sabato 13 settembre 2014

OROLOGI DI MARKETING.

<Il ceo della Mela Tim Cook ha annunciato al termine dell’evento di presentazione dei due iPhone 6 e dello smartwatch Watch che chiunque sia in possesso di un account iTunes o lo apra nelle prossime 5 settimane troverà gratuitamente nella sua libreria l’ultima fatica della band irlandese. La scelta è particolare e sicuramente di impatto: invece di distribuire codici regalo da inserire per attivare il download gratuito, Apple ha fatto tutto da sé recapitando direttamente ai dispositivi il pacco dono. Le reazioni sono state svariate. Da chi, completamente all’oscuro dell’iniziativa, ha denunciato un hackeraggio del suo account su Twitter a chi si lamenta per la forzatura non essendo interessato all’album passando, ovviamente, per i fan della band che si sono fregati le mani. “C’è qualche problema tecnico?”, ha twittato una ragazza allegando una foto con l’album pronto per essere scaricato sullo smartphone selezionando la nuvoletta, il cloud appunto, vicino al titolo dell’intera lista o di ogni singola canzone. Apple, infatti, non ha ovviamente facoltà di piazzare file sui nostri computer o telefonini ma può, e lo ha appena fatto, infilarli nella libreria virtuale al quale i nostri account vanno ad attingere automaticamente se l’impostazione è ‘Mostra acquisti nella nuvola’ è attivata (la trovate nelle preferenze di iTunes). Possiamo decidere se scaricarlo o meno, ma ce lo troviamo lì, come se qualcuno avesse fatto metà della scelta per noi. Ed è questo aspetto ad aver irritato qualcuno. “Perché Apple dà per scontato che vogliamo ascoltare tutti le stesse cose?”, si chiede su Re/Code Peter Kafka. A voler essere ancora più tignosi, perché Apple deve imporci un’operazione commerciale da cui sia la Mela sia gli U2 hanno tratto vantaggio nel momento della loro stretta di mano? E, ancora, torna a sottolineare Kafka, “se stai cercando di convincermi che archiviare i miei file sulla nuvola non comporta problemi di sicurezza forse entrarci senza permesso non è la mossa migliore”. Vista l’ancora scarsa cultura in materia questo è forse il punto più importante. La prima obiezione è legittima, ma va archiviata nella consapevolezza che ormai i dispositivi sono i cavalli di Troia delle aziende: il business di Amazon si basa interamente su questo principio: ti vendo dispositivi a basso costo per proporti più facilmente contenuti, oggetti, servizi o abbonamenti. O, nel caso di Apple (e senza il basso costo), portare la tua attenzione su iniziative di marketing>.( fonte : corriere.it del 12/914).

Ecco quanto sta accadendo dopo la presentazione dei nuovi Iphone da parte della Apple.
Ci troviamo di fronte a una politica di marketing molto aggressivo e mi piace pensare ad una imposizione di quello che dovremmo comprare .
Certamente la promozione del nuovo album della band Irlandese può essere un ottimo veicolo di traino ma restano molti dubbi in tema di tutela legale dei propri dati personali quando si utilizza iCloud .
Sul web purtroppo vige una legislazione farraginosa e di difficile interpretazione, un terreno minato sotto molti punti di vista .
Ma questo non interessa a chi vende questi dispositivi , l'importante è conquistare il cliente con ogni mezzo seppur in maniera poco limpida .
Mi piacciono i prodotti Apple e non nego di possedere un iPad , però l'orologio l'utilizzo non certo per navigare sul web .
La tecnologia è importante ma non possiede un fattore essenziale per una persona .
La fantasia e l'imprevedibilità sono doti importanti , molto più persuasive di una politica di marketing aggressiva .

Nessun commento:

Posta un commento