sabato 27 febbraio 2016

SUL TETTO DEL MONDO

"Abbiamo fatto una cosa assurda!", strilla nel satellitare con la sua vocina inconfondibile un Simone Moro su di giri. L’adrenalina ha la meglio anche sulla stanchezza per il bergamasco che ormai ha un posto assicurato nella storia dell’alpinismo himalayano: "Ne ho mangiato di polenta, io!", aggiunge. E poi spiega: "E’ una metafora!". Quella del trionfo: per lui la quarta prima invernale su un Ottomila. Dopo Shisha Pangma 2006, Makalu 2009 e Gasherbrum II 2011 ecco anche il Nanga Parbat. Un poker ineguagliabile. Resta solo il K2 , fra gli Ottomila, vergine d’inverno e nessun altro alpinista in attività ha più di due prime invernali all’attivo. Moro ha fatto meglio perfino dei miti polacchi Krzysztof Wielicki e Jerzy Kukuczka, tre prime invernali a testa.


Fonte : gazzetta .it 

Da lassù il panorama deve essere micidiale , mi sono appassionato a una impresa del genere perché portata a compimento sotto il gelo più pungente .
Moro ha dichiarato infine che si era creata una meravigliosa armonia tra gli scalatori e questo ha consentito di portare a termine qualcosa di veramente eccezionale .
Chissà quante volte rivedranno le foto scattate  e il filmato girato  nei pochi minuti che sono rimasti in vetta .
Li attende una dolce discesa e poi il rientro a casa per poter raccontare a chiunque cosa significhi avere visitato il tetto del mondo . 

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