sabato 9 giugno 2018

IL TEMPO NON CONTA

“Mi sono immaginato come il primo uomo che ha messo piede sulla Luna , sapeva che sarebbe durato poco , in ogni caso é stato da brividi “ , queste sono le parole pronunciate da un podista intervistato ieri sera a cena dopo una gara in notturna relativamente alle sensazioni provate nel valicare il muro dei 100 chilometri e spingersi fino a 125 .
Ero in religioso silenzio mentre ascoltavo, il suo racconto tracimava una umiltà unita alla sana passione che è tipica di coloro i quali amano le lunghe distanze ossia dai 42 chilometri in su .
Non ha mai parlato del tempo cronometrico occorso per giungere al traguardo , è stato un segnale preciso di come sia rispettoso , ho apprezzato molto questo suo atteggiamento , infatti ho rivisto le convinzioni su cui ho costruito gli arrivi nelle ultramaratone.
Come al solito conta l’approccio mentale che è lo specchio dell’anima del podista , nel momento in cui scatta la molla di voler aumentare il chilometraggio bisogna confrontarsi ancora più frequentemente con i propri limiti. È una ulteriore forma di rispetto per la distanza che vuole vederti in faccia , se si è lenti di gamba bisogna compensare con qualcos’altro , ecco il motivo per cui la testa entra in gioco , non è il fisico che ha necessità di allenamento .
Si nasce con una mentalità che non ci abbandonerà mai , è lei a dirti quando serve una fermata anche brusca .
L’ho capito con certezza ieri sera ascoltando quell’uomo , sua moglie con un gran sorriso ha sottolineato quanto venisse pronunciato , anche ella un giorno arriverà a 100 chilometri , è determinata e ne sono certo : in quella occasione metterà piede su una luna nuova .

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