martedì 7 ottobre 2014

ANNA NON TACEVA .

Sono passati 8 anni da quando è stata assassinata la giornalista russa Anna Politkovskaja , lo stesso giorno in cui festeggiava il suo compleanno Vladimir Putin , il quale era spesso oggetto di dure critiche negli articoli scritti da Anna .
La Politkovskaja si recava spesso in Cecenia e li aveva toccato con mano gli orrori di una guerra , durante la quale cittadini indicenti vengono torturati o talvolta uccisi in maniera brutale dalle autorità russe o cecene .
Nonostante fosse stata oggetto di varie minacce di morte a partire dal 2001 , non si era mai tirata indietro , non lo aveva fatto neppure nel 2004 quando per la prima volta rischiò seriamente la vita in un tentativo di avvelenamento mentre si stava recando con un aereo a Beslan , in quella occasione riuscirono a ricoverarla in tempo e a scongiurare il decesso .
In un saggio uscito postumo nel 2007 la giornalista russa si definiva  come :  "una persona che descrive quello che succede a chi non può vederlo", dal momento che - continua - in Russia "i servizi trasmessi in tv e gli articoli pubblicati sulla maggior parte dei giornali sono quasi tutti di stampo ideologico".
Roberto Saviano ,in un suo articolo apparso su L'Espresso alcuni anni fa ,la ricorda così : "Anna Politkovskaja diceva una cosa che per noi italiani può essere davvero difficile comprendere fino in fondo, abituati come siamo a una politica che per quanto odiosa continua a blandirci, a trattare l’elettorato come merce preziosa. Da noi, anche i politici che reputiamo i peggiori, nonostante tutto, fanno il possibile, in maniera goffa, per mantenere una parvenza di credibilità. Per persuaderci che in fondo certe scelte è nel nostro interesse che vengano prese. Pensiamo ora, per un attimo, alla politica russa, alla tracotanza con cui si sottrae a giustificazioni e processi. Anna Politkovskaja diceva che Putin teneva in altissimo conto l’opinione che la comunità internazionale aveva di lui, tanto da mentire continuamente all’estero su questioni di politica interna. Ma teneva nella più bassa considerazione l’opinione che di lui aveva la popolazione in patria, tanto da non reputare mai necessario giustificare le sue decisioni, condividerle. In poche parole Putin aveva raggiunto un tale grado di onnipotenza da agire impunemente calpestando i diritti di chi avrebbe dovuto votarlo. Era – ed è – in grado di esercitare una tale pressione sui vertici religiosi e sui mezzi d’informazione da poter convincere intere masse della giustezza dell’azione del suo governo. E di Anna Politkovskaja, prevenendo le obiezioni di qualche scettico, possiamo fidarci. Ha pagato con la vita". 

Anna aveva sete di giustizia , di verità , non amava tacere come fanno tanti piccoli paggetti di corte , era una donna libera e coraggiosa , l'hanno trucidata mentre tornava da fare compere per la sua famiglia .
Conosco persone che non sanno chi sia .
Di sicuro il 7 ottobre per costoro è un giorno come un altro , per me no dato che tanti anni fa iniziai a sfogliare giornali e a leggere libri , forse questi vivono con più legerezza , io invece voglio sapere , voglio conoscere , voglio studiare  per migliorare le mie conoscenze e come la Politkovskaja scrivo quello che vedo . 




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