mercoledì 27 agosto 2014

NON LO VOGLIONO.

Con queste parole pubblicate sul proprio profilo Facebook , Giancarlo Antognoni ha commentato la nomina a team manager della Nazionale di Gabriele Oriali :"Ho sempre creduto che nel calcio non ci fosse riconoscenza, e l'ho appurato di persona in tutti questi anni, sono campione del mondo di calcio e non di ping pong (con tutta la stima per questo sport) ma il rispetto che per me è la cosa prioritaria che ho messo sempre davanti a tutto e a tutti, il rispetto per i tifosi, per la squadra, per la città, per la nazionale, quello proprio lo esigo e non credo di averlo mai ricevuto. Sono molto amareggiato e deluso".
Il mondo del calcio è ricco di episodi simili , quanto è accaduto a Cambiasso di recente ne è una riprova ulteriore .
Ma cosa ci dovremmo aspettare da questa nuova gestione della FIGC ?
Ebbene ieri il dottor Palazzi ha archiviato l'indagine in merito alle parole pronuciate dal Tavecchio  prima della sua elezione a presidente ("Optì Pobà è venuto qua che prima mangiava le banane e ora gioca titolare nella Lazio"), nel frattempo però la UEFA ha aperto un suo fascicolo sulle dichiarazioni dello stesso Tavecchio "indagato ufficialmente dall’Uefa per presunti commenti razzisti".
Ancora presto per dire se, cosa e quanto rischia di concreto Tavecchio: la Uefa fa sapere che una volta che la relazione sarà completata, l’organo etico e disciplinare dell’organizzazione decideranno come procedere.
Antognoni ha l'amore dei tifosi e dell'intera città di Firenze che si innamorò di lui nel 1972 quando diciottenne esordi in A con la maglia viola a Verona .
L'attestato che ha ricevuto in tutti questi anni dai fiorentini vale molto più di una nomina a team manager della Nazionale Italiana e si sussume in quella stupenda immagine che compare in Curva Fiesole ad ogni partita dei Viola : è la sua effige con la fascia di capitano al braccio su cui troneggia la scritta "Onora il Padre".
Altro che Tavecchio e le sue ipocrisie.

Nessun commento:

Posta un commento