lunedì 10 ottobre 2016

LA LEZIONE DELLO ZIO NEIL

La musica odierna non mi trasmette alcunché , è una triste accozzaglia senza un costrutto e il vero rock sembra confinato in un vecchio sottoscala polveroso lontano da occhi curiosi .
Ma quando vieni a sapere del concerto in terra americana di artisti e band che hanno segnato un'epoca davanti ad almeno 18000 persone si accende una luce .
La prima edizione del Desert Trip è la dimostrazione di come un genere musicale non conoscerà mai il tramonto .
Qualcuno non sa chi siano ma questo conta ben poco , nei loro dischi ci sono scritti momenti indelebili che hanno accompagnato varie generazioni .
Guardando su YouTube vari spezzoni il momento più alto arriva quando ascolti l'armonica di Neil Young .
La mia simpatia per il canadese non conosce crisi , è l'unico che non smette mai di trattare tematiche di un certo rilievo , la sua musica è uno strumento prezioso per non dimenticare .
La sua rabbia esplode in note e la vedi nei suoi abiti , il suo grigiore sembra quasi non esista , ha la vitalità di un leone mai domo .
Come lui hanno la stessa vitalità gli altri interpreti di cui è inutile e riduttivo nominarli .
Non c'è niente da fare : i motivetti commerciali che durano una sola estate li dimentichi velocemente ,  la "lezione morale " di Neil è una scudisciata , se ci aggiungi il Macca , Mick e Roger il resto non conta anzi bisogna arrendersi all'evidenza .
Altre epoche , altri valori , altro stile .

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