domenica 23 aprile 2017

RE IN COSTRUZIONE

Mancano solo 1600 metri dalla fine , a quel punto è palese che la nona medaglia non è più utopia , c'è solo da capire come festeggiare l'arrivo , mi sovviene l'idea suggerita da un amico con queste parole: " È il tuo marchio di fabbrica per la mamma della mamma ,  fai l'inchino e poi rivolgi gli indici al cielo " .
È stata una gara durissima , senza tregua , ci sono stati vari inconvenienti in 53 km tra cui un attacco feroce di dissenteria , il vento freddo e un momento in cui le gambe hanno smesso di rispondere, ma il flusso dei pensieri viaggiava costantemente . 
Quel senso di pace interiore è la chiave  lettura più corretta per sopportare quasi 10 ore sui piedi , il dolore viene completamente anestetizzato dalla positività .
Sul rettilineo d'arrivo decido di lasciare sul ciglio della strada i bastoncini e lo zainetto , sistemo il pettorale affinché si veda il numero stampato, poi percorro quei 100 metri in uno stato comatoso .
Piango , mi inchino , tocco i sensori per l'ultima volta e vado ad abbracciare il mio amico che sta filmando il tutto con lo smartphone.
Anche lui finalmente si lascia andare , i suoi occhi sono umidi , poi pronuncia quella frase : " Sei credibile , ora sei RE a tutti gli effetti , bravo " , gli altri amici presenti mi abbracciano con affetto , siamo ben saldi nelle nostre idee come una famiglia .
Poi mi consegnano la medaglia di terracotta , tremo , ho freddo e sfogo il tutto nel solito pianto .
Ho suonato la nona sinfonia , o mia REGINA, sono sempre succube della tua bellezza , come un polpo ti sei avvinghiata a questo povero podista rendendolo fiero del proprio lavoro.
Gli amici , il parco della Valdorcia , l'organizzazione impeccabile , i sorrisi hanno fatto da cornice al nostro incontro o mia ADORATA , ti chiedo però una ultima cortesia , il 28 maggio  fammi salire fino alla quota che sogno da tempo , in quella piazza arriverò solo per te , così  sarò veramente il tuo RE . 

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