martedì 28 marzo 2017

A LUNGO SUI PIEDI

Sono anni che mi alzo senza il suono della sveglia , è un qualcosa di estremamente naturale , un automatismo .
L'organismo non percepisce più il bisogno di restare a riposo , così si mette in moto e da lì in poi è una musica diversa .
Da quando ho ricominciato a correre il gesto di alzarsi è ancora più accentuato , nei giorni di allenamento e in quelli di gara la mente vola ai gesti da ripetere in quelle ore passate su strada .
Stamane il canovaccio si è ripresentato alle 5:20 , quando ho guardato l'orologio avevo già chiaro cosa stessi per compiere .
Con il lavoro a sensazione si gioca su un qualcosa di diverso , sembra di vivere in un mondo senza tempo , l'unica incognita è la temperatura che purtroppo da alcuni giorni si è abbassata , serve un abbigliamento leggeremente pesante .
Per circa 20 minuti non forzo l'andatura poi la centrifuga si attiva , un minuto si e uno no tengo un ritmo sostenuto , ripeto il tutto per 15 volte alternate , non guardo né i battiti né la velocità , osservo solo il crono .
È il corpo a parlare con segnali precisi , nei 700 metri del tracciato di riserva si può costruire un po' di velocità grazie a un rettilineo volge a nord est , vedo spesso sorgere il sole da quel monte lontano , cielo e terra si uniscono per pochi istanti , infine non passa un auto per un tempo assai ampio .
Quell'asfalto ha l'odore dell'impresa ma sabato sarò impegnato sul "lato oscuro" , nel bosco getterò le basi per il prossimo mese .
Ho un piano : indosserò le scarpe da trail , sulle spalle avrò la camel bag , in tasca porrò le solite noci ,  userò tutta la calma possibile , più resterò sui piedi più sarò in grado di trarre le giuste considerazioni in particolare sulla gestione dei ristori .

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