lunedì 10 luglio 2017

LA SEMPLICITÀ DI SANDRA

Dopo gli scatti in salita della domenica si va a chiudere una tre giorni di allenamenti intensa con 10 km molto lenti , i primi minuti sono tremendi però non solo a causa del caldo .
Sembra che la posizione dei polpacci sia occupata da due enormi macigni , decido di sciogliere i muscoli con una breve seduta di fartlek a sensazione con pochissime pretese .
Le gambe reagiscono come da programma , l'innesto delle marce non inficia più di tanto perciò significa che il lavoro svolto sino ad oggi funziona .
Nel frattempo ripenso al pacco gara di sabato che ho nuovamente regalato , non me ne pento assolutamente , è la migliore soluzione così come omaggiare babbo e mamma con le medaglie da finisher .
In passato ero più egoista relativamente alle cose materiali , oggi ho una visione diversa , ho scelto i piccoli gesti perché li ritengo più calzanti rispetto alle manie di grandezza .
Me lo ha insegnato una amica speciale a Faenza , attese suo padre dopo averlo assistito per tutta la gara poi si emozionò palesemente quando lo vide che si era fregiato per la 31ª volta del titolo di finisher alla 100 km del Passatore .
Quanto ha inciso sulla mia vita quel viaggio , è la prova tangibile di come le mutazioni siano necessarie affinché si tagli definitivamente con abitudini secolari .
Per essere migliori serve guardarsi dentro , in profondità e dimenticarsi le apparenze , anche se sei stanco prova ancora una volta ad accelerare , vedi come reagisci , la nuova soglia del dolore è stimolante perché capisci di aver superato un altro limite .
È logico che poi vai a decelerare , ma prendi consapevolezza .
Cara Sandra avevi ragione , più sommi le semplicità maggiori sono le possibilità che nasca un capolavoro e in quel caso dai un senso a quanto posto in essere .
C'è chi non lo capirà mai, vanno fatti cuocere a fuoco lento nel loro brodo tenendo aperta la pentola finché non evaporaerà il liquido .

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