lunedì 23 aprile 2018

MI FACCIO SENTIRE

“È qui , te l’ho portata , è nostra , nostra , nostra “ non sono riuscito a pronunciare altre parole caro Campione , ti ho abbracciato come un figlio che vuole condividere con il proprio padre qualcosa di meraviglioso .
Ci eravamo scritti prima della partenza , te lo avevo promesso che non avrei fallito e sarei venuto il giorno dopo alla gara solo per mostrarti ancora una volta il frutto del nostro lavoro .
Quando sono arrivato al punto di ritrovo sono stato investito dal calore di tanti altri amici che non si attendevano qualcosa del genere .
I complimenti si sono sprecati , ero un po’ in imbarazzo , poi ti ho visto e da lì in poi è stata solo una faccenda nostra , ci siamo scattati quella foto tanto agognata .
Non ho nascosto le emozioni , ho pianto dalla gioia e se sono stato visto lacrimante è qualcosa solo per pochi intimi .
Poi mi sono diretto sulla linea di partenza , ho mantenuto il resto della promessa, ho sofferto negli ultimi 3000 metri , ho raggiunto i 60 chilometri in 2 giorni senza lamentele e all’arrivo la stanchezza si è palesata .
Con i piedi doloranti ho salito gli scalini del palazzo dove si svolgevano le premiazioni , ho ritirato la bottiglia di vino solita poi è calato il gelo , alcune vecchie conoscenze mi hanno visto entrare nel salone e sono rimasti basiti , sapevano , qualcuno ha voluto rivolgermi la parola e io gentilmente ho risposto con un gran sorriso .
Infine sono andato dal capitano della mia squadra pronunciando queste parole : “ Ho portato a casa due miseri punti e sono venuto qui per dimostrare che se si vuole tutto è possibile !!!” , lui ha apprezzato e poi mi sono seduto con dei Dolori lancinanti ai piedi .
Ho corso i 15 chilometri domenicali per amore , chi mi legge lo sa, ma c’è una postilla , ossia vado a testa alta relativamente al lavoro che svolgo, quando arrivo si sente e si vede , in quella manina c’è impresso un numero , se lo compongo sorrido sempre .

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