domenica 13 novembre 2016

ATTINGENDO DALLA SCARPIERA

Mi sono allenato in maniera rabbiosa stamane , come se una grosso fardello fosse stato tolto dalle spalle .
Dopo il moribondo mi sono messo in controllo assoluto , gli 8 chilometri restanti me li sono goduti senza alcun pensiero particolare , fa freddo e ho addosso il giubbetto antivento.
Non ho portato alcunché per dissetarmi e neppure un po' di frutta in gel , non ne sento il bisogno , non c'è nessuno per strada a quell'ora , mentre sto rientrando incrocio qualche persona a camminare , sono veramente solo .
Improvvisamente ripenso ad una telefonata avvenuta nei giorni scorsi , ero in viaggio come al solito , la linea era un po' disturbata a causa anche del tempo non clemente , però verso la fine di quella conversazione ho pianto , è stata una liberazione .
L'interlocutore è rimasto in silenzio per alcuni lunghissimi secondi , singhiozzavo poi mi sono ricomposto e dall'altro capo ho ascoltato parole di conforto unite ad un "grazie " ,  quella voce aveva qualcosa di conosciuto .
Mi  sono rialzato tante volte , stavolta guardo al futuro con ottimismo , la consapevolezza di essere finalmente capito è passata attraverso  dure prove e tutte queste albe viste recentemente sono una pietra angolare .
Ho costruito una scorza indistruttibile , però reclamo il diritto di provare emozioni , di non essere di ghiaccio e di muovermi in completa libertà senza imposizioni , nelle maratone c'è la voglia di vivere , ecco perché amo le distanze lunghe .
Sono andato a messa come al solito , poi ho fatto una visita alle persone che amo e appena sono arrivato hanno notato il sorriso .
"T'ho visto stamane " è stata una frase pronunciata da mio padre che poi ha aggiunto : " Sei diverso da quando hai scelto di tornare al primo amore ".
Non era una decisione difficile da prendere , era solo opportuno aprire la scarpiera e rovistare nel cassetto delle magliette .



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