venerdì 3 luglio 2015

EMOZIONI GIAMAICANE

La sconfitta di Rafa Nadal contro Dustin Brown è sintomo di una usura che ha colpito il tennista maiorchino dopo anni di successi .
Non sono molto stupito da tutto ciò perché anni fa a Wimbledon assistetti ad una delle sconfitte più impreviste , era il 1987 quando il campione uscente Boris Becker , astro nascente del tennis , venne eliminato dal torneo dallo sconosciuto Doohan .
Fu un episodio isolato poiché nel 1989 Becker vinse il suo terzo Slam sull'erba e mise alle spalle quella sconfitta .
Chi invece accusò pesantemente una sconfitta per mano di Brad Gilbert fu McEnroe il quale si prese un periodo sabbatico senza poi più tornare ai livelli di prima .
Niente però in confronto a quanto accadde nel 1989 quando Ivan Lendl subì una sconfitta rocambolesca contro lo sconosciuto americano Chang in un pomeriggio parigino senza precedenti .
Il ragazzo di Hoboken con una tattica perfetta spedì fuori giri il n.1 al mondo giungendo poi in finale e vinse il torneo sullo svedese Edberg .
La crisi di Nadal è invece fisica , l'infortunio patito alla schiena lo ha debilitato e a 29 anni è ormai logoro .
Brown è il n.102 al mondo e ha vinto alcuni futures, non so cosa accadrà nei prossimi turni ma di sicuro serve un tennis champagne come il suo .
Sul campo il tedesco emoziona , ma nel suo sangue scorre sangue giamaicano , perciò il suo tennis lo possiamo avvicinare al reggae di Bob Marley.
Godiamoci queste piccole perle perché il gioco di volo è ormai scomparso , i tennisti sono molto muscolari e usano le loro racchette non certo per ricamare .
Prima o poi finirà l'epoca dei colpi potenti e assisteremo di nuovo alla verticalizzazione , perché il rovescio in back ha un fascino senza tempo , se poi concludi il punto con una stop volley allora si raggiunge l'estasi, Brown ne sa qualcosa e con i suoi saltelli fa gioire le folle .

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