giovedì 23 ottobre 2014

HA MOLLATO .

Stavolta è ufficiale : Massimo Moratti non è più il presidente onorario dell'Inter .
Ecco la nota ufficiale :
 ''Internazionale Holding Srl, società facente capo al Dott. Massimo Moratti e ai suoi figli, dott. Angelomario Moratti e dott. Giovanni Moratti -  e titolare di una partecipazione pari al 29,5% dI Fc Internazionale Milano Spa comunica che in data odierna il dott. Angelomario Moratti, il dott. Rinaldo Ghelfi e il dott. Alberto Manzonetto hanno rassegnato ciascuno a titolo individuale le proprie dimissioni dalla carica di consigliere di amministrazione della società F.C. Internazionale Milano S.P.A. 
"Internazionale Holding Srl comunica inoltre, che il dott. Massimo Moratti in data odierna ha rinunciato alla carica di presidente onorario di F.C Internazionale Milano Spa gentilmente offertagli da Mr Erick Thohir nel novembre dello scorso anno''.

"Io l'avevo detto". Questo si sente dire, perché è da luglio che fra Massimo Moratti ed Erick Thohir si era dissolto un certo feeling, l'idea di un'Inter in comune nella quale far convivere le idee del nuovo presidente e l'esperienza e la passione di chi ha guidato l'Inter dal 1995 al 2013 fino al gradino più altod'Europa e del Mondo.
Ma quello che era feeling un anno fa, al momento del passaggio dei poteri, e per qualche mese è rimasto tale, è diventato un garbato, ma deciso, scambio di opinioni divergenti, a cominciare dalla decisione di azzerare cariche e compiti: Thohir dice basta alla Vecchia Inter: se ne vanno giocatori, dirigenti, medici, addetti vari.
Logico: chi comanda fa come meglio crede. Meno logico che Moratti guardasse e basta, senza poter sollevare obiezioni o dare consigli. Luglio, l'estate, le prime amichevoli alle quali non era presente il presidente onorario, primo segnale "ufficiale" del gelo che attraversava i rapporti fra lui e Thohir.
Poi il campionato, i conti di esercizio, le perdite di bilancio, le parole su Mazzarri: tutto da lunedì a oggi, tutto in poche ore. Le cose spiacevoli da dirsi e riferirsi. Nel prendere atto delle perdite di 103 milioni, gli uomini della nuova Inter hanno messo a fuoco le ultime gestioni precedenti. Non un atto di accusa diretto, ma ci vuole poco per capire che non cambia la sostanza. Poi quel Moratti che dice: il futuro di Mazzarri dipende dai risultati, e WM se la prende e se la prendono anche Thohir e chi gli sta attorno, perchéé -dicono- sono parole che hanno un senso di destabilizzazione.
Tutto in maniera repentina, una crisi interna che si consuma poche ore prima di Inter-St Etienne. Che diventa quasi un contorno al fatto del giorno: Moratti che sbatte la porta. 
Erick Thohir si è detto "stupito" dalla decisione di Massimo Moratti. Questa la sua prima reazione alla notizia dell'addio di Moratti dal club nerazzurro.
E adesso la domanda: che fine farà il 29,5 per cento del pacchetto azionario che, oggi, è ancora in possesso della famiglia Moratti? Non è un problema marginale, a fronte di un progetto di risanamento triennale, con il Fair Play Uefa dinanzi al quale l'Inter rischia di non potersi iscrivere alle Coppe europee 2015-16.
A quanto pare, c'è un patto (scritto) fra Moratti e Thohir, frutto dell'accordo del novembre 2013, in base al quale la famiglia Moratti si impegna a detenere e dunque a garantire economicamente quel pacchetto di azioni fino al novembre 2015, dunque ancora per un anno. In tal caso, pur senza cariche, la famiglia dell'ex presidente continuerebbe a restare legata al club, fermo restando che il potere decisionale è nelle mani di Thohir.
C'è una seconda opzione, che è quella della rinuncia a quel patto, con la conseguente scopertura del 29,5 per cento delle azioni. A quel punto, Thohir deve trovare -e in breve tempo- le risorse sue o di un altro partner, per rilevare la quota della famiglia Moratti e chiudere il conto.
 ( fonte : tgcom24.it). 

Ora si aprono scenari impensabili fino a poco tempo fa e non dimentichiamo che l'Uefa ha messo l'Inter sotto la lente di ingrandimento relativamente ai conti in rosso .
Si preannunciano mesi difficili e non ci sarà molto da ridere . 
Già ai tempi del triplete si parlava di difficoltà ora il grigiore è ancora più intenso . 

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