martedì 26 agosto 2014

ALFREDO IL SAGGIO .

Ero disteso sul divano quando mi è giunta la notizia relativa alla scomparsa di Alfredo Martini , il Ct della nazionale di Ciclismo che da 1975 al 1997 ha regalato tante gioie agli appassionati . Ogni volta che ascoltavo le sue parole era un tuffo nella normalità , ma anche nello sport vero , quello sudato , quello pulito delle vittorie conquistate sul campo con tanta fatica .
Alfredo lo dovevi amare , era saggio e sapeva mediare con i vari ciclisti con cui aveva a che fare .
Vi riporto un breve passo da un suo libro scritto collaborando con il giornalista Pastonesi : 'Ho sempre pensato che avrei potuto fare di più .Se guardo indietro, penso che la bicicletta e il ciclismo mi abbiano dato più di quello che io ho dato loro. Avrei voluto dare il doppio, ma bisogna saper accettare i propri limiti, con onestà. Oggi la bicicletta si sta rivelando sempre più importante. È la chiave di movimento e lettura delle grandi città. Un contributo sociale. E non ha controindicazioni. Fa bene al corpo e all’umore. Chi va in bici, fischietta, pensa, progetta, canta, sorride. Chi va in macchina, s’incattivisce o s’intristisce. La bicicletta non mi ha mai deluso. La bicicletta è sorriso, e merita il Nobel per la pace' . 
Non sbagliava un colpo : amava l'aria respirata a pieni polmoni  .
Quando vedrai Marco Pantani caro Alfredo offrirgli un caffè , come facevi con le persone che ti venivano a trovare a casa e raccontavi di Coppi .
Sarai sempre un patrimonio non solo sportivo per l'Italia che andava orgogliosa delle vittorie sulle strade .

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