mercoledì 17 settembre 2014

APPARENZE ERRATE .

 Provo orrore e un senso di vuoto di fronte alla tragedia accaduta a Milano dove l'omicidio sucidio del giovane italo-brasiliano ha avuto dei retroscena da brividi.
Il 20enne che martedì si è buttato dal settimo piano di un palazzo, spingendo giù con sé anche la ex fidanzata,è stato il frutto di un piano premeditato. E' quanto rivela una lettera lasciata dal giovane ai genitori. "Voglio che provi terrore prima di dire addio a tutto", si legge infatti nelle tre pagine scritte dal ragazzo il giorno prima della tragedia.
 "Scrivo queste parole non per essere ricordato, soprattutto perché dopo questa sera i ricordi sarebbero tutti negativi credo...". Inizia così la lettera scritta dal giovane e lasciata ai suoi cari.

Il movente della tragedia si trova nella terza pagina, dopo i saluti alla sorella, alla nonna, al padre e alla madre: a scatenare l'odio del 20enne il dolore per essere stato lasciato. "Un odio così forte da essere felice di sacrificare la propria vita per far provare all'altro la vera tristezza", scrive il ragazzo e immaginando che tutto sia già avvenuto spiega: "Non mi sono lanciato con lei subito ma anzi le ho prima fatto provare il terrore di perdere tutto amici, famiglia e futuro". "Se la rincontrassi dall'altra parte la odierei ancora? No, il mio sfogo è finito nel momento in cui ho saltato".

"Lascio un piccolo consiglio finale, si lo so che fa impressione, ma pensò sara utile sia alle future vittime che ai forse futuri carnefici, dubitate di quelli che ridono sempre a volte non possono semplicemente fare altrimenti e nel frattempo, perderanno l'anima". 


A dir poco inquietante la testimonianza di una persona che ha assistito alla scena .Infatti circa un anno fa, il 20enne morto, aveva provato a uccidersi lanciandosi nel vuoto dal balcone della propria abitazione. Come raccontato da un  residente nella zona: "Era rimasto lì in piedi per un'ora, poi un vigile lo aveva distratto e un altro lo era riuscito ad afferrarlo con coraggio. Era stato adottato, sembrava un così bravo ragazzo. La sua famiglia è agiata, non avevano problemi di soldi. Lo vedevo sempre in giro in zona".

Non ho riportato il nome del ragazzo e della ragazza per un fatto solo di pudore , sono incredulo di fronte a un fatto del genere .
Con quale diritto e a quale titolo  l'omicida -suicida ha privato del bene più prezioso a quella ragazza innocente ?

La parola ODIO  scritta nella lettera a 20 anni non dovrebbe essere neppure conosciuta dai ragazzi, invece il malessere si annida in menti che avrebbero bisogno di cure ,di ascolto .
Invece tutto passa in secondo piano , si va avanti per apparenze sottovalutando la situazione .


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