martedì 28 luglio 2015

UN PO' DI NORMALITÀ

La notizia potrebbe sembrare non importante, ma la sentenza del tribunale di Bruxelles potrebbe rivoluzionare il calcio mercato.
Viene infattti confermato, almeno in Europa, il divieto per gli investitori privati, di detenere diritti di proprietà sui cartellini dei giocatori.
Il ricorso era stato presentato dal fondo di investimento Doyen-
In pratica, i fondi di investimento acquistavano una percentuale del cartellino del giocatore con l'obiettivo di guadagnare sulla successiva vendita.
Le società di calcio acquirenti, si trovavano così a dover trattare con la società proprietaria, ma anche con altri soggetti privati.
Negli ultimi anni, i fondi di investimento hanno inciso pesantemente sulla "geografia" e "geopolitica" calcistica.
Prendiamo ad esempio il caso dell'Atletico Madrid. La squadra madrilena acquista dal Porto Radamel Falcao, per 40 milioni ma il 55% dell'operazione è finanziato da fondo Doyen.

In teoria il calciatore è di proprietà dell'Atletico Madrid ma in pratica le decisioni sul futuro di Falcao le prende il fondo Doyen.
E infatti nel 2013 Falcao passa al Monaco per 60 milioni di euro, di cui solo 15 vanno nelle casse dei Colchoneros e 45 nel fondo Doyen.
Altro caso europeo è il Porto. Negli ultimi 5 anni il Porto ha inserito in bilancio circa 200 milioni di euro di plusvalenze derivanti da TPO (Third party ownership).
E adesso che succede? Intanto attenzione anche all'Italia e al mercato di alcune società, in particolare Milan ed Inter, che sembrano avere legami stretti con alcuni di questi fondi.
Considerando come sono cambiate le regole del fair play finanziario, modificato in corsa per favorire la "risalita" di alcune nobili decadute, segnaliamo quanto accaduto in attesa di vedere se e come le norme verranno fatte rispettare. 
Fonte: tutto-viola.it

Nessun commento:

Posta un commento