domenica 16 ottobre 2016

IN CONTROLLO MA CON FOLLIA

Da quasi 5 km è arrivata la nausea , la giornata è calda ed è normale che si presenti un po' di disidratazione , il penultimo ristoro è in cima ad una salita bellissima preceduta da un viale alberato mozzafiato .
So che al chilometro 36 la gestione del ristoro è affidata ad alcuni amici , perciò posso prendere un po' più di tempo per recuperare .
Mi accolgono come un re , poi ad uno di essi faccio presente cosa mi sta accadendo , la risposta è repetina: " butta giù un bicchiere di Coca Cola e vedrai che tra 10 minuti sarai fresco come una rosa " , nel frattempo una persona mi porge il contenitore e io ovviamente mi disseto.
Saluto gli amici e riparto, mancano 9 chilometri di cui almeno 3 saranno in salita , come se non fossero bastati i precedenti immersi nei sassi , nei dirupi ma soprattutto ho avuto la fortuna di immergermi come tanti in paesaggi stupendi in mezzo alle vigne del Chianti , ho attraversato piccoli paesini che sembrano usciti da un romanzo dell'800.
Il mio viaggio non è solo fisico ma anche mentale , durante queste scalate ripenso ai sacrifici a cui mi sottopongo, ripenso ai dolori patiti per vari motivi , la mente che è il mio motore è una dinamo micidiale .
Non serve forzare per arrivare , il controllo è l'ingrediente principale di questa ecomaratona ed è uno dei miei cavalli di battaglia , uso il cardiofrequenzimetro come il pedale dell'acceleratore .
So che al traguardo ci saranno tanti amici ad attendermi , ma stavolta gli ultimi 200 metri me li godo a pieno , cammino un po' e applaudo la gente pervenuta , vedo i miei amici e li vado ad abbracciare , infine varco la finish line , mi presento al cospetto della mia REGINA per la sesta volta consecutiva , stavolta è bellissima perché è vestita di bianco ,poi crollo mi lascio andare al pianto più sfrenato , un amico mi accompagna a bere qualcosa e mi riprende con il suo telefono , ovviamente sto al gioco raccontando una storia che ha l'odore della fatica .
Poi quando esco dalla stanza incontro un altro amico che ha concluso la sua prima maratona , è raggiante , mi abbraccia per 30 secondi , poi racconta le sue sensazioni , è un piacere ascoltarlo poiché è consapevole di aver posto in essere qualcosa di stupendo e di folle , su quest'ultimo aspetto la responsabilità è mia .
Non si può essere sempre razionali , un pizzico di imprevedibilità serve per dare la spinta finale ad un progetto .

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