venerdì 19 settembre 2014

L'ARTE PEDATORIA INDIANA DI DEL PIERO .

In un freddo dicembre di quasi 20 anni fa mi imbattei in una delle domeniche più difficili della mia vita da tifoso .
Come al solito mi ero recato nel solito posto con gli amici per vedere la partita della Fiorentina in bassa frequenza in un circolo della zona .
Purtroppo però l'impianto in dotazione faceva le bizze e quasi la totalità del primo tempo ascoltammo la radio , ma eravamo felici lo stesso , poiché la squadra allenata da Ranieri si era portata in vantaggio per 2-0 al Delle Alpi contro la Juve .
Ingenuamente pregustavamo tutti in sala la vittoria che mancava a Torino da un bel pezzo , non sapevamo cosa stesse per accadere .
Nel frattempo era ritornato il segnale e dopo pochi minuti del secondo tempo vedemmo le immagini .
Ormai mancavano 20 minuti alla fine , in cuor mio mi immaginavo gli sfottò verso i tifosi gobbi il lunedì a scuola , quando la Juve riuscì in pochi minuti a pareggiare il doppio svantaggio .
2-2 , non mi capacitavo dell'accaduto , ero in stato catatonico poi il boccone più amaro da ingerire arrivò , ci fu un lancio in avanti di Tacchinardi , la palla arrivò a Del Piero che di esterno al volo di destro infilzò Toldo .
Sconfitti 3-2 da un capolavoro balistico .
Quante prese per il naso mi arrivarono il lunedì , a scuola gli amici tifosi della Juve arrivarono con la sciarpa bianconera al collo e io ingoiavo fiele disgustoso .
C'era una cosa però che realizzai : mi ero trovato di fronte a un grosso campione della pedata , Del Piero mi aveva conquistato con la sua tecnica sopraffina .

A distanza di 20 anni il giocatore di San Vendemiano gioca ancora ma non più con la maglia a strisce, prossimamente si cimenterà nella lega indiana nata da poco nella squadra dei Delhi Dynamos .
Su questa sua ulteriore scelta , dopo aver trascorso un biennio in Australia nel Sydney , Del Piero ha dichiarato:
"Questa per me è una nuova entusiasmante avventura che si inserisce perfettamente nel percorso intrapreso tre estati fa, da quando ho lasciato la Juve. Non sono mai voluto tornare su strade già battute, per cercare di rivivere emozioni che sono e resteranno irripetibili. Ho cercato, allora come adesso, qualcosa di diverso. Mi sento un viaggiatore sulle strade del calcio. Il campo non è la sola cosa che conti. Conta anche quello che c'è fuori. E, soprattutto, la possibilità di abbinare l'aspetto agonistico al ruolo di ambasciatore del calcio, con l'orgoglio di rappresentare nel mondo il mio meraviglioso sport, che è una parte fondamentale della mia vita fin da quando sono nato".
Intanto qua da noi imperversa la figura dell'onnipresente LOTITO e di un presidente che corrisponde al nome di TAVECCHIO sulle cui dichiarazioni stenderei un velo pietoso .
Il carisma e la personalità di un campione del mondo ,quale è Alessandro Del Piero,  sono lontane anni luce dai giochetti portati avanti dalla coppia descritta sopra .
Il pallone italiano è ormai sgonfio , chissà quanto si divertiranno gli indiani ad applaudire L'ex numero 10 della Juve , sicuramente non faranno polemiche ne aizzeranno commenti improbabili sul web .
Ammireranno l'arte allo stato puro del gioco del calcio .
Noi qua invece viviamo di contraddizioni , di ipocrisie e ci siamo dimenticati i settori giovanilli.
Contano i soldi delle tv , ormai è calcio wrestling .


Nessun commento:

Posta un commento