giovedì 2 novembre 2017

ERA SETA

La notizia della scomparsa di Stefano Salvatori ex giocatore della Fiorentina di fine anni 80 e inizi anni 90 ha velato di malinconia la giornata bellissima in Val d’Orcia che ha conosciuto l’apice con l’intervista alla più forte ultrailista italiana  .
Mi ero fermato a bere un caffè mentre stavo rientrando e ho letto sui social , automaticamente la mente è volata ad un periodo bellissimo e contemporaneamente complicato per i colori viola .
Stefano faceva parte della rosa nella stagione della celebre B2 , affiancava Cucchi a centrocampo , me lo ricordo benissimo a Casteldelpiano con quella cresta che gli fece affibbiare il soprannome di “Indiano” , il suo secondo ritorno a Firenze lo vide catapultato invece in una squadra molto anonima però il sostegno del pubblico non era mai assente .
Le prime stagioni della pressidenza Cecchi Gori vedeva la squadra galleggiare in zone anonime della classifica poi nel 1991 approdò in riva all’Arno un certo Gabriel Batistuta .
I giocatori all’epoca per guiungere ai “campini” passavano in mezzo alla gente , erano parte integrante della città , oggi c’è più distacco , si vede da quanto è accaduto all’allenamento a porte aperte al Franchi , pochi applausi e cori per i calciatori della rosa attuale .
Le presenze per le partite interne stanno scendendo , la proprietà è assente , non è un bel momento per la Fiorentina, tutto il contrario di quanto accadeva 26 anni fa .
Ormai siamo prigionieri di bilanci , FairPlay finanziario e varie amenità legate ai fondi di investimento .
Vedremo la fine di tutto ciò oppure vivremo di ricordi legati alla passione ? Io sono più propenso per la seconda ipotesi , ormai il pallone è questo , un business che è in alto mare ed è venduto come seta preziosa .

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