domenica 6 aprile 2014

It's better to burn out than to fade away

Con queste parole scritte in una lettera prima di suicidarsi ,20 anni fa scompariva uno degli ultimi cantori del disagio giovanile degli anni 90 , Kurt Cobain .
Scoprii i Nirvana nel 1991e l'impatto con il grunge fu a dir poco devastante .
Nevermind divenne l'album di una gita scolastica e da li in avanti i miei orizzonti musicali iniziarono a variare notevolmente .
Dopo Jim e Freddy , Kurt divenne il punto di riferimento dei miei appetiti sonori .
La sua voce era una scudisciata micidiale , una lama che ti entrava nel fianco e lasciava segni indelebili .
Dai testi di Cobain traspariva una certa sensibilità ma allo stesso tempo livore verso quello che lo circondava .
Mi ci rivedevo terribilmente perché quegli anni non li ho passati benissimo a causa di un episodio che mi ha turbato per un bel pezzo.
Ascoltare i Nirvana mi aiutava a superare il dolore quotidiano é leniva i miei pensieri .
A parte i soliti classici , mi piaceva Polly , che fa parte appunto di Nevermind, un brano pop dove si cimenta una altra parte di KC .


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