giovedì 24 marzo 2016

UN PITAGORA OLANDESE

Solo un visionario avrebbe immaginato al primo minuto di una finale mondiale di tentare una fuga in dribbling verso l'area avversaria , ebbene questo avvenne nel '74 quando il numero 14 dell'Olanda venne atterrato al suo ingresso nell'area di rigore tedesca e si conquistò un calcio di rigore .
Quell'uomo aveva spostato le lancette del tempo nel futuro , i suoi lanci erano prefetti , le sue "veroniche" erano illeggibili .
Si poteva pure permettere di non partecipare al suo secondo campionato del mondo per motivi mai del tutto chiariti , solo un grande allenatore come Rinus Michels riuscì a inquadrare l'immenso talento di Johan Cruijff .
Fu come al solito mio padre a parlarmi del celebre olandese e del calcio totale , quando gli ho telefonato oggi per comunicargli la scomparsa di "Pitagora" ha ansimato con un certo dispiacere , poi ha pescato dai suoi ricordi la partita di esordio di Giancarlo Antognoni in Nazionale avvenuta proprio di fronte a sua maestà Johan .
Cruijff è stato il simbolo di un'epoca così come lo è stato George Best , grazie alla visione futurista dell'olandese l'attuale Barcellona possiede le basi per un successo che dura da decenni .
Il numero 14 dell'Ajax non è mai passato di moda , ha lasciato un segno indelebile nel mondo del pallone .
Gerry Muhren rimpianse la partenza di Cruijff verso la Spagna poichè quel gesto significò la fine dei Lancieri di Amsterdam che solo nel 1995 riusciranno di nuovo ad alzare la coppa dalle grandi orecchie .
Nel calcio dei fondi di investimento mancherà molto una figura come quella dell'olandese e raramente assisteremo a nuove "Draai"  perché Pitagora ha deciso di portale con se per sempre .



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