impera nel mondo del pallone ti ha schiacciato .
Non serve che ti abbiano intitolato un campo a Trigoria , eri un uomo colto , amavi il sapere e sopratutto ti assumevi delle responsabilità .
Quella maledetta partita fu l’inizio di una parabola discendente , sarei stato curioso da sportivo  di vederti esultare , eri il simbolo di Roma e lo eri molto più di Totti .Purtroppo  il destino ha scelto diversamente e bisogna guardare in avanti .
Solo oggi capisco i motivi per cui apprezzavo Scirea , Antognoni e Te : eravate di poche parole .

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