giovedì 10 agosto 2017

UNO SGUARDO DI INTESA

"Ero solo un po' stanco , fidati , avevo accelerato più del solito perché talvolta debbo agire così "
" Ma a quanto stavi al chilometro ? Controllavi i battiti ? E alla fine hai provveduto a svolgere gli allunghi ? "
" Negli ultimi 1000 metri ero a 4'30" ma avevo dei picchi anche sotto i 4' , i battiti erano poco sopra i 160 ma sono rientrati nel range giusto assai velocemente , gli allunghi li ho fatti babbo ora mi lasci in pace e mangiamo per favore che si sta freddando tutto ? "
È iniziato così il dialogo a tavola con mio padre il quale stamane mentre stava salendo sull'auobus ha notato che ero seduto su un muretto dall'altra parte della strada intento a recuperare dopo l'allenamento del mattino .
Caro babbo sei un uomo eccezionale , non ti stanchi mai di ascoltare , talvolta sono sorpreso dalla tua voglia di conoscenza , me l'hai trasmessa con tanta passione .
Eppure stai sempre in disparte , non ami apparire e le poche volte che esci allo scoperto ti emozioni .
Sai rompere i silenzi con saggezza , chissà se tu assistessi ad un mio arrivo in maratona , sarei curioso di vederti commosso perché ti metterei al collo la medaglia di finisher e ci abbracceremo in maniera complice .
Quando ti annunciai che mi ero iscritto ad una ultra di 100 km non pronunciasti mezza parola , non mi chiedesti se fossi sicuro di ciò , mi salutasti annuendo come tuo solito , poi quando venni a consegnarti il frutto di quel lavoro tremasti .
Babbo vieni a vedermi ad un arrivo  poi andremmo assieme a mamma a mangiare al ristorante una bella bistecca , corro anche per te seppur in gara mi manchi talvolta quello sguardo di intesa .

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