sabato 10 marzo 2018

DUE SALITE INTERMINABILI

Si è stata veramente dura affrontare l’ultimo chilometro della ultramaratona di Terre di Siena , le due salite che conducono a piazza del Duomo nonostante la brevità possedevano un significato importante .
Il dolore era anestetizzato , guardavo in basso onde evitare che la neve impattasse la faccia , avevo il cappuccio stretto bene e coprivo la bocca con la bandana indossata sul collo .
Mi sono sentito liberato di un peso quando sulla sinistra si è stagliato il Duomo , ho alzato gli occhi tirando un sospiro di sollievo , non ho pensato, d’istinto ho tentato di aumentare la velocità ma è stato vano .
Il viaggio era praticamente terminato , serviva il suggello finale ossia varcare quella linea e udendo quel suono proveniente dai sensori .
Sono state più di sette ore durissime mia cara , ma la voglia di superare ancora una volta il limite ha prevalso su tutto , eri lì in mezzo alla tormenta , ti immaginavo splendida come sempre e non sono rimasto deluso .
Perdonami se puoi quando sono scoppiato in quel pianto liberartorio che custodiva il desiderio di dimostrare ancora una volta tante amarezze superate .
Quante vessazioni ho subito a causa di questa passione , ho sbattuto in faccia a tanti detrattori gli strumenti che uso quando scendo per strada .
È la mente il motore ,sono un ultramaratoneta per la quarta volta consecutiva , ma non finisce qui , porterò a compimento una promessa fatta ad un amico nel caso in cui giungessi a Montalcino prima dello scoccare della dodicesima ora .
Ps: quelle salite le affronteremo assieme dopo 49 chilometri prima o poi , avranno il sapore della impresa e speriamo non nevichi .

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